di
Massimiliano Raffaele |
CATANZARO
– E’ meglio perdere giocando bene o vincere giocando male? Il domandone dalla
perfida risposta, posto da uno dei più sfiziosi libri di Jorge Valdano,
sembra calzare a pennello per inquadrare meglio la gara che il Catanzaro ieri
sera ha vinto grazie ad un pizzico di fortuna e tantissima grinta, l’unica qualitÃ
che a volte può sostituire il bel gioco. La nostra risposta è
scontata: nel calcio contano i gol, i punti, la classifica e allora tanto meglio
mettere in tasca una vittoria maturata giocando su un palcoscenico pieno di
ombre, piuttosto che rimanere immobili sul prato verde senza poter provare la
sempre bella ebbrezza di una vittoria. E poi, in fondo, si è forti quando
si vince giocando male. Sarà un mezzo complimento ma è giusto
tributarlo a mister Cagni e a tutta la squadra che ha battuto il Modena. Attenzione
però: non vogliamo assolutamente criticare la gara dei nostri (che non
hanno sfigurato) ma soltanto sottolineare che questo Catanzaro, e lo continua
a ripetere anche Cagni, può giocare molto meglio. Unico rimpianto della
gara, comunque, il gol preso al termine dei cinque minuti di recupero e realizzaro
da Gyan Asamoah. Concludere la gara con la porta immacolata sarebbe stato molto
più bello. Pazienza.
Piccola novità : questa puntata della rubrica TatticaMente la
dividiamo in due parti separate. In una analizzeremo la gara a livello tattico
e mentale, nell’altra racconteremo qualche aneddoto che ha caratterizzato la
serata di ieri. Iniziamo.
Cagni
e la trasformazione tattica (Parte I)
Il Catanzaro
sceso in campo contro il Modena ha vestito l’abito di un 4-4-2 un po’ insolito
per un tecnico come Gigi Cagni, Lo stesso è stato proposto in passato
anche da Piero Braglia che però non aveva aggiunto negli ingredienti
la giusta dose di grinta, miscelata invece a dovere dal trainer bresciano. Cagni
ha schierato davanti a Manitta una difesa a 4 formata da Grava e Vanacore sulle
corsie e esterne e dalla coppia Bonomi-Dal Canto al centro. Sulla linea mediana
ha lasciato agire (da destra a sinistra) Vicari, Briano, De Simone e Morello.
In avanti, dovendo lasciare in panchina un non perfetto Cammarata, ha schierato
il tandem Carbone-Corona. Purtroppo Re Giorgio ha lasciato intravedere a tratti
un briciolo di “solitudine”. Quando manca Cammarata, Corona è
troppo solo in area e nonostante l’appoggio di un formidabile Carbone, diventa
difficile trovare la posizione perchè il fantasista di Bagnara parte
sì da una posizione, ma poi svaria continuamente su tutto il fronte d’attacco.
Quel che si doveva fare per dare maggiore linfa a Corona era sfruttare a dovere
le fasce, praticamente mai utilizzate. Così non è stato ma per
bontà della sorte i gol sono arrivati lo stesso. Entrambi Made
in Bagnara Calabra. Il primo, quello di Morello, è stato
fortemente voluto da tutto il reparto avanzato che ha fatto l’impossibile per
depositare in rete il tentativo di rovesciata di Corona. Sul secondo gol, quello
di Carbone, forse la difesa emiliana ha qualche responsabilità di troppo.
Ma a noi (ma va!) così va benissimo. Sono stati importanti tutti e tre
i cambi operati da Cagni. In particolare il primo, (Corona fuori e Alfieri in
campo) che ha permesso al tecnico di trasformare il 4-4-2 in un 4-3-3 con un
inedito tridente formato da Morello, Carbone e Vicari.
Qualche clap clap (sono applausi!) va a Mauro Bonomi, che sembra aver
(ri)trovato lucidità , e a Benny Carbone, confermatosi ancora una volta
leader indiscusso della squadra giallorossa. Tiratine d’orecchie per Briano
che poteva tranquillamente evitare l’ammonizione guadagnata subito dopo il gol
della bandiera dei canarini.
I
sorrisi della dirigenza (Parte II)
43′ pt: Morello
raccoglie la palla al limite dell’area e la mette in rete. E’ gol. Il Catanzaro
è in vantaggio. L’occhio attento di TatticaMente va a zoomare
sul settore riservato alla dirigenza giallorossa all’interno della tribuna stampa
subito dopo il gol: Pino Mirante dà qualche pugno di felicitÃ
al vetro, Princi sorride, Parente sgrana gli occhi e Procopio si aggiusta fiero
la cravatta. Sono scene che accadano durante ogni partita ma che nessuno vede
o che nessuno sa dove vedere. Le indicazioni sono semplici soprattutto per chi
frequenta il settore Distinti: basta alzare gli occhi verso la Tribuna Stampa
e ammirare la gioia che traspare senza barriere negli occhi dei dirigenti giallorossi.
Perchè diciamo queste cose? Perchè è bello vedere finalmente
una dirigenza che i colori giallorossi non li usa soltanto ma li ama davvero.
Sarà molto difficile invece vedere un sorriso stampato sul volto di Gigi
Cagni. Guardarlo durante la partita fa venire in mente Serse Cosmi. Sbraita,
fa gesti, non bada in alcun modo alla sua area riservata e deve ringraziare
Iacopino (in panchina con il fido cappello) se il quarto uomo lo grazia infinite
volte durante la gara.
Sugli incidenti che hanno caratterizzato le ore antecedenti la gara preferiamo
stendere un velo pietoso e non pensarci nemmeno. Sono cose brutte del calcio
che non fanno altro che infangare il glorioso nome di Catanzaro e del Catanzaro.
Ultima cosa: carine le maglie bianche indossate dalla terna arbitrale; al “Ceravolo”
non si erano ancora viste.