Avanzano a ritmo spedito i lavori di consolidamento del costone di villa Margherita, che verranno completati entro la fine dell’anno consentendo, inoltre, il recupero della storica torretta rivolta verso la collina di Siano. Il sindaco Sergio Abramo e il capogruppo del Pdl, Domenico Tallini, hanno effettuato stamattina un lungo sopralluogo al cantiere insieme all’assessore al patrimonio Filippo Mancuso, ai consiglieri comunali Antonio Corsi e Sergio Costanzo, al direttore dell’area tecnica, Giuseppe Cardamone, al dirigente del settore urbanistica, Giuseppe Lonetti, e al responsabile della ditta esecutrice degli interventi, Roberto Guzzo.
Nel corso del monitoraggio è stata visionata la parte iniziale della grotta situata alla fine dei cosiddetti “cento metri”, nella zona inferiore di villa Margherita a ridosso di viale dei Normanni.
L’idea – un vecchio pallino del consigliere Tallini riproposto al primo cittadino – è quella di provare a rivalutare e riqualificare l’intera area per restituirla ai catanzaresi nel pieno rispetto delle sue caratteristiche storico-architettoniche. Gli operai della ditta Guzzo, infatti, hanno provveduto a rimuovere i rifiuti (alcune carcasse di automobili, ferri, inerti e detriti abbandonati, spazzatura di ogni genere) accumulati all’interno dell’ex rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale.
«Il completamento dei lavori sul costone parzialmente franato – hanno affermato Abramo e Tallini – ci permetterà di riconsegnare ai nostri concittadini una zona di villa Margherita dal profondo valore storico e affettivo per tutti i catanzaresi, che da sempre hanno riconosciuto i “cento metri” come uno dei “luoghi del cuore” del centro storico. Questi lavori – hanno proseguito – potrebbero tornare utili all’Amministrazione per valorizzare la grotta, “riscoperta” proprio in virtù degli interventi in fase di esecuzione. Dopo la guerra, l’ex rifugio antiaereo non è mai stato realmente rivalutato, ma potrebbe rappresentare – hanno concluso – un bene dall’elevato significato storico e culturale da riutilizzare inserendolo all’interno del patrimonio della Città».