Il Coisp e il PPSD solidali con Don Panizza

 

Sull’attentato al centro per minori di Don Giacomo Panizza intervengono, in una nota congiunta, il Segretario regionale del PPSD Filomena Falsetta e il Segretario regionale del Coisp- Sindacato Indipendente di Polizia – Giuseppe Brugnano.

Non vogliamo e non possiamo limitarci ad esprimere semplicemente la nostra solidarietà a Don Giacomo Panizza per l’ignobile attentato al proprio centro – dichiarano Falsetta e Brugnano – in quanto i ruoli che ricopriamo nell’ambito della sicurezza e della difesa ci impongono di avanzare proposte concrete a tutela della collettività.

Pertanto, richiediamo provvedimenti diretti all’istituzione di un’ Agenzia regionale per i beni confiscati alle mafie con precise e definite funzioni di polizia, cioè un Agenzia che non si occupi solo ed esclusivamente di assegnazione e di destinazione di tali beni, ma preveda innanzitutto quei meccanismi idonei ad arginarne gli attentati criminosi.

Tempo addietro – continuano – ci siamo rivolti al Governo regionale, invocando l’istituzione di un piano di protezione del territorio, rispondente ad adeguati criteri di sicurezza e di tutela attraverso l’attuazione di un Accordo di programma quadro con le Forze dell’Ordine, capace di connotarsi per una forte integrazione tra gli enti territoriali di governo e le Forze dell’Ordine e, quindi, in grado di divenire un modello di efficienza e di efficacia anche e soprattutto nella lotta alla criminalità organizzata.

Riteniamo, pertanto, che l’attentato a Don Giacomo Panizza offra lo spunto per reiterare alle istituzioni regionali l’urgente necessità dell’istituzione di un Agenzia per i beni confiscati che sia però caratterizzata dalla presenza, al suo interno, di uno strumento operativo, rappresentato naturalmente dal personale delle Forze dell’Ordine, capace di coesistere con essa, al fine di condurre un’azione di prevenzione e di costante monitoraggio su tutti quei fattori di rischio che la mafia produce ai danni dell’incolumità pubblica.

Le nostre affermazioni – proseguono gli esponenti del PPSD e del COISP – derivano dalla constatata inutilità dell’Agenzia nazionale che attualmente ha sede a Reggio Calabria, che opera sulla base di confusi criteri di selezione e valutazione del personale operante all’interno delle varie strutture confiscate.

Se la criminalità organizzata ha potuto agevolmente piazzare un ordigno dinanzi al centro minori di Don Giacomo Panizza, ciò vuol dire che in tali strutture è fortemente carente l’impiego di personale delle Forze dell’Ordine.

Non è concepibile che si dia vita ad Agenzie per i beni confiscati destinate a divenire veri e propri centri di potere; la vera lotta alla mafia si fa con la selezione e la gestione oculata del personale di polizia.

Per questo – concludono Falsetta e Brugnano – nel ribadire la nostra sentita vicinanza a Don Panizza e alla sua comunità, rivolgiamo un accorato appello ai nostri parlamentari calabresi, affinchè prendano in viva considerazione le nostre proposte, attraverso la formulazione di interrogazioni parlamentari ad hoc.

 

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Redazione

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