“Dopo l’ultimo testimone”: sarà incentrato sul valore della testimonianza l’incontro che si svolgerà martedì 27 gennaio, alle ore 16 presso l’UniversityClub dell’Ateneo (Edificio clinico B – Campus universitario “Salvatore Venuta”), in occasione del Giorno della Memoria in ricordo della Shoah.
Il tema scelto scaturisce dall’ultimo libro di David Bidussa (“Dopo l’ultimo testimone”) che affronta il problema della Memoria della Shoah quando le testimonianze dei superstiti non ci saranno più.
“Quando rimarremo soli a raccontare l’orrore della Shoah, non basterà dire <<Mai più!>> né rifugiarsi tra le convenzioni della retorica. Serviranno gli strumenti della storia e la capacità di superare i riti consolatori della memoria” (tratto da “Dopo l’ultimo testimone”).
Oltre alle riflessioni di Bidussa, guideranno il dibattito i contributi tratti da: Tzvetan Todorov (“Memoria del male, tentazione del bene”); Avishai Margalit (“L’etica della memoria”); Giorgio Agamben (“Quel che resta di Auschwitz – L’archivio e il testimone”); Giuliana Mazzoni (“Si può credere a un testimone?”); Annette Wieviorka (“L’era del testimone”).
Il tema scelto scaturisce dall’ultimo libro di David Bidussa (“Dopo l’ultimo testimone”) che affronta il problema della Memoria della Shoah quando le testimonianze dei superstiti non ci saranno più.
“Quando rimarremo soli a raccontare l’orrore della Shoah, non basterà dire <<Mai più!>> né rifugiarsi tra le convenzioni della retorica. Serviranno gli strumenti della storia e la capacità di superare i riti consolatori della memoria” (tratto da “Dopo l’ultimo testimone”).
Oltre alle riflessioni di Bidussa, guideranno il dibattito i contributi tratti da: Tzvetan Todorov (“Memoria del male, tentazione del bene”); Avishai Margalit (“L’etica della memoria”); Giorgio Agamben (“Quel che resta di Auschwitz – L’archivio e il testimone”); Giuliana Mazzoni (“Si può credere a un testimone?”); Annette Wieviorka (“L’era del testimone”).
Nel corso dell’incontro verranno proiettate alcune sequenze tratte dal film-documentario di Claude Lanzmann: “Shoah” (1985).
