L’analisi sulle tendenze del mercato del lavoro dei laureati triennali usciti dall’Universita’ Magna Graecia deve comunque necessariamente tenere in considerazione sia il particolare contesto economico territoriale di riferimento, sia la peculiarita’ dell’offerta formativa dell’Ateneo (Medicina e Chirurgia, Giurisprudenza, Farmacia) che necessita, il piu’ delle volte, di corsi di specializzazione post-laurea, e sia la prevalenza di dottori nelle professioni sanitarie, percorsi direttamente professionalizzanti. Non a caso il 53% di questi laureati e’ dedito esclusivamente al lavoro gia’ a un anno dalla laurea. Questo spiega l’alto tasso di occupazione del complesso dei laureati di primo livello di Catanzaro, rispetto agli altri atenei italiani, ma anche – e visto il contesto socio-economico di riferimento non puo’ essere diversamente- l’alta percentuale di chi cerca lavoro. Ad un anno dal conseguimento del titolo i laureati di primo livello presentano un tasso di occupazione pari al 63%, contro il 48,5% del totale Atenei: il 53% e’ dedito esclusivamente al lavoro, il 10% coniuga la laurea specialistica e il lavoro, una percentuale inferiore alla media nazionale 16%. A un anno dalla laurea il 30% continua la formazione con la laurea specialistica (la media nazionale e’ del 60%): il 20% e’ impegnato esclusivamente negli studi, mentre, come si e’ detto, il 10% studia e lavora. La principale motivazione all’origine della prosecuzione degli studi con la specialistica e’ data dalla volonta’ di completare e arricchire la propria formazione (64 per cento), mentre poco meno di un terzo dei laureati (28 per cento) ha sentito questa come scelta “quasi obbligata” per accedere al mondo del lavoro. Il 14% dei laureati di primo livello su cento, non lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica, si dichiarano alla ricerca di lavoro. La media nazionale e’ del 5%. Fra i laureati di primo livello occupati 16 su cento proseguono l’attivita’ intrapresa prima della laurea (la media nazionale e’ del 40%). Ad un anno dalla laurea il lavoro stabile riguarda 42 laureati su cento (la media nazionale e’ del 43%), soprattutto grazie alla diffusione dei contratti a tempo indeterminato che caratterizzano il 33% degli occupati (si tratta prevalentemente di laureati che proseguono il lavoro precedente alla laurea). Il 50% degli occupati dichiara invece di avere un contratto atipico; in particolare, il 13% dei laureati occupati ha un contratto di collaborazione, il 35% e’ assunto tempo determinato, i rimanenti hanno un altro contratto atipico. Il lavoro atipico coinvolge soprattutto gli studenti-lavoratori e coloro che sono entrati nel mercato del lavoro dopo la laurea.
Scrivi un commento
Devi essere loggato per pubblicare un commento.