Questa sera il “Dalla curva” è monopolizzato dal racconto della gara di Piacenza che ci ha inviato il tifoso Alessandro Russo e che pubblichiamo integralmente:
“Un Catanzaro volitivo quello visto questa sera a Piacenza, ma purtroppo non è bastato vuoi per un poâ di sfortuna, vuoi perché il Piacenza è comunque apparsa una squadra molto organizzata e messa bene in campo. Mister Cagni da per dieci undicesimi fiducia alla squadra vista domenica contro la Salernitana; lâunica novità è Zattarin al centro della difesa al posto di Dal Canto. Per il resto fiducia piena agli ottimi Arcadio e Vanacore dopo lâultima prestazione del Ceravolo e soprattutto ad un ritrovato Cammarata. La squadra parte con la carica giusta, risponde colpo su colpo agli attacchi dei piacentini ed alle insidie apportate dalle buone giocate del bravo nazionale under 21 Pepe e di Jeda risponde con un Corona ispirato e con un Carbone sempre al centro della manovra. Le occasioni più ghiotte del primo tempo sono due, una per parte. Il Catanzaro è sfortunato nel colpire il palo poi Manitta è bravo a respingere lâinsidiosa deviazione sotto porta del Piacenza. Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Al rientro dagli spogliatoi il Catanzaro sostituisce Cammarata con Vicari che purtroppo non entra quasi mai in partita. Ora i giallorossi attaccano sotto la curva dei propri tifosi; la speranza è quella che il calore e la passione dei più di mille sostenitori giallorossi giunti da tutta Italia possa spingere la squadra verso il risultato positivo. Sembra ciò possa materializzarsi quando Corona tenta una girata al volo di quelle che si raccontano per anni, la curva è in delirio ma la palla purtroppo si stampa sulla traversa. La manovra del Catanzaro è fluida, la ricerca delle fasce laterali è continua ed i due inesauribili motori del centrocampo, Briano e Campolo, riescono a sostenere il peso di una squadra così votata allâattacco su un campo importante quale quello di Piacenza. Proprio in uno dei momenti migliori del Catanzaro arriva la doccia fredda, su calcio piazzato dellâangolo destro dellâarea di rigore, il Piacenza trova il gol con Campagnaro. Eâ evidente che la squadra, che fino ad allora aveva così ben figurato, subisca il colpo ed appaia un poâ spaesata. Una buona occasione capita nuovamente sui piedi di Corona che a due passi dalla linea di porta anziché calciare esita tentando un dribbling di troppo che permette il rientro del difensore. Proprio quando la squadra appare in ripresa e pronta a sferrare gli attacchi finali che possano portare quantomeno ad un pareggio, arriva la beffa. Manitta, che fin a quel momento non aveva demeritato, si lascia sfuggire dalle mani in uscita un pallone già suo; lâabile Pepe trova la zampata ed insacca. Tra i sostenitori giallorossi che fino a quel momento avevano sostenuto la squadra senza soste cala lo sconforto. Il risultato sembra archiviato ma Cagni non arrende di fronte alla sua ex squadra; inserisce Morello ed il reintegrato Biancone. La squadra sembra crederci ancora, Corona e Carbone non si danno per vinti di fronte ad un risultato ingiusto. Le occasioni da gol sono quasi tutte per il Catanzaro; un palo su tiro di Arcadio ed una traversa di Bonomi su deviazione del portiere biancorosso; non sembra serata per noi. Proprio allo scadere del tempo regolamentare il neo entrato Biancone, di testa, trova lâangolo giusto alla destra del portiere e segna. La partita sâinfiamma, i tifosi cantano con tutto il fiato in gola, mancano solo tre minuti ed in campo ci sono solo i giallorossi. Proprio allo scadere Corona si gira e tira, sembra fatta ma i portiere ci arriva ed appena prima della battuta del calcio dâangolo dal quale ormai tutti attendono il miracolo giunge il triplice fischio dellâarbitro. Finisce 2-1 per il Piacenza che ha trovato di fronte a se un Catanzaro allâaltezza della situazione, con personalità , voglia di far bene ed un gioco sempre più convincente. I ragazzi della curva non possono che sostenere i propri giocatori inneggiandoli nonostante la sconfitta e questi ultimi come di consueto giungono sotto la curva a salutare i tantissimi che da Catanzaro e da ogni parte dâItalia sono venuti a sostenerli. Non conta il risultato, la squadra non ha mai demeritato e per tutti ciò è motivo di orgoglio.
Alessandro Russo”