La Striscia

Un cinico Catanzaro viola il “Grotta Polifemo”

Una doppietta di Masini stende il Milazzo

Per la prima volta in questa stagione (Coppa esclusa) il Catanzaro varca lo stretto e gioca in Sicilia. La trasferta non è lontanissima, Milazzo dista 200 Km circa e ad accompagnare i giallo-rossi partono circa 150 tifosi da Catanzaro. Qualcuno arriva anche da Roma e da Bologna. Mancano i gruppi organizzati della curva. I presenti come fecero già a Perugia si organizzano improvvisandosi “Ultras”. Bisogna sostenere le Aquile. Prima d’entrare al “Grotta Polifemo” dopo la chiusura anticipata della vendita dei tagliandi ci si scontra con le cosiddetti leggi del momento. Non basta il documento, né il biglietto nominativo: serve anche che le nostre facce siano riprese da una telecamera con documento in mano. A cosa serve quindi essere stati già identificati attraverso la “tessera del tifoso” al momento dell’acquisto del tagliando d’ingresso e all’emissione della stessa tessera? Misteri italiani. L’altra ciliegina sulla torta che stava per essere servita, ma che fortunatamente è poi rientrata, è che gli stendardi e addirittura le classiche bandierine simili a quelli dei collaboratori di linea non potevano entrare nell’impianto mamertino.

Al fischio d’inizio il Catanzaro si presenta con il neo acquisto D’Anna, per il resto in campo c’è la stessa formazione che domenica scorsa ha battuto l’Ebolitana. Il terreno di gioco da fuori sembra in perfette condizioni ma dopo i primi passaggi si capisce che la pioggia caduta lo ha reso scivoloso. Il Catanzaro conquista subito la supremazia territoriale e dopo soli cinque minuti uno degli schemi da palla ferma provati in allenamento viene applicato alla perfezione. Quadri sul secondo palo per Papasidero, sponda per il solito Masini che come l’Inzaghi di una volta nell’area piccola è letale. Il Milazzo tenta di reagire giocando a calcio. Come noi non butta mai un pallone ma quando il Catanzaro ne è in possesso spesso fa correre gli avversari a vuoto sfiancandoli. Nel primo tempo la squadra di Cozza è prevalentemente nella metà campo avversaria ma non affonda. Quadri dirige il gioco, Maisto ha spazio e libertà per inserirsi perché le due fasce sono ben presidiate dai siciliani. Per questo motivo sia Squillace sia Giampà nella prima frazione di gioco li notiamo di più nella fase difensiva e di possesso palla. Il Milazzo solo una volta si rende pericoloso con un cross dell’ex Mangiacasale che Mengoni blocca in due tempi. Quando il Catanzaro mantiene il pallino del gioco non affonda, lo fa invece quando i rossoblu perdono palla a centrocampo e su una bella ripartenza di Esposito sfiora il raddoppio.

A conferma del nostro predominio ci sono ben 4 corner di fila che sono battuti da Quadri e Squillace. Nella ripresa la partita inizia con lo stesso cliché del primo tempo. Bruzzese rileva Esposito che dieci minuti prima era caduto facendosi male sbattendo contro un muretto (pericolosissimo) posto a un metro dalla linea del fallo laterale. Noi continuiamo ad avere il pallino del gioco però cambiano le condizioni del campo che diventa sempre più scivoloso. Cominciamo ad essere imprecisi nei passaggi, Quadri soffre quando c’è da impostare e una svirgolata di Mariotti permette a Mangiacasale d’inserirsi. Sirignano (alla fine avrà una mano fasciata e domani dovrà fare una radiografia) deve chiudere in diagonale ma con troppa irruenza tocca l’ex piccola ala catanzarese che si lascia andare. Il rigore ci sta tutto e il neo acquisto Chiaria realizza dal dischetto.

Sulle ali dell’entusiasmo il Milazzo conquista il centrocampo. I siciliani pur non creando occasioni pericolose si riversano nella nostra metà campo. Abbiamo difficoltà ad uscire perché Quadri continua scivolare e non controlla più un pallone. Bisogna cambiare qualcosa e Cozza immediatamente prende le contromisure. Toglie D’Anna per una vera punta come Bugatti, ma soprattutto sposta Giampà al centro che diventa il perno del gioco dei giallo-rossi sia nella fase d’interdizione che in quella di costruzione. Non creiamo grandi pericoli però almeno non siamo più in difficoltà nella zona nevralgica. Adesso bisogna puntare sulla classe e sull’esperienza se si vuole vincere. Bisogna essere cinici e Quadri dal cilindro trova l’assist vincente per Masini che in velocità si beve il difensore avversario e, appena il portiere esce alla disperata, cade in area dopo essere stato sbilanciato. Per l’arbitro è rigore, Masini realizza proprio sotto la curva dove ci sono i 150 catanzaresi che esultano attaccati alle reti di recinzione.

La reazione dei mamertini c’è ma non produce nessuna occasione di rilevo. Anzi il Catanzaro potrebbe segnare il terzo gol. È proprio Giampà che spostato al centro riesce a inserirsi da centrocampista sulla fascia destra pennellando un rasoterra insidioso per Bugatti (positivo il suo ingresso) o Masini che non raccolgono l’invito. Nei minuti finali esce Quadri per Ulloa e i giallo-rossi controllano e fanno poker conquistando la quarta vittoria consecutiva. A fine partita è festa per tutti, scende anche il presidente sotto la curva e visibilmente emozionato applaude come al suo solito e ringrazia i presenti. Si ritorna “via Messina” non prima dell’obbligata sosta del “cannolo”. Ci fermiamo quasi tutti alle famose pasticcerie di Viale Boccetta. Sul traghetto ci si ritrova con la squadra e i 150 tifosi sembrano 2000 e al coro “Noi siamo il Catanzaro e Cosentino portaci, portaci portaci in C1” attraversiamo lo stretto che per mezzora si colora di giallorosso.

Ora sotto con il Fano, domenica il pokerissimo può essere servito.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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