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Un grande Catanzaro vendica la sconfitta dell’andata

Scritto da Redazione

Pittarello regala la vittoria, con tutta la squadra che disputa una gara di grande carattere. Le squadre che sognano i playoff esultano insieme ai giallorossi

Dalla sconfitta alla vittoria con lo Spezia

Per scaramanzia, in questa settimana avevamo volutamente evitato di ricordare che lo Spezia era l’ultima squadra ad aver battuto il Catanzaro. Infatti, gli aquilotti, nella 18ª gara d’andata, precisamente a ridosso del Santo Natale, il 21 dicembre, avevano vinto al Ceravolo con un gol di Pio Esposito. La partita, per dinamiche, ha ricordato quella di ieri, in cui i giallorossi hanno restituito pan per focaccia.

La partita

Entrambe le squadre affrontano delle difficoltà, poiché i due allenatori devono fare i conti con un numero significativo di calciatori indisponibili, tra squalificati e infortunati. Mister Caserta schiera nuovamente Pagano e Petriccione, con Pompetti che ritrova il posto da titolare fin dall’inizio. La difesa a tre è confermata, con Antonini che entrerà successivamente insieme a Pittarello, il match winner. In campo nella ripresa anche Ilie, Cassandro e Coulibaly.

La partita è paragonabile a quella dell’andata, poiché lo Spezia, desideroso di accorciare le distanze dal Pisa e sostenuto dal proprio pubblico (con il neo-proprietario australiano per la prima volta al Picco), parte forte, adottando un gioco aggressivo che costringe l’arbitro La Penna a intervenire più volte con ammonizioni per i falli piuttosto duri dei giocatori spezzini. Le difficoltà iniziali del Catanzaro sono state causate proprio da questa aggressività, che ha disturbato la manovra e reso difficile dare respiro alle azioni, con le fasce, presidiate da Situm e Quagliata, che non riuscivano a trovare spazio.

Primo tempo intenso …

Nonostante ciò, è importante sottolineare che lo Spezia, nei primi quarantacinque minuti, non ha prodotto grandissime occasioni da gol. Solo una girata di Pio Esposito e una conclusione di Wisniewski, che non hanno impensierito più di tanto Pigliacelli, sono state le uniche due azioni che hanno creato qualche apprensione a una difesa giallorossa molto attenta. Sul rigore assegnato da La Penna per netta simulazione di Pio Esposito e poi revocato dal VAR stendiamo un velo pietoso. Ci sta solo la figuraccia del giovane centravanti che rimane a terra simulando un calcione mai subito, dimostrando quanto la correttezza sportiva e il rispetto verso arbitri e avversari rimanga ancora una chimera.

Con il passare dei minuti, il Catanzaro inizia ad uscire dal suo guscio. È interessante notare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, chi sottolinea solo le occasioni finali dello Spezia e le grandi parate di Pigliacelli deve tenere presente che Iemmello, Pompetti e Quagliata avevano clamorosamente avuto tre palle gol su azioni di gioco – e non su palloni semplicemente buttati nel cuore dell’area, come ha fatto lo Spezia per tutta la partita con calci da fermo e traversoni dalla trequarti – sprecando occasioni che avrebbero potuto portare il Catanzaro in vantaggio già nel primo tempo, giocato sotto il settore ospiti gremito da un migliaio di tifosi giallorossi, che hanno colorato lo spazio a loro dedicato, facendosi sentire per tutta la durata dell’incontro.

… ma il secondo ancor di più

La ripresa inizia quasi come il primo tempo, ma con una differenza sostanziale: il Catanzaro ora mostra una manovra più fluida. Con lo Spezia ridotto in dieci a causa dell’espulsione giustificata di Lapadula, il Catanzaro trova il gol grazie a Pittarello. La forza della disperazione e la grinta agonistica spingono i liguri a creare ulteriori occasioni in area di rigore, nel tentativo di agguantare almeno un pareggio. Tuttavia, Pigliacelli si dimostra sempre pronto, rispondendo con reattività anche quando un rimpallo colpisce la testa di Vignali: la sua parata su un tiro diretto sotto la traversa è degna del miglior Buffon.

Il goal del Catanzaro è la sintesi del calcio

Nelle interviste post-partita abbiamo sentito di tutto. È normale che la squadra che perde si lamenti di qualche episodio, e questo è comprensibile. Anche il Catanzaro, nella gara di andata, ha fatto lo stesso, sostenendo di meritare il pareggio, proprio come ha fatto ieri lo Spezia. In quel match, ai giallorossi era stato negato un rigore nettissimo, molto più chiaro di quello contestato ieri. Solo il VAR, con una linea tracciata al millimetro, decretò il fuorigioco di Pittarello, che fece svanire un penalty giustamente assegnato.

Tuttavia, è importante sottolineare, in particolare a mister D’Angelo, che sebbene lo Spezia abbia dato il massimo, giocando un calcio fisico e atletico e creando occasioni principalmente su calci piazzati e traversoni, la rete del Catanzaro, siglata da Pittarello, incarna l’essenza del calcio. Quell’azione meriterebbe di essere mostrata nelle scuole calcio: la palla è stata toccata con una serie di diciassette passaggi, culminando nel tiro in porta, con la partecipazione di nove undicesimi dei giocatori in maglia giallorossa (mancavano solo Bonini e Cassandro).

Questa bella azione avrebbe dovuto ricevere maggiore attenzione nei commenti da parte degli avversari, che si sono lamentati di un arbitraggio che, di fatto, li aveva anche favoriti con un penalty inesistente e ha concesso loro alcuni calci da fermo molto discutibili, senza contare l’espulsione probabilmente esagerata al nostro Quagliata.

Due cose da considerare

Ci sono due aspetti che vogliamo sottolineare: uno richiede attenzione e lavoro, mentre l’altro riguarda il Catanzaro di oggi. Non ci è piaciuta la gestione del risultato nei minuti finali: in alcune fasi, ieri abbiamo rivissuto i fantasmi della partita con il Cosenza. La difficoltà nel fare ciò che ci riesce meglio, ovvero gestire la palla nei momenti cruciali del match per portare a casa la vittoria, deve essere affrontata con maggiore attenzione. Alla fine della partita, abbiamo regalato troppe palle agli avversari, mentre in altre fasi del match il Catanzaro gestisce solitamente il gioco in modo impeccabile.

La nota più positiva è finalmente il gol di Pittarello. Oltre alla soddisfazione per la rete del centravanti, che non ha mai fatto mancare il suo impegno, ci piace sottolineare la corsa verso la panchina e l’abbraccio con il mister, Biasci e La Mantia, che sono i diretti concorrenti per affiancare Iemmello. Signori, questo è un vero gruppo di uomini che, giorno dopo giorno, superando le incertezze iniziali e insieme al loro allenatore, ci stanno regalando delle grosse soddisfazioni, onorando la nostra maglia in una Serie B estremamente difficile. In questa categoria ci sono avversari che, per potenzialità economiche e valori della rosa (sulla carta), dovrebbero dominarci. Eppure, NOI SIAMO IL CATANZARO!

Redazione 24

Foto US Catanzaro 1929

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Redazione

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2 Commenti

  • Vero sulla gestione degli ultimi minuti, spesso da infarto per noi tifosi. Per quanto riguarda lo Spezia ha ben poco da dire, ci sono delle squadre che usano come tattica “di gioco” il fallo e la simulazione pur essendo brave tecnicamente, quindi sarebbe più produttivo per loro usare il tempo dedicato a falli sistematici e violenti e alle simulazioni continue a giocare come ben sanno. Su Pio Esposito stendiamo un velo pietoso, questa è la quarta partita che vedo dello Spezia e vi posso garantire che in area è sempre a terra quando non riesce a prendere il pallone. È mortificante per un giovane comportarsi così.

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