L’incontro tenuto presso l’Ateneo catanzarese, introdotto dall’intervento della Presidente del Comitato Calabria AIRC, Rosella Pellegrini Serra, è stato aperto da Pierosandro Tagliaferri, Professore straordinario di Oncologia Medica all’Università Magna Graecia, che, ricordando di essere stato borsista AIRC all’inizio della propria carriera professionale, ha presentato il tema scientifico di quest’anno: il dialogo tra esperienza e innovazione in campo oncologico. Il Professor Tagliaferri ha sottolineato come l’Ateneo catanzarese, con la competitività scientifica della propria ricerca, con collaborazioni internazionali che vedono coinvolte prestigiose università e centri di ricerca esteri, insieme anche alla Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori “Tommaso Campanella” che opera all’interno del Campus di Germaneto, abbia posto tra gli obiettivi primari la ricerca oncologica, una ricerca oncologica impostata su base traslazionale, ossia sul trasferimento clinico delle conoscenze acquisite dai ricercatori in laboratorio, sull’integrazione tra competenze e ancorata all’innovazione tecnologica. Il Dottor Fortunato Morabito dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha affrontato il tema del valore dell’esperienza e il suo trasferimento ai giovani, dell’importanza di guardare alla parte clinica e di ricerca in un’ottica di scambio per il miglioramento delle cure. Quanto si può fare già oggi è possibile grazie all’esperienza dei ricercatori da anni impegnati contro il cancro. A seguire è intervenuta la Dottoressa Antonella Viola della Fondazione Humanitas per la Ricerca di Rozzano (Milano) che ha sottolineato la necessità dell’innovazione per guardare lontano: descrivendo il suo percorso di crescita professionale, ha messo in risalto come l’AIRC lo abbia reso possibile. Al tavolo dei relatori il vignettista Sergio Nucci ha commentato con un tocco di ironia e sarcasmo il tema della ricerca in Italia e al Sud in particolare. Ha moderato i lavori dell’incontro il giornalista RAI Gregorio Corigliano.
Grazie all’importante ruolo sociale di sostegno, informazione e promozione della ricerca scientifica in ambito oncologico svolto dall’AIRC parlare di cancro non è più un tabù, e grazie al finanziamento della ricerca sul cancro tanti passi in avanti sono stati fatti.
Da quando è nata, l’Associazione ha distribuito attraverso la raccolta di fondi e donazioni oltre 442 milioni di euro (quasi 50 milioni solo nel 2007) a università, centri di ricerca e ospedali di tutt’Italia. Sono state, invece, 5.500 le borse di formazione finanziate con oltre 27 milioni, destinate a giovani e promettenti scienziati.
In Calabria l’AIRC finanzia attività di ricerca all’Università Magna Graecia e all’UNICAL.
Nel 2007 sono stati pari a 370mila euro i finanziamenti per la ricerca in ambito oncologico assegnati a gruppi di ricerca dell’Ateneo di Catanzaro.
Il rapporto tra l’Università Magna Graecia e l’AIRC è, infatti, un rapporto forte e duraturo nel tempo, considerate anche le innovative linee di ricerca portate avanti dall’Ateneo nella lotta contro i tumori, testimoniate – come riferito anche dal Professor Tagliaferri durante il suo intervento – da più di 190 pubblicazioni scientifiche nel settore oncologico, nell’ultimo quadriennio, ad alto impact factor.
Lo slogan scelto dall’AIRC, quest’anno, poggia sul valore dell’esperienza e sul bisogno dell’innovazione, come la sinergia tra l’esperienza di medici e ricercatori più affermati e la creatività dei più giovani, così come l’incontro tra cure tradizionali e nuove tecnologie, siano le colonne portanti della moderna oncologia e il punto di partenza verso nuove e sempre più efficaci terapie contro il cancro.
Perché esperienza e innovazione per guardare lontano nella ricerca sul cancro? Perché l’esperienza nasce dalla costruzione di un percorso in cui la struttura portante è la curiosità, base di ogni innovazione. Perché nella ricerca l’innovazione è incrementale, ovvero un nuovo mattone sulla grande costruzione della scienza di oggi è possibile proprio grazie all’esperienza gradualmente accumulata. Esperienza ed innovazione sono, dunque, una cultura esistenziale, che è alla base di ogni vita che fa della ricerca un valore in un’ottica di progresso per la società. La cultura della ricerca come esperienza e innovazione è cultura di libertà. Ecco perché è indispensabile non togliere ai giovani questo valore.
Se l’esperienza di chi lavora da anni contro il cancro è un elemento fondamentale per affrontare il tumore in modo sempre più efficace, altrettanto indispensabile è integrare tali competenze con l’innesto di menti giovani e dinamiche, in gradi di percorrere nuove strade e sfruttare le innovazioni tecnologiche oggi disponibili. Questa necessità si è fatta più acuta negli ultimi anni con la comparsa delle cosiddette “cure intelligenti”, chiamate così perché aprono a un nuovo approccio, più complesso e meno aggressivo rispetto alle cure tradizionali. Le “cure intelligenti” sono il frutto dell’esperienza di chi sa utilizzare al meglio le cure tradizionali integrandole con i nuovi criteri terapeutici e i giovani ricercatori rappresentano i veri strumenti di forza della ricerca in tale direzione. Per questo l’AIRC ha deciso di investire sulla crescita di una nuova generazione di scienziati e di potenziare quindi questa linea che, fino a oggi, assorbiva il 9 per cento delle erogazioni, portandola al 22 per cento e oltre. L’incontro di esperienza e innovazione è la base del progresso della ricerca scientifica. Una sfida certamente difficile, da affrontare però insieme.