Il prossimo turno di Serie C vedrà affrontarsi due squadre che sono riuscite a non uscire sconfitte dagli scontri contro la corazzata Ternana. Se per le aquile la vittoria contro la squadra di Lucarelli è stata effettiva, per la squadra di mister Trocini è arrivato un pareggio che però ha il sapore dei tre punti vista l’enorme distanza in classifica dalle fere.
Il punto guadagnato contro la capolista nell’ultimo turno fanno respirare la classifica della Virtus che ora si trova a 5 punti dall’ultimo posto playoff occupato dalla Vibonese, che però deve recuperare un match rispetto ai pugliesi. L’ultimo confronto tra le due squadre corrisponde, tra l’altro, all’ultima vittoria del Francavilla avvenuta all’inizio del mese di febbraio.
Nell’articolo di presentazione della gara d’andata ci eravamo chiesti se i pugliesi fossero arrivati alla fine di un ciclo importante con Trocini alla guida dopo diverse stagioni da ammazzagrandi. Il trascorrere delle giornate ha dato alcune risposte a quegli interrogativi posti a metà novembre. Questo campionato ha proposto una Virtus molto differente dalla mina vagante che eravamo abituati a vedere, ma una squadra ridimensionata nelle ambizioni che staziona in tredicesima posizione, lontana in maniera equidistante sia dall’ultimo posto playoff, sia dalla zona playout: cinque punti separano la squadra di Trocini dal Palermo decimo e dalla Vibonese sedicesima.
La squadra di Calabro, grande ex della gara, arriva anche da un pareggio nell’ultimo turno, in casa del Teramo, e vuole quanto mai aggiustare la rotta di questo mese di marzo, iniziato con una sconfitta, ed appunto, un pareggio. Se qualche giornata fa sembrava possibile imbastire una rincorsa per agganciare il podio del girone C, ora lo sguardo è rivolto perlopiù alle spalle per evitare di scivolare oltre il quarto posto.
L’ANALISI TATTICA
Nelle ultime due stagioni la Virtus Francavilla di Trocini ha proposto la miglior versione del 3-5-2 nel campionato dei 3-5-2. Come all’andata, però, anche stavolta il Catanzaro si ritrova davanti una squadra lontana dai fasti degli ultimi anni. Nello spazio di un girone i pugliesi, infatti, non sono riusciti a ritornare quella squadra temibile, in grado di competere con chiunque, soprattutto con le big. Dopo l’1-1 dello scorso autunno era arrivata una serie di buoni risultati, con vittorie contro Avellino e Palermo. Adesso, però, la vittoria manca dal 3 febbraio, da un 2-1 in trasferta contro la Vibonese.
Insomma, arrivati a metà marzo, se la Virtus Francavilla vuole proseguire la piacevole tradizione della regular season (non per salvare la categoria, ovviamente), non può più permettersi di sbagliare neanche contro le grandi. Dev’essere stato questo il messaggio di Trocini alla squadra settimana scorsa: al Giovanni Paolo II i suoi ragazzi sono stati in grado di fermare la Ternana con una prestazione brillante, culminata nell’1-1 agguantato grazie al gol di Adorante. Come nelle loro versioni migliori, i biancocelesti hanno vissuto fasi di partita in cui hanno fatto valere la propria aggressività, hanno recuperato palla in avanti e hanno occupato l’area in maniera minacciosa.
Se la Virtus Francavilla è in forma, pur senza la continuità delle scorse stagioni, può giocare fasi di partita in grado di rendere scomodo il contesto per gli avversari, con una ricerca costante dell’anticipo che sa giocare sulle zone grigie del regolamento: tradotto, in marcatura difensori e centrocampisti pugliesi si fanno sentire e possono spezzettare la gara per rallentarne il ritmo, o nel migliore dei casi recuperare palla in avanti e colpire l’avversario scoperto.
Occhio al modo in cui i terzi centrali salgono con la palla: aspettarli in maniera passiva significa dare il tempo alle due punte, alle mezzali e agli esterni di alzarsi per occupare l’ultimo terzo di campo. Il gol del pari contro la Ternana è nato proprio da un’iniziativa del centrale di sinistra Caporale che ha condotto palla sulla trequarti e con un bel cross ha trovato Adorante sul secondo palo. La Virtus Francavilla occupa bene lo spazio in ampiezza se ha il tempo di salire e la difesa dell’area non può prescindere dall’attenzione verso il lato debole.
Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo