Cambia tutto nel filone principale di Why Not – una delle inchieste più celebri, complesse e discusse degli ultimi anni, avviata dall’ex pm Luigi De Magistris (ora sindaco di Napoli) e portata però a termine dalla Procura generale di Catanzaro.
Con sentenza emessa ieri sera, la Corte di Cassazione ha ribaltato il verdetto della Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di 9 imputati eccellenti, 8 dei quali il 27 gennaio del 2012 erano stati condannati ed uno assolto (Giuseppe Chiaravalloti) per intervenuta prescrizione.
Con pronuncia definitiva, ieri sera sono stati assolti «per non aver commesso» il fatto Agazio Loiero, ex presidente della Regione Calabria, e il magistrato Nicola Durante, ex segretario generale della Giunta regionale durante il Governo Loiero.
In appello l’ex presidente era stato condannato a un anno per abuso d’ufficio (in primo grado, invece, il 2 marzo del 2010 il gup di Catanzaro l’aveva assolto al termine del giudizio abbreviato); stessa sorte era toccata a Durante.
La Cassazione ha inoltre confermato l’assoluzione per un altro ex presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti: i giudici hanno dichiarato inammissibile l’appello della Procura generale contro l’assoluzione per prescrizione sancita in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare.
”Ho avuto nel corso della mia vita politica – dice Loiero – più di un’inchiesta. Specie nel Sud tutti i presidenti, nessuno escluso, ne hanno subìto e alcuni di loro sono stati addirittura arrestati. Per quanto mi riguarda, ricordo che più volte sono stato prosciolto su proposta della stessa Procura che mi aveva indagato ed accolta da un giudice o da un collegio terzi. Non ho mai protestato, anche se talvolta in alcune di tali inchieste erano state avviate nei miei confronti indagini in assenza di notizie di reato. Questa volta ho dovuto fare un percorso più lungo: fino in Cassazione. Per fortuna che ho pazienza”
Red
