Vincere senza convincere, ma è il caso questa volta di raccontare ciò che è successo alla fine.
Dopo il goal liberatorio di Frisenda ed il triplice fischio dell’arbitro, in campo abbiamo visto abbracci ed un’esultanza come se avessimo vinto una finale.
Sembrerà strano, però questo potrebbe essere un segnale, il gruppo c’è e noi non possiamo che augurarcelo.
Chi aspettava un giuoco spumeggiante, schemi, sovrapposizioni, pressing alto e tutti quei vocaboli del calcio moderno, oggi è rimasto deluso.
Al Catanzaro servivano i tre punti e tre punti sono stati, missione compiuta, la C2 è anche, anzi è soprattutto questa.
La squadra è stata impostata dall’allenatore Franco Cittadino con un classico 4-4-2, l’unica variante rispetto alle previsioni iniziale è stato l’inserimento di Berardi al posto di Coppola.
Nel primo tempo il Catanzaro ha cercato di fare la partita, ma le giocate interessanti si contano sulle dita di una mano.
Più passava il tempo e più il timore dei nostri aumentava, il Melfi dal canto suo, senza strafare si rendeva pericoloso in alcune ripartenze e fortunatamente alcune incursioni, soprattutto provenienti da destra, ma anche centralmente, sono state sventate da Caccavale e Di Meglio (bene anche Mancinelli) oggi impeccabili nella fase difensiva per tutta la partita.
Il risultato è stato sbloccato da Merito con un delizioso tiro cross, accompagnato in rete da Bueno,. che ha scavalcato il portiere ospite
Il goal è da assegnare al colombiano Merito, per stessa ammissione della punta argentina ed anche perché lo merita, scusate il bisticcio di parole.
Passato in vantaggio il Catanzaro, dopo aver rischiato l’immediato pareggio della compagine gialloverde, ha creato qualche bella azione, ma nulla di trascendentale.
Nella ripresa Cittadino ha confermato lo stesso undici iniziale, ma a quel punto il Melfi, ha iniziato a giocare impossessandosi totalmente del centrocampo, i terzini salivano sulle fasce ed il Catanzaro ha sofferto tremendamente per tutta la ripresa.
Come abbiamo suddetto l’importante era vincere e conquistare la seconda vittoria di questo campionato, ma se volessimo analizzare la ripresa c’è da dare delle attenuanti non da poco ai nostri.
La paura di sbagliare oggi l’ha fatta da padrone, il fatto stesso che i due terzini per quasi tutta la partita sono stati inchiodati in difesa è un dato significativo.
I problemi si sono accentuati nella ripresa, quando gli attaccanti, soprattutto Bueno (non dimentichiamo che viene da un infortunio) non riuscivano a fare salire la squadra, e la logica conseguenza era che il centrocampo non accompagnava ed il Melfi arrivava sempre prima sul pallone.
Le sostituzioni effettuate da Cittadino erano logiche, quando sono state effettuate qualcosa è subito cambiata.
Coppola ha dato una mano nel recuperare palloni e Frisenda (anche lui claudicante) riusciva a tenere palla ed oltre a procurare falli si rendeva pericoloso quando duettava con Bueno.
Anche il cambio di Ciano con Ferrigno portava nuova verve e a quel punto con un centrocampo di lottatori, ma meno tecnico, il Catanzaro giocava da C2, metteva il cuore oltre l’ostacolo e portava a casa i tre punti.
Qualcuno dirà che era più giusto un pareggio, io rispondo di si, ma ripensando all’abbraccio dei nostri, all’applauso del poco pubblico presente, ai cori d’incoraggiamento verso Merito che in campo ha dato tutto, penso e spero che questi tre punti possano rappresentare il trampolino di lancio per questo Catanzaro, fermo rimanendo che si riesca a parlare solo di ciò che accade sul prato verde e non nelle stanza dei bottoni.
SF