Intervistiamo

«Collegamento veloce tra Catanzaro e Lamezia non può toccare tutti i centri abitati»

L’idea di Catanzaronelcuore

In merito alle recenti “incomprensioni” sorte tra il sindaco del capoluogo, Sergio Abramo, e quello di Lamezia Terme, Gianni Speranza, relativamente al tracciato della linea ferroviaria Ionio-Tirreno che dovrebbe collegare in modo rapido le due sponde dell’Istmo di Catanzaro, crediamo che bisognerebbe affrontare la questione con la razionalità che si impone in ordine a scelte concernenti il bene pubblico e la funzionalità dei servizi erogati alla collettività.Non serve a nessuno discutere di questo importante progetto viziandolo con richieste esageratamente localistiche. Infatti l’idea forza di tale nuovo auspicabile collegamento sta tutto nell’aggettivo “veloce” di cui il tracciato dovrebbe fregiarsi e con cui avrebbe il diritto di caratterizzarsi. Un simile risultato può essere ottenuto esclusivamente se verrà progettato il percorso minimo possibile senza tralasciare i fattori dell’efficacia. Pertanto condividiamo l’ipotesi del sindaco Abramo – che poi riprende quella originaria di Rfi in merito al tracciato diretto Ionio-Tirreno – di concretizzare il progetto della nuova linea ferroviaria che colleghi Catanzaro con l’aeroporto, senza immaginare variazioni contorte del percorso. Pur rispettando le richieste del sindaco lametino Speranza, al quale riconosciamo lo spirito di servizio per la sua città, dobbiamo dissentire dalla sua ipotesi di modificare il tracciato veloce a favore di un tracciato differente che preveda il passaggio da tutte le aree abitate di Lamezia, soprattutto Nicastro e Sambiase. Se così fosse cadrebbe l’essenza stessa delle ragioni per cui la nuova linea è stata immaginata. Ma c’è di più: se la tesi del sindaco Speranza fosse corretta e coerente, allora bisognerebbe prevedere analoghe variazioni anche sul versante della città capoluogo; in tal caso la linea – la cui partenza oggi è prevista dal quartiere marinaro di Catanzaro – dovrebbe attraversare se non tutti i quartieri cittadini (a causa di oggettive difficoltà orografiche) quanto meno quelle aree della città poste ai piedi del centro storico, per poi congiungersi nella tratta di Viale Europa che si raccorderebbe attraverso l’Istmo con il tracciato lato Lamezia, altrettanto ingarbugliato secondo l’ipotesi di Speranza. Probabilmente una buona soluzione per avere tutti sotto casa una fermata del treno, ma certamente non la soluzione razionale rispetto allo scopo precipuo del collegamento veloce.Per tali ragioni riteniamo che se si vuol guardare al futuro di un territorio votato a divenire un’area strategica al centro della Calabria, non si può prescindere da una visione di insieme e lungimirante. D’altronde, rispetto alle richieste che Speranza invoca per Lamezia, bisognerebbe attrezzarsi con idee simili a quelle che la città di Catanzaro ha progettato attraverso una sua linea ferrata interna. Lamezia potrebbe fare un’analoga programmazione trasformando quindi il vecchio tracciato in un percorso interno che vada a collegarsi – all’altezza dell’area industriale di Maida – con l’auspicabile nuovo tracciato veloce Ionio-Tirreno, cosicché si avrebbero due anelli, quello di Catanzaro e quello di Lamezia. Tutto ciò garantirebbe il passaggio all’interno delle varie aree urbane, e dunque un servizio “metropolitano”, collegandosi, senza però interferire, con la linea veloce lungo l’Istmo di Catanzaro. 

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Redazione

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