Astinenza dalla vittoria da quattordici gare. Precisamente dalla partita casalinga contro i cugini Crotonesi con abbracci allegati allâallora allenatore Buso.
Quattordici partite, tanto hanno dovuto attendere i tifosi giallorossi. Eppure Bruno Giordano è giunto come Giulio Cesare. In meno di tre giorni ha resuscitato dei morti ambulanti. La cosa è strana. Ma è una stranezza che ha portato bene ai giallorossi e questo basta e avanza. Finalmente si può scrivere di una vittoria. Le note positive del mio cuore si erano già atrofizzate e quando le orecchie hanno udito il triplice fischio finale, ho dato un forte pizzico al mio braccio: sogno o son desto? Mi sono chiesto e come me, credo, molti altri.
La zona playout, come dâincanto si avvicina e le dirette avversarie perdono strada. Una boccata dâossigeno e nulla più. Eâ meglio non illudersi per non restare delusi, ma (e in questo non si deve mentire) almeno si può ritrovare un minimo di quella motivazione che non guasta.
I risultati sono il cibo per lâanima dei tifosi e dopo tanta astinenza, naufraghi nellâisola dello sconforto (stile âIsola dei famosiâ), questi tre punti suonano come un piatto di lasagne per gente abituata a mangiare tutto il giorno telline.
La contestazione (che sabato ha conosciuto i canoni dellâufficialità ) degli Ultras, ha portato bene e il bravo Greco ha firmato il successo. Di contro Giorgio Corona (schierato da Giordano in posizione arretrata rispetto a Greco) a proposito di lasagne e diete, ha divorato due gol che avrebbero potuto mettere al sicuro il risultato e colorare la vittoria di una supremazia netta. Ma Re Giorgio non è riuscito nel facile intento. Ci si augura che questa sua prestazione non costituisca una costante. Il Catanzaro ha bisogno di lui! Di contro bisogna riconoscere a Ferrigno molto carattere e acume sia in fase di gioco che a fine gara. I suoi ripetuti abbracci dopo il triplice fischio, ricordano i bei tempi. In tempi di magra, sono importanti anche queste cose. Ottimi Greco e anche Belardi. Giannone ha fatto vedere a tutti coloro i quali se ne fossero dimenticati, cosa vuol dire fare il regista di centrocampo. In linea di massima tutta la squadra ha offerto una prestazione più che accetabile, anche se facilitata nel compito dallâinfortunio occorso allâex Milone (auguri di pronta guarigione) che ha subito la frattura del setto nasale dopo lo scontro che ha costretto il Rimini a giocare in dieci contro undici.
Ora si attende una conferma contro il Verona, lâaggiunta di altri tre punti al magro bottino collezionato finora, certamente suonerebbe come conferma di un cambiamento almeno dal punto di vista caratteriale del team diretto dallâex laziale. Molti hanno salutato la vittoria come un successo di alcuni contro altriâ¦. Eâ bene sottolineare che se si dovesse continuare ad interpretare la Catanzarologia in tal maniera, non si farà molta strada. Il Catanzaro è un bene di tutti e gli strumenti di vanità non devono essere utilizzati per una squadra di calcio. Bisogna ritrovare compattezza. Un successo, così come una sconfitta, non è patrimonio di pochi, ma di tutti. Molta gente dovrebbe ridimensionare il proprio ruolo e ritrovare la serenità da troppo tempo smarrita. Allo stadio si dovrebbe andare per tifare per la propria squadra (sempre nel rispetto dellâavversario) compatti. A Catanzaro non câè (o non ci dovrebbe essere) nessuno che tifa contro o a favore. Lâunità di intenti, in passato ha sempre portato ai successi, le stupide diatribe legate ad interessi privati, porterebbero allo sfacelo completo.
Dicevamo di Bruno Giordano. In tono scherzoso e dopo lâesonero di Guerini (nellâarticoloâ Non ci posso creeeedeeeeere: la carta carboneâ), ho anticipato le dichiarazioni che avrebbe rilasciato il nuovo mister indovinandole in pieno. Ho avuto ragione , ma il compito non era di certo difficile! Bisogna però riconoscere il fatto che il neo-mister è molto determinato e certamente non è disposto a svendere il suo nome per un eventuale spogliatoio spaccato o una Società inefficiente. Le sue parole erano ricche di unâanimosità âspecialeâ. Pur ritenendo che sia un poâ tardi per resurrezioni, câè una lontana speranza (da attribuire più allâessere tifoso che alla razionalità ) che si affaccia allâorizzonte. Vuoi vedere che finalmente âqualcosa è cambiatoâ? Faremo in tempo?
Il tecnico laziale, prima di accedere in giallorosso aveva rifiutato altre piazze (per ultima quella di Taranto), era smanioso di avere un palcoscenico importante ed è la prima volta che allena in B. Le sue motivazioni sono inimmaginabili e chi lo conosce bene mi ha giurato sul suo carattere e sul fatto che non è tipo da arrendersi così facilmente. Tutti gli addetti ai lavori âRAIâ (nel cui team câè il suo grande amico DâAmico, con genoma laziale come lui) gli hanno fatto tanti auguri sottolineandoli con molta partecipazione. Segno questâultimo che il mister gode di un certo rispetto nellâambiente. Lâunica nota stonata (a proposito di RAI) è stato un non so quanto freudiano ma sentito âpurtroppoâ dellâinviato RAI Giacoia in riferimento allâinferiorità numerica del Rimini (cose che succedono oppure sportività estrema?).
Il compito di Giordano, è bene sottolinearlo, non è dei più semplici, ma noi gli dedichiamo il nostro genuino e sentito incoraggiamento. Con il Crotone, nellâanno della promozione della squadra di Vrenna dalla D alla C2, guidò i Pitagorici ad una rimonta senza precedenti, culminata nella vittoria nellâultima di campionato proprio a Locri contro la squadra reggina. Fu promozione al fotofinish. Eâ inutile dire che le coronarie di chiunque firmerebbero per una salvezza del Catanzaro al fotofinish!
Sperare non costa nulla. Auspichiamo che Giordano vesta i panni di Cesare e che nessuno si permetta di vestire quelli di Brutoâ¦
Avanti tutta Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori