Inizierà il 19 novembre l’udienza preliminare per i 97 indagati coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti casi di esami venduti all’Università “Magna Graecia”. La trattazione del procedimento, che avrebbe dovuto cominciare oggi, è infatti slittata a causa di difetti di notifica della fissazione della data dell’udienza. Nell’inchiesta, condotta dai militari della Sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri coordinati dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione, falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, falso per indurre in errore l’Ateneo, soppressione e distruzione di atti.
Tra i 97 indagati ci sono quattro impiegati dell’Ateneo catanzarese, due docenti, e novantuno persone coinvolte in qualità di studenti, alcuni dei quali hanno conseguito già il titolo accademico, che però è finito sotto sequestro. Il caso della presunta compravendita di esami scoppiò nel novembre del 2007, e travolse prima la facoltà di Scienze economiche aziendali e poi quella di Giurisprudenza, facenti capo all’unica segreteria didattica di cui era responsabile il 50enne Francesco Marcello, principale accusato, finito in manette il 13 novembre di quell’anno. Marcello il 14 novembre 2007 finì agli arresti domiciliari conl’accusa di avere venduto i singoli esami a circa 300 euro ciascuno, alterando poi le copie a ricalco dei verbali d’esame che, una volta falsificate con i risultati voluti, lui stesso avrebbe inserito nei fascicoli degli studenti cui aveva accesso quale funzionario responsabile della segreteria. Ad accrescere il materiale di indagini, fatto da molte intercettazioni, da vasta documentazione e dai verbali dei numerosi studenti ed ex studenti sentiti nel corso dei mesi, giunsero anche le confessioni di due studenti indagati i quali, nel rendere la loro versione, aggiunsero vari altri dettagli.
Nell’ambito di quel primo filone d’indagine i pm incassarono tre patteggiamenti e una condanna a carico delle prime quattro persone finite nei guai. In seguito altre 16 persone furono raggiunte da avviso di garanzia ad agosto 2009 (un diciassettesimo avviso era per il solito Marcello). Pochi giorni dopo il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro emise un provvedimento cautelare con cui fu interdetto lo svolgimento dell’attivita’ forense a 39 persone. A marzo 2010, infine, un nuovo capitolo dell’inchiesta, con un’informazione di garanzia notificata ad altre 52 persone (ed anche in questo caso un cinquantatreesimo avviso e’ per Marcello).