Due pazienti anziane, rispettivamente di 80 e 77 anni, con una grave malattia della valvola mitralica sono state trattate senza l’utilizzo del bisturi utilizzando una micro-spillatrice inserita nel cuore da una vena della gamba. Tali patologie non potevano essere trattate con l’intervento chirurgico classico, a causa dell’età avanzata e delle numerose co-morbilità, pertanto è stato realizzato un intervento mini-invasivo, attraverso la puntura di una vena dell’inguine.
Le due pazienti, una delle quali sottoposta in passato ad un demolitivo intervento chirurgico per patologia tumorale, già trattata con chemio- e radio-terapia, erano ormai costrette a dormire in poltrona a causa dello scompenso cardiaco causato dal malfunzionamento della valvola mitrale che provocava loro un accumulo di liquidi nel polmone.
Queste due pazienti non avevano alcuna possibilità di guarigione o quanto meno di miglioramento della sintomatologia dal momento che la terapia medica non aveva sortito grandi successi. Pertanto è stata offerta una reale possibilità di miglioramento clinico attraverso un intervento molto meno rischioso di quello classico dal Centro di Cardiologia del Campus dell’Università di Catanzaro, unico in Regione ad effettuare questo tipo di procedura.
L’Equipe della Cardiologia Universitaria, con la Dott.ssa Annalisa Mongiardo e la Dott.ssa Carmen Spaccarotella dell’ Emodinamica diretta dal Prof. Ciro Indolfi, con la collaborazione dell’UO di Anestesia diretta dal Prof. Bruno Amantea con il dott. Alvaro e il dott. Varano, ha inserito, mediante puntura della vena femorale (vena che decorre nell’inguine) una “clip” che ha pinzato i due lembi della valvola mitrale delle pazienti, riducendone l’apertura e quindi il rigurgito.
Normalmente la chiusura dei due lembi della valvola mitrale durante il ciclo cardiaco, impedisce il passaggio del sangue da una camera all’altra del cuore; quando i lembi si ammalano, però, si perde la continenza della valvola con conseguente passaggio di sangue dal ventricolo all’atrio sinistro ed accumulo di liquidi nel polmone. Ciò determina un grado più o meno importante di affanno e intolleranza allo sforzo da parte del paziente, che è proporzionale al grado di insufficienza provocata dalla valvola malata.
Nel caso delle pazienti trattate a Germaneto, il grado di insufficienza della valvola mitralica era severo e questa disfunzione è stata ridotta grazie al posizionamento della clip mitralica.
I miglioramenti della sintomatologia si sono già apprezzati a distanza di due giorni dall’intervento, in quanto entrambe hanno potuto riposare finalmente a letto, senza necessità di dover stare sedute in poltrona a causa dell’affanno.
“Nonostante sia un momento difficile per la sanità regionale per l’impossibilità di assumere personale per le limitate risorse disponibili – afferma il Prof. Ciro Indolfi, Direttore della Cattedra di Cardiologia e URT del CNR dell’Università Magna Graecia -, siamo molto orgogliosi dei risultati straordinari raggiunti in termini di qualità e quantità dalla Cardiologia Universitaria. Dopo essere stati il primo Centro pubblico regionale ad effettuare le angioplastiche H24 per i pazienti colpiti da infarto, oggi abbiamo messo a punto, unici nella Regione Calabria, una tecnica molto sofisticata che consente la riparazione della valvole cardiache, mediante una micro spillatrice che raggiunge il cuore partendo da una vena della gamba.
Bisognerebbe, a mio avviso, potenziare la sanità che funziona per ridurre nel tempo l’emigrazione sanitaria”.