Avversario di turno

Venezia, la trasferta più dura della prima parte di stagione

Scritto da Emanuele Mongiardo

La partita di venerdì al Penzo è di sicuro la trasferta più complicata tra quelle affrontare fino ad oggi dal Catanzaro. Ad attendere i giallorossi, infatti, c’è il Venezia di Paolo Vanoli, secondo in classifica e lanciato nella lotta per la promozione diretta. Che i lagunari potessero affermarsi come una seria contendente per la vittoria finale, lo si poteva intuire già al termine dello scorso campionato. Il Venezia aveva disputato un finale di stagione brillante ed era stato eliminato ai playoff dal Cagliari, che poi li avrebbe vinti.

Quella sconfitta è stato solo un inciampo da cui ripartire, fiduciosi nei mezzi della rosa e in uno degli allenatori migliori della categoria. Paolo Vanoli era arrivato a Venezia un anno fa circa. Era il 7 novembre e la squadra era reduce dai disastrosi mesi della gestione Javorcic. Il tecnico croato, fresco di promozione in B col Sudtirol, doveva costituire il cardine del nuovo progetto degli arancioneroverdi: portatore di un gioco organizzato ed aggressivo, non era stato, però, in grado di infondere le sue idee tra i calciatori. Così, dopo qualche giornata il Venezia, appena retrocesso dalla Serie A, si era ritorvato addirittura penultimo, una situazione che ricordava un po’ quella dello Spezia di quest’anno.

Poi, però, è arrivato Vanoli e la musica è cambiata totalmente. Il Venezia ha ripreso a macinare punti e, soprattutto, è tornato a divertire il pubblico del Penzo. Nel 2023 nessuna squadra in Serie B giocava meglio di quella di Vanoli. Il nuovo allenatore non aveva costruito un sistema rigido, ma al contrario aveva fatto di tutto per esaltare le migliori individualità in organico, come una band di jazzisti liberi di esprimere la propria creatività.

Con queste premesse i lagunari hanno approcciato alla stagione 2023/24. Rispetto allo scorso anno, nella difesa titolare non c’è più Pietro Ceccaroni, oggi al Palermo, ma Giorgio Altare, preso in prestito dal Cagliari. In attacco, come alternativa di Pohjanpalo è stato scelto Gytkjaer, reduce da una stagione in A col Monza.

Come gioca il Venezia

Nonostante la continuità tecnica rispetto allo scorso anno, il Venezia non è la stessa squadra del 2022/23. L’inizio di campionato è stato discontinuo: la squadra ha alternato vittorie e pareggi fino alla sconfitta della settima giornata in casa col Palermo. Da lì, Vanoli ha deciso di cambiare qualcosa, sia nel modulo che negli uomini.

Oggi il Venezia scende in campo con un 4-4-2 più quadrato rispetto all’interpretazione degli scorsi mesi. Merito anche della scelta di interpreti diversi: Denis Johnsen, che con i suoi dribbling riusciva a legare la squadra e a inventare negli ultimi trenta metri, ora parte più spesso dalla panchina per spaccare la gara nel secondo tempo.

Così, il Catanzaro venerdì dovrà affrontare un altro avversario solido e aggressivo, proprio come Modena e Como. Vivarini dovrà per forza dimostrare di aver tratto delle lezioni dalle ultime due sconfitte, perché i giallorossi rischiano di incontrare le stesse insidie. Il gioco del Venezia è più lineare, ma non per questo meno pericoloso. Se la squadra può appoggiarsi a Pojahnpalo, la manovra sa anche essere scorrevole. Il finlandese non è solo pericoloso sotto porta, ma ha anche grande tecnica per combinare con i compagni e dare ordine al palleggio. Limitarlo nel suo gioco di cucitura sarà fondamentale. Accanto a lui c’è una seconda punta classica come Pierini, che sa muoversi in sintonia col centravanti per trovare spazi utili. Anche i centrocampisti sfruttano il lavoro delle punte: Busio e i due esterni seguono l’azione per raccogliere le sponde delle punte e provare a colpire.

Attenzione, poi, alle sostituzioni. Johnsen in dribbling è imprendibile in Serie B, mentre Gytkjaer è una punta con un fisico fuori scala per la categoria.

Un avversario così duro non è proprio il massimo dopo due sconfitte come quelle col Como e col Modena. Tuttavia, una grande gara al Penzo potrebbe essere utile a sbattere i pugni sul tavolo e dimostrare di essere una squadra competitiva.

Autore

Emanuele Mongiardo

4 Commenti

  • In Serie B mai dire mai anche contro avversari piu’ forti e loro lo sono fisicamente .
    La cosa piu’ importante in questo momento e’ come si entrerà in campo mentalmente, nelle due ultime partite ho visto un pò di sfiducia e poca convinzione forse un po’ di paura a non riuscire fare risultato .
    La possibile cura e’ entrare in partita concentrati , cazzosi e sbagliare il meno possibile soprattutto sotto porta.

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