Le Aquile di Provenza sfoggiano una prestazione all’ “altezza”…
di Giuseppe Mangialavori
E anche il derby va in archivio. Risultato ad occhiali e il Dott. Provenza insieme ai suoi baldi ragazzi mettono in campo una tranquillità insieme ad una personalità da fare invidia a chiunque. Un clima a senso unico. Quindicimila presenze per una gara che i locali attendevano da anni ed alla fine è mister Toscano ad esternare irrequietezza in panchina. E’ inutile tacerlo o nasconderlo. I cugini rossoblu ambivano ad un unico risultato e la cosa è manifesta anche dai riscontri post-partita sia in tv che nelle radio locali. C’è qualcuno che addirittura tenta disperatamente di “accontentarsi” dicendo che in fondo, (ma proprio “in fondo”) il risultato lo soddisfa, ma tutti sanno quale fosse l’obiettivo dichiarato da tutti, addetti ai lavori inclusi. Ad iniziare dal Direttore Generale rossoblu Mirabelli che mercoledì 3 dicembre, senza indugi aveva dichiarato quanto segue: “Inutile nascondersi o fare gli ipocriti. Quella col Catanzaro non è una gara come le altre. Si tratta di un derby che ha un sapore particolare, e sappiamo tutti la grande attesa che c’è nella nostra tifoseria. Dopo quasi vent’anni saremo nuovamente protagonisti dell’evento e lo vogliamo far nostro. L’obiettivo del Cosenza è vincere”.
A questo punto possiamo dire: obiettivo fallito!
Centrocampo sontuoso e trame di gioco apprezzabili da parte dei Giallorossi che fanno la gara con un super Zaminga in formato “Mazinga”, ottimi anche Montella (ha spesso seminato lo scompiglio nella difesa avversaria – bravo Ambrosi che nel secondo tempo salva il risultato), Tomi (se quella girata nella prima frazione di gara fosse finita in rete…) ed Armenise (puntuale in ogni intervento). Caputo ha dimostrato tutto il suo valore (anche se a volte si è perso in qualche leziosismo di troppo) e solo i falli degli avversari hanno posto un argine alla sua motivazione. L’unico rischio le Aquile lo hanno corso su qualche indecisione di troppo da parte di Mancinelli, ma i compagni di reparto hanno rimediato. E’ comunque ingiusto proporre una classifica dei più bravi. Tutti hanno fornito una grande prestazione e la squadra non si è mai allungata a differenza del Cosenza che ha cercato più di incidere sulle ripartenze anche perché tra i silani la manovra è risultata alquanto farraginosa. Cosa inconsueta per chi deve o meglio dovrebbe fare la partita. Da questo si può evincere come a centrocampo non ci sia stata storia. Più ordinato e manovriero il Catanzaro, tranquillo malgrado quindicimila ugole avverse.
Il direttore di gara, in un contesto del genere, non poteva avere miglior cognome: Doveri. L’arbitro romano (insieme ai collaboratori Giallantini e Marrazzo) fa il proprio dovere in pieno e sin da subito fa capire ai padroni di casa che per i tuffi in area di rigore basta presentarsi alle prossime olimpiadi, destinazione famiglia Cagnotto. Indirizza cartellini gialli mirati a non far degenerare situazioni delicate.
I Tifosi Giallorossi, forzatamente assenti al San Vito, si “accontentano” dello schermo ed emulano il buon Domenico Modugno, andando a conquistare il cielo del San Vito. Tre deltaplani rispondono metaforicamente alla coreografia dei padroni di casa. Tutto ciò non resta inosservato e anche i commentatori di Rai Sat non possono fare a meno di sottolineare la circostanza.
Per il Catanzaro è stato un risultato utile che lascia imbattuto il team di Bove, e gli consente di “planare” su quel Gela con cui ora condivide la seconda piazza ad un solo tiro di schioppo dagli uomini di mister Toscano, che a loro volta falliscono il tentativo di fuga. Il campionato è ancora lunghissimo e come ben dice Mister Provenza, tutte le gare hanno la loro importanza e noi aggiungiamo, ad iniziare da quella di domenica prossima contro quel Noicattaro che (non dimentichiamolo) alla settima di campionato ha mandato proprio i lupi silani a casa, a bocca asciutta. Alla fine vinceranno i valori in campo e la costanza, in un campionato che vede altre outsider (vedi Andria) farsi avanti alla disperata ricerca di una poltrona per la disputa dei playoff.
La vittoria più bella del Capoluogo di Regione è che a Catanzaro si sia sconfitta l’indifferenza e l’ignavia. Il merito va a tutti: Società, Tifoseria, Stampa. Il tutto in una sola ottica, quella di ricominciare a volare insieme, perché uniti si vince.
Giuseppe Mangialavori
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