Al Luigi Razza di Vibo Valentia s’incontrano per la seconda volta nella storia il Catanzaro e la Vibonese.
Il clima pre partita è stato, come facilmente prevedibile, tranquillo; il rispetto fra i catanzaresi ed i vibonesi esiste e ancora una volta è stato rimarcato.
Il pubblico non era delle grandi occasioni anche se a Vibo si celebrava la giornata rossoblu.
Da parte giallorossa non c’era quella marea di gente che potrebbe materializzarsi se il Catanzaro avesse continuità di risultati e chiarezza societaria, ma comunque 500 persone circa erano presenti nel settore destinato agli ospiti, qualcun altro era in tribuna.
Nel primo tempo il Catanzaro ha dominato e pur non creando tantissime occasioni ha dimostrato di essere tecnicamnte superiore.
Berardi e Cianni hanno surclassato i centrocampisti vibonesi, Ferrigno ha fatto bene la sua parte e malgrado le irruenze nelle entrate di qualche calciatore vibonese (Ruscio ad esempio) la partita è scivolata via tranquilla con il logico vantaggio del Catanzaro siglato dall’uomo che alla fine risulterà essere il migliore in campo.
Sul finire del primo tempo l’ingenuità dell’esperto Di Meglio ha cambiato il volto all’incontro.
Cittadino che aveva gli uomini contati è stato costretto (forse un pò di fretta) a cambiare formazione, ha rinunciato a Cianni che si stava ben comportando ed ha inserito Tomi sulla fascia sinistra.
Ciò che ci ha meravigliato non è stato tanto il cambio che forse ci poteva anche stare, ma il fatto che la squadra abbia arretrato il proprio baricentro arroccandosi nella propria aria per ben 45 minuti.
Ci ha pensato un eroico Mancinelli a salvare il risultato e dobbiamo anche dirlo, questa volta la dea bendata ci ha ripagato di qualche cosa lasciata per strada nelle precedenti uscite.
Ciò che diceva la buonanima del barone Nils Liedholm (in dieci si gioca meglio) oggi non si è per niente avverato, il Cittadino di oggi nella ripresa ha fatto scuola ad un’altra colonna del nostro calcio, all’inventore del catenaccio Nereo Rocco.
A definire questa, vittoria d’altri tempi, oltre a quanto suddetto, ha contribuito anche una forte pioggia abbattutasi su Vibo condita da una fittissima nebbia giunta all’improvviso.
Riassumendo: buon primo tempo del Catanzaro, ripresa al cardiopalma e arroccati a difendere lo striminzito vantaggio.
Al novantesimo ciò che contano sono i tre punti, l’obiettivo è stato raggiunto, senza fare salti di gioia guardiamo avanti sperando di violare il Nicola Ceravolo.
Dimenticavo…quanto è bello avere il collaboratore di linea vicino a noi spettatori.
SF
Il clima pre partita è stato, come facilmente prevedibile, tranquillo; il rispetto fra i catanzaresi ed i vibonesi esiste e ancora una volta è stato rimarcato.
Il pubblico non era delle grandi occasioni anche se a Vibo si celebrava la giornata rossoblu.
Da parte giallorossa non c’era quella marea di gente che potrebbe materializzarsi se il Catanzaro avesse continuità di risultati e chiarezza societaria, ma comunque 500 persone circa erano presenti nel settore destinato agli ospiti, qualcun altro era in tribuna.
Nel primo tempo il Catanzaro ha dominato e pur non creando tantissime occasioni ha dimostrato di essere tecnicamnte superiore.
Berardi e Cianni hanno surclassato i centrocampisti vibonesi, Ferrigno ha fatto bene la sua parte e malgrado le irruenze nelle entrate di qualche calciatore vibonese (Ruscio ad esempio) la partita è scivolata via tranquilla con il logico vantaggio del Catanzaro siglato dall’uomo che alla fine risulterà essere il migliore in campo.
Sul finire del primo tempo l’ingenuità dell’esperto Di Meglio ha cambiato il volto all’incontro.
Cittadino che aveva gli uomini contati è stato costretto (forse un pò di fretta) a cambiare formazione, ha rinunciato a Cianni che si stava ben comportando ed ha inserito Tomi sulla fascia sinistra.
Ciò che ci ha meravigliato non è stato tanto il cambio che forse ci poteva anche stare, ma il fatto che la squadra abbia arretrato il proprio baricentro arroccandosi nella propria aria per ben 45 minuti.
Ci ha pensato un eroico Mancinelli a salvare il risultato e dobbiamo anche dirlo, questa volta la dea bendata ci ha ripagato di qualche cosa lasciata per strada nelle precedenti uscite.
Ciò che diceva la buonanima del barone Nils Liedholm (in dieci si gioca meglio) oggi non si è per niente avverato, il Cittadino di oggi nella ripresa ha fatto scuola ad un’altra colonna del nostro calcio, all’inventore del catenaccio Nereo Rocco.
A definire questa, vittoria d’altri tempi, oltre a quanto suddetto, ha contribuito anche una forte pioggia abbattutasi su Vibo condita da una fittissima nebbia giunta all’improvviso.
Riassumendo: buon primo tempo del Catanzaro, ripresa al cardiopalma e arroccati a difendere lo striminzito vantaggio.
Al novantesimo ciò che contano sono i tre punti, l’obiettivo è stato raggiunto, senza fare salti di gioia guardiamo avanti sperando di violare il Nicola Ceravolo.
Dimenticavo…quanto è bello avere il collaboratore di linea vicino a noi spettatori.
SF