Squilla il telefono. Dall’altra parte Enzo Duilio Di Vincenz. Voce pacata, idee chiare, progetti altisonanti. Dopo giorni di voci incontrollate, di discese a Catanzaro con jet privati, di perplessità e scetticismo sull’ennesima trattativa per salvare la squadra giallorossa dal fallimento, il frontman della cordata friulana non si sottrae alle domande della nostra testata, tracciando le linee guida per il rilancio del calcio giallorosso. Proprio alla vigilia della “missione catanzarese” che, nelle intenzioni, si concluderà con l’acquisizione della totalità della torta azionaria dell’Fc. Parole che abbiamo ascoltato tante volte negli ultimi anni, in particolare la scorsa estate, da parte dei più svariati aspiranti proprietari del Catanzaro. Naturalmente saranno decisivi i prossimi giorni per togliere il velo su questa offerta. Anche l’assessore Gatto, indicato da Di Vincenz come referente della sua cordata e sentito da Puntonet nella serata di ieri, senza sbottonarsi sulla chiusura della trattativa ha confermato l’esistenza e la validità della proposta, in particolare la volontà di investire nell’impiantistica sportiva (in funzione del Catanzaro Calcio) e in una serie di altri progetti sul territorio. Garanzie richieste dal Comune? «Le garanzie dovranno essere di carattere economico. Davanti al notaio vedremo».
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UsCatanzaro.net: Sig. Di Vincenz quando nasce e come si sviluppa la vostra proposta d’acquisto?
Di Vincenz: Il nostro interesse è dovuto al coinvolgimento di una persona di Catanzaro che ha vissuto per un periodo a Trieste, rivestendo un ruolo nell’associazione italiana arbitri. Nel mese di giugno fummo raggiunti a Trieste da una delegazione di politici catanzaresi, tra i quali l’ass. Danilo Gatto, che oggi rappresenta il nostro referente su Catanzaro. In quell’occasione manifestammo la volontà di investire nell’Fc. Contestualmente chiedemmo la possibilità di avere una relazione sui conti della società. Ci fu presentato un documento del tutto anonimo, redatto presumibilmente da un commercialista, nel quale si prospettava un debito di circa 2,5 milioni, che in seguito abbiamo provveduto a verificare.
.net: Da allora sono passati cinque mesi. Nel frattempo è sfumato un ripescaggio nella categoria superiore ed è stata smantellata una squadra ed uno staff tecnico di primo livello. Perché farsi avanti solo adesso?
DV: La risposta è semplice. In quel frangente non avevamo la disponibilità economica per condurre quel tipo di operazione. Noi facciamo affidamento sulle nostre forze, non certo sulla possibilità di prebende pubbliche.
.net: Ci tolga una curiosità. Cosa spinge un gruppo di imprenditori del Nord ad investire a Catanzaro, e nella fattispecie nel calcio, in un momento così negativo?
DV: Il Catanzaro Calcio rappresenta la chiave di volta di un’operazione più articolata che comprende la possibilità di un insediamento produttivo sul territorio. Il gruppo che rappresento, infatti, ha interessi nel settore del turismo, in particolare nella costruzione di parchi tematici e resort. Nel nostro progetto il rilancio del Catanzaro si inserisce in una prospettiva di azienda con step programmati da qui ai prossimi 4/5 anni e l’intenzione di investire nelle infrastrutture, in particolare sullo stadio, sfruttando la convenzione col Comune per trasformare il “Ceravolo” in una struttura “all’inglese” che possa offrire servizi sette giorni su sette.
.net: Quale sarà il suo ruolo in questo progetto?
DV: Io sono un manager e curerò gli interessi del gruppo che rappresento. La mia situazione patrimoniale non mi consente di intervenire in modo personale. Di certo il nostro non sarà solo un intervento tampone. Nell’immediato provvederemo a normalizzare la situazione sotto il profilo economico e sportivo. Per la fine di febbraio il Catanzaro non avrà più una lira di debito.
.net: A proposito di debito. In un’intervista ad un quotidiano locale ha dichiarato che il suo gruppo è contrario all’ipotesi di fallimento. Eppure sotto il profilo economico questa possibilità vi consentirebbe di abbattere notevolmente il costo per l’acquisizione delle quote dell’Fc.
DV: E’ vero. Il fallimento si tradurrebbe in un esborso inferiore del 50% circa, ma la nostra scelta di dichiararci contrari si fonda su basi differenti. Per fare calcio bisogna ragionare come se si stesse gestendo un’azienda, seppur atipica. Noi abbiamo dato un valore al Catanzaro tenendo conto di una serie di fattori quali l’immagine, i tifosi, la storia ed abbiamo ritenuto adeguata la cifra da investire.
.net: Dalla sue parole traspare una certa sicurezza sulla conclusione positiva della vicenda.
DV: Sinceramente non vedo come potrebbe concludersi altrimenti. Da una parte c’è la nostra volontà ad acquistare senza condizioni particolari, dall’altra quella dei soci dell’Fc a cedere. Non ci sono ostacoli.
.net: Nonostante ciò avete già rinviato una volta il vostro arrivo a Catanzaro. Cosa è successo la scorsa settimana?
DV: Molto semplicemente abbiamo preso atto che era ancora in essere la trattativa con Quartaroli ed abbiamo preferito rinviare di una settimana la discesa a Catanzaro, anche alla luce delle dichiarazioni di Antonio Aiello. Stavolta però non ci saranno intoppi. Venerdì arriveremo in città, nella mattinata di sabato avremo una riunione in Comune mentre per lunedì è già fissato un appuntamento presso uno studio notarile per formalizzare l’accordo.
.net: Prima ha parlato dell’aspetto sportivo. E’ consapevole che troverà una situazione pre fallimentare, con una squadra allo sbando, inadeguata alla categoria e senza tifosi?
DV: Certamente la situazione non è semplice. La squadra attuale rappresenta poco più di una Berretti, dunque provvederemo ad un’adeguata campagna di rafforzamento che ci consenta di raggiungere l’obiettivo minimo della salvezza, anche se il livello del campionato è tale da pensare che con scelte adeguate si possa puntare a qualcosa di più. Intanto alcune figure dello staff sono state già individuate. Col nuovo direttore generale Vincenzo Maria D’Ambrosio abbiamo scelto il nuovo allenatore che comunicheremo, assieme ad altri dettagli, nel corso di una conferenza stampa. Sui tifosi voglio fare una riflessione. Da giugno seguo quotidianamente le vicende del Catanzaro e sono perfettamente consapevole che il tifoso giallorosso è stanco di essere preso in giro. In questo senso la nostra non sarà una breve parentesi ma un intervento incisivo nell’arco di più anni che punta a far ritornare il Catanzaro nel calcio che conta.
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Non resta che attendere un altro weekend per capire se il passaggio di proprietà arriverà realmente o se per la società giallorossa si spalancheranno le porte del fallimento. Intanto, dopo il Blocco ’29, anche gli Ultras e il Cz Club hanno chiesto ieri allo stadio ai soci Catalano, Santaguida e Ferrara di porre fine a questo stillicidio scegliendo la via del tribunale se non dovesse andare in porto la trattativa con i “triestini”.
Francesco Panza
(con la collaborazione di Salvatore Ferragina)