Dopo un’annata trascorsa nel girone B e la salvezza ottenuta in maniera stentata grazie ai playout contro la Fermana, la Viterbese torna nel girone C. Fino ad ora, per la squadra del presidente Romano non è stata una stagione facile. Due giornate fa, la brutta sconfitta per 1-5 nel derby col Latina lasciava presagire l’esonero per il tecnico Filippi. Invece, in maniera inaspettata, contro l’ambizioso Monopoli di Laterza è arrivata la prima vittoria stagionale, che ha catapultato i gialloblu al quattordicesimo posto, fuori dalla zona playout, a pari punti col Taranto. Insomma, la gara di sabato scorso è un chiaro segnale per il Catanzaro: la Viterbese si è ricompattata, crede nel suo allenatore, ha lo spirito e le armi per cercare l’upset e quindi non va assolutamente sottovalutata.
Per provare a condurre una stagione il più possibile tranquilla, quest’estate il presidente Romano e il DS Fernandez hanno puntato su Giacomo Filippi. Storico secondo di Roberto Boscaglia, per lui si tratta della seconda esperienza da capo allenatore dopo quella dello scorso anno a Palermo. Con i rosanero Filippi aveva mantenuto un rendimento zoppicante, che a dicembre gli era valso l’esonero con la squadra al settimo posto, quando nessuno avrebbe osato immaginare una promozione in B nei successivi mesi con Baldini.
Filippi, quindi, riparte da una squadra con ambizioni diverse, con l’obiettivo di costruirsi una propria carriera. La società gli ha messo a disposizione una rosa con un mix di giocatori esperti e under, molti dei quali arrivati dal mercato. L’acquisto di grido di quest’estate, però, è il trentaseienne Alessandro Marotta. L’ex centravanti del Bari è reduce da una stagione con appena otto presenze e due gol nel Modena di Tesser, vincitore del girone B, ma nel suo ultimo stint nel girone meridionale, due stagioni fa, aveva segnato ben dodici gol in quindici presenze per la Juve Stabia. L’altro acquisto che sta sorprendendo e che ormai sembra una certezza per i laziali, è Gian Marco Nesta, nipote del più noto Alessandro, esterno destro che settimana scorsa ha firmato il gol del definitivo 0-1 contro il Monopoli.
Come gioca la Viterbese
Nonostante il suo mentore Boscaglia per gran parte della carriera abbia usato la difesa a 4, al momento per Filippi non si prescinde dai tre centrali. Nel corso di questo inizio di campionato, i gialloblu hanno alternato il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2, a seconda delle posizioni di Volpicelli e Mungo, i due giocatori più estrosi in rosa.
A livello difensivo, si tratta di una squadra che subisce molto: sono già undici le reti incassate in sette partite. Anche nella vittoria di Monopoli, in realtà la retroguardia ha concesso diverse occasioni, che non si sono tramutate in gol solo per via dell’imprecisione degli attaccanti e di una prestazione straordinaria del quarantenne portiere Fumagalli. Per il resto, la Viterbese ha gravi problemi di marcatura in area, dove i centrali sembrano controllare gli avversari in maniera un po’ troppo blanda. Altro punto debole della squadra di Filippi sono i calci piazzati a sfavore, dove, fino ad ora, gli avversari hanno restituito un grande senso di minacciosità. Il Catanzaro, forse, non è la squadra migliore a sfruttare angoli e punizioni, spesso battuti troppo corti da Vandeputte. Non sfruttare situazioni simili, però, sarebbe un peccato contro una squadra che le soffre così.
In fase offensiva, invece, gran parte del gioco passa dall’asse Mungo-Volpicelli-Marotta. Vale la pena soffermarsi sulla situazione di Volpicelli. Il numero sette ha segnato ben quattordici gol la scorsa stagione. Anche quest’anno si candida ad essere epicentro della manovra gialloblu, ma nelle ultime due partite, coincise con le vittorie contro Monopoli e San Donato Tavarnelle in Coppa Italia, Filippi ha preferito lasciarlo in panchina. Qualcuno ha parlato addirittura di un presunto caso Volpicelli, smentito in maniera categorica dal DS Fernandez, che ha ricondotto tutto a delle normali scelte di campo. Ad ogni modo, in assenza di Volpicelli, contro il Monopoli, la Viterbese ha schierato il doppio centravanti Marotta-Polidori. Un cambio radicale nel modo di sviluppare l’azione, che comporta un approccio il più diretto possibile, dove molto passa dalla capacità delle punte di tenere palla e poi far salire i compagni.
Se dovesse giocare Volpicelli, invece, la Viterbese potrebbe contare su un passaggio intermedio che renderebbe un po’ più ragionata la manovra. Da destra, peraltro, Volpicelli aveva dimostrato una discreta intesa con Nesta, l’esterno di fascia. Nesta ha una buona capacità di combinare con i compagni. È destro di piede, quindi può puntare il fondo, ma contro il Monopoli, in occasione del gol, ha dimostrato di saper rientrare anche sul sinistro. Occhio infine alla tecnica dell’ex Cosenza Mungo, che si incaricherà di cucire il gioco.
La Viterbese sembra aver ritrovato la retta via. Il Catanzaro, però, è il test più probante del girone C in questo momento. Gli uomini di Filippi avranno poco da perdere. Vedremo se alla squadra di Vivarini basterà nuovamente accendersi all’improvviso per prendersi i tre punti.