Bar Mangialavori

Una fotocopia pericolosa

Scritto da Redazione
Un Catanzaro insignificante perde malamente a Benevento e rivede lo spettro playout

Il Catanzaro imbocca una strada molto pericolosa, con l’aggravante che confusione e improvvisazione rappresentano oramai costanti involutive di un team che non riesce più a trovare il bandolo della matassa. Una matassa molto intricata che paradossalmente, dopo la campagna di riparazione del mercato invernale, ha palesato peggioramenti algebrici.

E pensare che il post Norcia aveva restituito ai tifosi giallorossi un team rigenerato e quello che più conta, rimotivato. Forse sarebbe il caso di riproporre gli stessi rimedi? Non lo sappiamo. Certo è che Giuseppe Cosentino non ha fatto salti di gioia nel vedere una squadra in piena confusione e, quello che più preoccupa, in pessime condizioni fisico/atletiche. Per quanto più che opportuna arrivi la sosta di campionato, è necessario utilizzarla al meglio per fare quadrato e assumersi le proprie responsabilità, ognuno per il ruolo che occupa.

Un girone di ritorno che ricalca in fotocopia quanto accaduto allo start up di campionato con un’aggravante: quella di non avere più il tempo per “migliorare”/”sperimentare” o fare discorsi votati alla tranquillità. La Paganese, prossimo avversario delle Aquile, in occasione del posticipo ha rifilato un poker all’Avellino e dietro al Catanzaro c’è più di una squadra in ripresa. Paganese e Andria, due scontri che saranno vitali per le sorti future degli uomini di Cozza. Fallire significherebbe entrare nello spettro playout e aggravare ancora di più una situazione già alquanto problematica.

A Benevento una squadra così assente, da non consentirci di commentarla. Tranne la buona impressione dell’ultimo arrivato Catacchini (collocato in una zona del campo non sua) e la conferma di Fiore, il Catanzaro è stato poca cosa e il Benevento insieme al suo nuovo mister Carboni, hanno ringraziato “stile Latina”. Il Presidente, Giuseppe Cosentino ha offerto in sede di intervista posta-gara, una fotografia perfetta del match che personalmente condivido in toto: «Il Benevento è stato superiore, ma non ha fatto tantissimo. Siamo mancati noi e questo è imperdonabile». Giusto il suo invito a restare compatti al fine di sfruttare al meglio la sosta, e da sottolineare l’ammissione di “probabili” errori commessi dal tecnico giallorosso.

Per non vanificare quello che è stato creato (ricordiamolo) dal nulla, sarà necessario fare quadrato intorno a tutte le componenti societarie. Chi conosce la succitata “matassa” avrà l’obbligo di districarla con quell’umiltà che è patrimonio solo dei grandi personaggi (e non solo del mondo del calcio…). La presunzione, i protagonismi, l’arroganza e le ciclotimie non potranno essere ospiti del Catanzaro calcio. Il Catanzaro è società solida e gente come l’ultimo arrivato Catacchini (provenienza Frosinone), o come Bacchetti (come mai non ha giocato a Benevento?), Ronaldo o Castiglia hanno sposato il “progetto” giallorosso perché hanno analizzato la situazione in modo prospettico e confidato in una società compatta e ambiziosa. Catanzaro dopo anni di anonimato è diventata meta ambita anche per atleti di categoria superiore, sarebbe delittuoso vanificare il tutto.

Ed allora, punto e a capo. Resettiamo al più presto il tutto e ricominciamo insieme dalla prossima gara nella quale Cozza (domenica allontanato dal sig. Marini di Roma) dovrà fare a meno di Russotto, anch’esso espulso a Benevento (gravissima la sua assenza). Le due prossime tappe, Paganese ed Andria, richiederanno perciò la totale, appassionata partecipazione della tifoseria giallorossa. Per fortuna non ci saranno altri impegni… e tutti saranno chiamati a sostenere i due colori più belli del mondo. Perché c’è solo il Catanzaro.

Giuseppe Mangialavori

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