Non è stato un spettacolo bellissimo quello che oggi hanno dato Scafatese e Catanzaro al Comunale di Scafati.
Non c’era il pubblico delle grandi occasioni ad assistere a questa sfida, la società campana ha indetto la giornata gialloblu e ha annunciato che l’incasso veniva devoluto per una nobile causa quale l’aiuto a una bambina colpita da una grave malattia, il pubblico di fede gialloblu non ha risposto presente mentre da Catanzaro circa 200 giallorossi si sono mossi alla volta della Campania.
Tutte e due le squadre entravano in campo con lo stesso modulo, il 4-4-2, ma già dai primi minuti appariva chiaro che il risultato ad occhiali sembrava quello più probabile. Come ce ne siamo accorti?
Nei primi 45° minuti si è giocato pochissimo, l’arbitro fischiava tutto, in attacco, a centrocampo, in difesa, in più ci si mettevano i calciatori di tutte e due le squadre che ogni qualvolta venivano sfiorati in qualche contrasto rimanevano a terra bloccando le azioni e dato che ormai il fair play sta diventando una moda, la palla stava più fuori dal campo che dentro.
Se poi ci mettiamo che anche il portiere dei locali che veniva ammonito al 27° del primo tempo per perdita di tempo allora tutto è spiegato, lo 0 a 0 è scritto.
Nel primo tempo una sola volta il Catanzaro si rendeva pericoloso (si fa per dire) con un calcio di punizione di Tomi, per il resto null’altro da raccontare, tranne il fatto che ancora una volta il gioco, se così lo vogliamo chiamare, si svolgeva solo per vie centrali, e sia Gimmelli che Mangiacasale a destra e Tomi e Pippa a sinistra stavano in campo solo mantenendo la posizione.
Nella ripresa il Catanzaro andava in campo con un piglio diverso, ma durava solo dieci minuti e guarda caso creava le azioni migliori quando riusciva a mettere in moto le fasce laterali.
L’occasionissima per passare in vantaggio era sui piedi di Mangiacasale che a due passi riusciva a sbagliare un goal a porta spalancata, poi di nuovo il buio, lanci lunghi a ripetizione e solo quando si riusciva a penetrare dalle corsie esterne qualcosa sembrava potesse cambiare.
La Scafatese, che non è stata mai messa alle corse diventava percolosissima in due occasioni e specialmente sulla prima su tiro di Di Condilo ci pensava Mancinelli a salvare il risultato.
Nei venti minuti finali il Catanzaro non si rendeva mai pericoloso tranne qualche rara incursione ti Tomi, guarda caso sempre dalle corsie esterne.
Concludendo possiamo dire che il pareggio alla fine è giusto, del Catanzaro però qualcosa in più ce la saremmo aspettata, non stiamo attraversando un buon periodo per quanto riguarda le trame di gioco, oggi abbiamo evidenziato limiti notevoli nella costruzione delle azioni atte ad offendere, troppo monotoni e prevedibili con due attaccanti mai serviti per come dovrebbe essere viste le loro caratteristiche.
I difensori hanno sempre cercato i lanci lunghi e quasi mai l’appoggio per i centrocampisti che a loro volta quando avevano la palla fra i piedi mai hannno allargato verso le fasce.
Nell’arco di un campionato un periodo di appannamento ci può anche stare, non ci eravamo esaltati domenica scorsa, non bisogna abbattersi adesso, mancano ancora tante giornate alla fine e manca ancora qualche calciatore importante che il Catanzaro dovrà recuperare.
SF
Non c’era il pubblico delle grandi occasioni ad assistere a questa sfida, la società campana ha indetto la giornata gialloblu e ha annunciato che l’incasso veniva devoluto per una nobile causa quale l’aiuto a una bambina colpita da una grave malattia, il pubblico di fede gialloblu non ha risposto presente mentre da Catanzaro circa 200 giallorossi si sono mossi alla volta della Campania.
Tutte e due le squadre entravano in campo con lo stesso modulo, il 4-4-2, ma già dai primi minuti appariva chiaro che il risultato ad occhiali sembrava quello più probabile. Come ce ne siamo accorti?
Nei primi 45° minuti si è giocato pochissimo, l’arbitro fischiava tutto, in attacco, a centrocampo, in difesa, in più ci si mettevano i calciatori di tutte e due le squadre che ogni qualvolta venivano sfiorati in qualche contrasto rimanevano a terra bloccando le azioni e dato che ormai il fair play sta diventando una moda, la palla stava più fuori dal campo che dentro.
Se poi ci mettiamo che anche il portiere dei locali che veniva ammonito al 27° del primo tempo per perdita di tempo allora tutto è spiegato, lo 0 a 0 è scritto.
Nel primo tempo una sola volta il Catanzaro si rendeva pericoloso (si fa per dire) con un calcio di punizione di Tomi, per il resto null’altro da raccontare, tranne il fatto che ancora una volta il gioco, se così lo vogliamo chiamare, si svolgeva solo per vie centrali, e sia Gimmelli che Mangiacasale a destra e Tomi e Pippa a sinistra stavano in campo solo mantenendo la posizione.
Nella ripresa il Catanzaro andava in campo con un piglio diverso, ma durava solo dieci minuti e guarda caso creava le azioni migliori quando riusciva a mettere in moto le fasce laterali.
L’occasionissima per passare in vantaggio era sui piedi di Mangiacasale che a due passi riusciva a sbagliare un goal a porta spalancata, poi di nuovo il buio, lanci lunghi a ripetizione e solo quando si riusciva a penetrare dalle corsie esterne qualcosa sembrava potesse cambiare.
La Scafatese, che non è stata mai messa alle corse diventava percolosissima in due occasioni e specialmente sulla prima su tiro di Di Condilo ci pensava Mancinelli a salvare il risultato.
Nei venti minuti finali il Catanzaro non si rendeva mai pericoloso tranne qualche rara incursione ti Tomi, guarda caso sempre dalle corsie esterne.
Concludendo possiamo dire che il pareggio alla fine è giusto, del Catanzaro però qualcosa in più ce la saremmo aspettata, non stiamo attraversando un buon periodo per quanto riguarda le trame di gioco, oggi abbiamo evidenziato limiti notevoli nella costruzione delle azioni atte ad offendere, troppo monotoni e prevedibili con due attaccanti mai serviti per come dovrebbe essere viste le loro caratteristiche.
I difensori hanno sempre cercato i lanci lunghi e quasi mai l’appoggio per i centrocampisti che a loro volta quando avevano la palla fra i piedi mai hannno allargato verso le fasce.
Nell’arco di un campionato un periodo di appannamento ci può anche stare, non ci eravamo esaltati domenica scorsa, non bisogna abbattersi adesso, mancano ancora tante giornate alla fine e manca ancora qualche calciatore importante che il Catanzaro dovrà recuperare.
SF
Nella foto Mangiacasale sbaglia a porta spalncata