FOGGIA  Al 90′ esplode la rabbia della tifoseria rossonera. Il Foggia spumeggiante ammirato nella passata stagione e reduce dalla bella vittoria di sette giorni fa a Fermo si è dissolto ed ha ceduto le armi ad un Catanzaro decisamente superiore. La squadra calabrese ha mostrato quello che lo “Zaccheria” intero avrebbe voluto veder fare al Foggia. I giallorossi non hanno ridicolizzato i rossoneri, ma li hanno battuti sul piano tattico e tecnico esaltando i meriti di Braglia che da buon ex si è tolto la soddisfazione di battere il Foggia in casa sua e grazie a qualche errore di troppo del reparto difensivo.
Brilla la doppietta di Giorgio Corona oggetto dei desideri del Foggia per tutto il mercato estivo. La cronaca è ricca di capovolgimenti di fronte a conferma che non c’è stato dominio da parte della squadra calabrese, ma maggiore precisione e determinazione. Il 3-4-3 del Catanzaro mette subito in apprensione il Foggia che avverte una certa incapacità di superare lo sbarramento difensivo. Su calcio piazzato è De Zerbi ha sfiorare l’incrocio dei pali al 6′. Il Foggia vuole la vittoria, ma le maglie del Catanzaro soffocano ogni iniziativa dei rossoneri che subiscono il primo affondo degli ospiti all’11’, ma il tiro di Toledo dal limite è fiacco ed impreciso. Trovando difficoltà negli inserimenti il Foggia ci prova da lontano, ma con poca forza e precisione, mentre non sbaglia il Catanzaro al 17′ quando un errore di Silvestri, inspiegabilmente schierato in difesa, permette a Toledo di portarsi in area tutto solo e di far partire un traversone dal fondo sul quale si avventa Ferrigno che non sbaglia.
Il Foggia accusa il colpo e non riesce, come in passate analoghe situazioni, a riprendere in mano il gioco. Sbanda, sbuffa e rischia di capitolare la seconda volta due minuti dopo aver subito il primo gol, ma la conclusione di prima intenzione di Ascoli, sopraggiunto dalle retrovie, è forte ma alta. Il Foggia cerca di scuotersi e si spinge in avanti, è anche sfortunato quando dopo una bella sgroppata sulla sinistra Del Core opera un traversone sul quale arriva al volo De Zerbi che però tira troppo centrale permettendo a Lafuenti la respinta di pugni. Il Foggia si espone al contropiede del Catanzaro e Rossi è costretto in due occasioni ad uscire di testa dall’area per anticipare le punte giallorosse. E’ comunque il campanello d’allarme del raddoppio del Catanzaro giunto al 37′ ad opera di Corona bravo a raccogliere in area un pallone arrivato dalla destra ed da posizione decentrata controlla, si gira e fulmina con un diagonale dal basso in alto sul secondo palo l’incolpevole estremo difensore rossonero.
Il Foggia comunque non si arrende ma la fortuna è andata a vedere un’altra partita. Al 41′ è Lafuenti ad operare una parata strepitosa deviando in angolo un missile terra-aria di Brutto ben servito in profondità da De Zerbi e due minuti dopo il rasoterra di Silvestri fa la barba al palo. La ripresa vede subito un Foggia più tonico, meglio disposto in campo e che viaggiare meglio la palla dando l’impressione di poter tentare una clamorosa rimonta. Ci prova l’ex Lillo Catalano, ma la sua conclusione trova ancora pronto Lafuenti che devia in angolo. Al 10′ è protagonista il portiere del Catanzaro bravo ad anticipare Pellicori a pochi metri dalla porta. La pressione del Foggia è notevole il Catanzaro soffre e al 12′ Ascoli in area trattiene vistosamente Brutto pronto ad avventarsi su di ghiotta palla gol, rigore ineccepibile che, se trasformato, potrebbe riaprire la gara ridando tono e fiducia al Foggia e creando problemi di tenuta al Catanzaro. A vanificare tutto ci pensa Roberto De Zerbi, uno dei gioielli del Foggia, anche lui oggi irriconoscibile che scaglia fuori il pallone calciato dagli undici metri. E’ l’ammaina bandiera dei Satanelli che capiscono che ormai la partita è segnata. Il Catanzaro cerca di riportare in avanti il baricentro del gioco ed Alfieri tenta la giocata di fino operando un pallonetto su Rossi fuori dai pali che termina però alto.
La gara si trascina verso la fine e si rianima addirittura nel recupero. Al 46′ Greco, subentrato a Pellicori, mette in rete un pallone scagliato dalla destra anticipando Lafuenti, ma il tempo di mettere la palla al centro e Corona lanciato verso la porta rossonera, viene messo giù da Mengo. Rigore che trasforma lo stesso numero nove. Giunge il triplice fischio che suggella la meritata vittoria del Catnzaro e l’opaca ed indecifrabile brutta prestazione del Foggia che potrebbe essere frutto di una situazione interna poco tranquilla. Due squadre, comunque, che diranno al loro in questo campionato.
Mario Schena