Juve Stabia e Catanzaro si troveranno domenica di fronte per la 14° volta, la settima in Campania, la quarta allo stadio “Romeo Menti”, costruito solo nel 1984. Il bilancio complessivo è abbastanza in equilibrio: 4 vittorie e 16 gol realizzati dai giallorossi, 3 successi e 14 gol segnati dai gialloblu, 6 pareggi. A Castellammare, invece, la bilancia pende leggermente a favore delle Vespe, che hanno ottenuto tutti e 3 i loro successi in casa, a fronte di 2 pareggi e un blitz del Catanzaro, firmato nel 1992 da Santo Minisi. 8 a 6 il conto delle reti.
IL DOPOGUERRA – I primi tre incroci tra Catanzaro e Juve Stabia risalgono al dopoguerra, nel girone D della vecchia serie C. Le prime due sfide risalgono a oltre 60 anni fa, al 1949: un successo casalingo per parte. A gennaio Il Catanzaro si impone 3-1, a fine maggio lo Stabia si vendica con un 2-1 che vale il 7° posto finale, mentre i giallorossi di Riparbelli si salvano con fatica. L’anno successivo le due squadre evitano la retrocessione a braccetto solo all’ultima giornata. All’andata finisce 1-1, al ritorno le Aquile si impongono al “Militare” per 1-0 con un gol di Zanchi. Nella stagione 1950-51, doppio 1-1. Ma i campani vincono il campionato (dopo lo spareggio di Firenze contro il Foggia) con Sentimenti II in panchina e il “Commendatore” Donnarumma patron, salendo sul treno che porta alla loro unica stagione in serie B della storia. Un salto sfortunato. Due retrocessioni consecutive e i debiti accumulati portano alla cancellazione dell’AC Stabia e alla nascita della Juve Stabia che, per i successivi 40 anni, farà la spola tra dilettanti e serie C.
PUNTO-DONO PER LA SALVEZZA – Proprio mentre lo Stabia fallisce, il Catanzaro inizia la sua cavalcata gloriosa che, in vent’anni, lo porterà dalla IV serie all’esordio in serie contro la Juve nell’ottobre del ’71. Le due squadre si ritrovano solo grazie alla doppia retrocessione delle Aquile nei primissimi anni ’90. Nella prima stagione di C2, i giallorossi espugnano il “Menti” con un gol di Minisi e Rambone allenatore. Il tecnico sarà esonerato la settimana dopo, ma Selvaggi non riuscirà a centrare la promozione. Così, all’ultima giornata, al “Comunale” il Catanzaro “regala” alla Juve Stabia di Luis Vinicio il punto che serve per evitare la retrocessione diretta e giocarsi la salvezza agli spareggi.
“UN PIACERE A IMPROTA” – Missione compiuta dalle Vespe che, dopo 4 mesi, tornano al “Ceravolo” per lo scontro al vertice contro il Catanzaro di Selvaggi, partito alla grande ma esonerato. Non basta un gol di Giacalone. Finisce 1-1. Nella gara di Castellammare, vincono i padroni di casa per 2-1 con i gol di Gori su rigore e di Lunerti. Non serve il gol di Guzzetti. Albano sceglie Banelli (al ritorno ci sarà Dal Fiume, poi ancora Banelli), mentre il presidente Fiore, reduce dalla promozione con l’Ischia, fa sognare le Vespe e le porte in C1 al termine di uno splendido campionato, con Cucchi in panchina e Musella goleador. Lo stesso patron stabiese dichiarerà candidamente di “aver rilevato la Juve Stabia per fare un piacere al mio amico Gianni Improta”, il quale glielo aveva chiesto da tempo. Improta, l’anno dopo, diventerà allenatore del Catanzaro.
FALLIMENTI 2001 – Corsi e ricorsi storici, così come il secondo fallimento della società campana, al termine della stagione 2000-01. Dopo sette campionati di C1, infatti, la Juve Stabia retrocede e ritrova il Catanzaro. L’allenatore delle Vespe è di nuovo Cucchi. Il Catanzaro di Cuttone domina ma non passa e rischia su un palo di Garofalo. Finisce 0-0. Nella gara di ritorno, l’ultima sfida giocata al “Menti”, si impongono i gialloblu per 2-1 grazie a un micidiale uno-due in 5 minuti di Nobile. Caggianelli accorcia le distanze su assist di Kamara, ma non basta. A fine stagione la Juve Stabia scompare dalle mappe calcististiche, mentre il Catanzaro perde la finale play-off col Sora.
GLI EX DELLA GARA – Proprio uno stabiese doc, Roberto Di Maio, ha regalato al Catanzaro il successo nella gara d’andata con una splendida doppietta. Di Maio non ha mai vestito, però, la casacca gialloblu, a differenza del suo compagno di reparto Di Meglio che giocò per quattro stagioni (1996-2000) a Castellammare, collezionando 102 presenze e un gol. Di Meglio è l’unico ex tra le file del Catanzaro, dopo la partenza di Max Caputo. Sull’altra sponda ha vestito la casacca giallorossa Ruscio, 20 presenze nel primo anno post-Lodo con Domenicali. Due ex anche fuori dal campo. Il tecnico stabiese Rastelli iniziò la sua carriera tra i professionisti a Catanzaro, in serie B, come riserva di Rebonato e Palanca nella stagione 1988-89 (24 presenze e un gol per lui). Il DS Pavarese, invece, rivestì la stessa carica in giallorosso nell’ultima stagione pre-fallimento (2006). Arrivato per risollevare le sorti di un Catanzaro umiliato da un anno e mezzo, non riuscì nell’impresa nonostante il filotto positivo con Giordano in panchina.