Vertenza Phonemedia: comunicato CGIL

La situazione della vertenza Phonemedia di Catanzaro dopo diverse settimane di sciopero ad oltranza è ancora ferma al palo.

Alcuni dipendenti aspettano ancora lo stipendio di Agosto e nessuno ha ricevuto quello di settembre ed ottobre.

C’è bisogno, rispetto alla crisi di un’azienda che in Calabria occupa circa 2.500 lavoratori, di cui 2.200 catanzaresi, e circa 7.000 a livello nazionale, che la trattativa si sposti al tavolo della Presidenza del Consiglio.

Il Governo deve aiutare i lavoratori italiani a uscire da questa situazione, non può essere latitante rispetto a questi temi, non può far finta che queste persone non esistano.

Tante colpe, tante latitanze, volute o meno, pesano e peseranno sull’esito della vertenza e, quindi sul futuro dei lavoratori.

La prima mancanza è quella dell’azienda. Da giorni la Prefettura di Catanzaro tenta di contattare, senza esisto, su richiesta della Cgil, il referente dell’azienda al fine di convocare un tavolo di trattativa.

Confindustria, non ha speso una parola sulla vicenda. Se gli industriali non esprimono una posizione su un’azienda che occupa più di duemila lavoratori quale strategia ha per aiutare lo sviluppo del territorio?

Sulla politica c’è poco da dire, la Cgil ha chiesto a tutti i Parlamentari calabresi, ai Consiglieri Regionali della provincia di Catanzaro, agli altri  esponenti delle Istituzioni Locali di intervenire per aiutare la vertenza.

Pochissimi hanno risposto all’appello, ancora meno quelli che hanno capito la necessità reale di aiutare i lavoratori in termini concreti senza scadere, come è successo lunedì scorso all’iniziativa pubblica tenuta nel Comune di Catanzaro, in uno scaricabarile ed alle reciproche accuse tra le varie fazioni politiche.

Ma, ritengo, la responsabilità più grave è in capo, purtroppo, ad un’organizzazione sindacale, la Fistel Cisl, che a Roma assume posizioni unitarie invitando i lavoratori a protestare ed a Catanzaro invita con metodi poco ortodossi i lavoratori a rientrare dalla protesta.

Tale posizione se ambigua per una categoria è ancora più grave da parte della Cisl confederale che non è mai intervenuta sulla vicenda quanto meno per spiegare i motivi della posizione divergente su Catanzaro.

Ma il problema oggi non è la polemica, non è importante addossare le colpe a qualcuno, perché questo non serve a risolvere la vertenza.

Sulle mancanze e le responsabilità decideranno i lavoratori che sanno distinguere chi è loro vicino.

C’è bisogno di una reale solidarietà da parte di tutte le Istituzioni e della politica nei confronti dei lavoratori.

È necessario che chi occupa posti di responsabilità istituzionali faccia sentire la propria voce nei confronti del Governo.

È necessario pensare alla salvaguardia dei lavoratori che sono in una vera e propria condizione di disperazione.

Chi non percepisce lo stipendio da mesi si è indebitato, non riesce a pagare le bollette, i mutui, a fare la spesa.

Su questo tema è importante che la Regione Calabria, così come è stato fatto in altre Regioni laddove insiste il gruppo Phonemedia, apra una linea di credito presso le banche per garantire dei prestiti agevolati ai lavoratori.

Inoltre la Regione, attraverso il suo Presidente deve spingere prima di tutti per ottenere il tavolo romano.

Da parte nostra, come Cgil, continuiamo attraverso gli scioperi e le manifestazioni a pungolare il Governo.

A tal proposito, il prossimo martedì 17 si terrà a Roma una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori dipendenti del gruppo Phonemedia, per i quali garantiremo da Catanzaro la possibilità di partecipare in massa.

Come Cgil, infatti, non possiamo permettere che 2.200 posti di lavoro a Catanzaro, vengano persi. Significherebbe affrontare un dramma sociale di notevoli dimensioni, in un contesto già depresso dalla crisi in atto e dall’alto livello di disoccupazione.

Catanzaro, 11 novembre 2009

Il Segretario Generale

Giuseppe Valentino

Autore

Salvatore Ferragina

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