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Un Catanzaro di carattere sino alla fine “con l’uomo in più”

Scritto da Redazione

Buona prestazione dei ragazzi di Caserta che hanno giocato con il dodicesimo uomo in campo contro la corazzata Sassuolo

Per la prima giornata di Serie B, a differenza dello scorso anno, il Catanzaro esordisce in casa nel fortino del Nicola Ceravolo.

LA PRIMA AL NICOLA CERAVOLO

Nella passata stagione, seppur in trasferta, è stata una retrocessa della Serie A a fare da battesimo ai giallorossi. L’anno scorso toccò alla Cremonese, mentre oggi è la volta del Sassuolo di Fabio Grosso, che è una vera corazzata; solo a guardare la rosa dei neroverdi c’è da tremare. Ben 104,20 milioni di euro contro i 15,15 milioni dei giallorossi il valore delle rose delle due squadre, questi sono i dati attuali reperibili su transfermarkt.it nei profili delle due società. La differenza è notevole e la sfida sembrerebbe impossibile, ma nel calcio, e a Catanzaro in particolare, c’è qualcosa che compensa queste differenze: il pubblico, la passione dei tifosi giallorossi, che per l’ennesima volta si dimostrano determinanti.

L’UOMO IN PIU’, IL DODICESIMO IN CAMPO

Non era scontato aspettarsi tutto questo. Lo smantellamento dello staff tecnico e dirigenziale delle ultime due stagioni, che tante gioie avevano regalato, la partenza di alcuni pezzi pregiati e le prestazioni poco brillanti del precampionato preoccupavano, e non poco. Invece, quando si arriva nei pressi del Nicola Ceravolo, Piazza Stadio è riempita di tifosi che, con i loro vessilli giallorossi, rendono la piazza bellissima e colorata.

Alla fine, compresi gli abbonati, si conteranno 12.490 spettatori che, all’ingresso dei propri beniamini per il riscaldamento, caricano l’atmosfera con i loro cori, vecchi e nuovi calciatori e salutano calorosamente Fabio Caserta, il quale porta sulle spalle un’eredità pesante. Poco più di una ventina sono invece i tifosi ospiti. Il dodicesimo uomo in campo si riconferma ancora una volta nella città capoluogo della Calabria, dimostrando che questa non è una frase fatta, ma nellà nostra città è pura realtà.

Anche il Sassuolo ha assenze importanti, ma grazie alla profondità della rosa a disposizione di Grosso, nessuno se ne accorge. Il campione del mondo che ci ha fatto emozionare in Germania nel 2006 schiera la stessa identica formazione che ha battuto il Cittadella in Coppa Italia. Il modulo utilizzato è il 4-2-3-1. Mister Caserta deve adattarsi alle necessità. Sono assenti Scognamillo e Pittarello per squalifica, mentre Compagnon e Brignola sono infortunati. Schiera il suo Catanzaro con un modulo 3-5-2 e, in una panchina ridotta, troviamo oltre ai due portieri Dini e Borrelli, i giovanissimi della Primavera Rafeli e Maiolo, oltre a Pompetti e Krajnc. Infine, ci sono Volpe, Turricchia e Piras, esordienti in Serie B. Koutsoupias si accomoda in panchina, ma solo per respirare l’atmosfera della partita, poiché è ancora in fase di recupero da un serio infortunio subito nella scorsa stagione. Gli undici scelti da Caserta vedono davanti a Pigliacelli 7/11 della scorsa stagione che fanno da chioccia ai tre giovanissimi esordienti nel campionato cadetto, Ceresoli  e Pagano, e  allo stesso Bonini che in B ha solo sette presenze collezionate con la Virtus Entella.

PRIMO TEMPO IN SVANTAGGIO MA IL CATANZARO NON DEMERITA

Il Catanzaro ha un buon approccio alla partita. Nei primi trenta minuti, le due squadre si equivalgono: il Catanzaro cerca di fare possesso palla con la massima attenzione, sapendo che contro questi avversari è fondamentale sbagliare il meno possibile. Al sesto minuto, un tiro da fuori del possente norvegese Thorstvedt è neutralizzato da Pigliacelli. Il Catanzaro è molto accorto in fase difensiva e cerca di pungere quando si presenta l’occasione, di fronte a un Sassuolo che ha muscoli e tecnica per mettere in difficoltà i giallorossi. Gli squilli dei ragazzi di Caserta arrivano con Iemmello e, al ventesimo, con una bella combinazione tra il duo Iemmello-Biasci: la conclusione di quest’ultimo sfiora il palo. Anche Pagano, servito ancora da Iemmello, sfiora il legno. Dall’altra parte, il Sassuolo cerca di attaccare, dando ampiezza alla manovra, soprattutto sulla corsia di destra, dove l’asse Toljan-Bajrami rappresenta un pericolo costante. Gli esordienti Ceresoli e Pagano cercano di contrastarli al meglio. La rete dei neroverdi arriva con Mulattieri. Il Catanzaro commette l’errore di perdere palla nella zona nevralgica del campo, e Boloca riesce a servire Mulattieri, che, con una finta, evita Bonini e trafigge l’incolpevole portiere catanzarese. È importante ripartire e non abbattersi. Capitan Iemmello s’invola sulla destra, ma ha il fiato corto e non riesce né a tirare verso la porta né a servire Biasci, che aveva seguito l’azione. Termina il primo tempo e l’applauso del Ceravolo per la propria squadra sarà determinante per la ripresa.

UN SECONDO TEMPO ALLA GRANDE PER I GIALLOROSSI CON FINALE THRILLER

Il Catanzaro inizia con grande ritmo e con gli stessi effettivi della prima frazione. Dopo sette minuti dall’inizio della ripresa, i giallorossi recuperano palla a centrocampo e sulla fascia s’invola Petriccione in una posizione per lui atipica. Il servizio al centro è insidioso: Biasci contende palla a Odenthal e riesce a servire Pontisso, che fulmina Salatino. Il Ceravolo esplode, si gioca in un clima di cori incessanti e di sostegno per i ragazzi in maglia giallorossa. Il Catanzaro spinge ancora, sospinto dal suo pubblico, e crea una pericolosa situazione con Iemmello, poi con Biasci e infine con un bel tiro a giro di Pagano da fuori.

Grosso vede i suoi in seria difficoltà e adesso si affida alla panchina, inserendo Lovato e sistemando la difesa a tre, schierandosi così a specchio per frenare l’arrembaggio del Catanzaro. La freschezza dei nuovi entrati porta linfa al Sassuolo, che con una punizione di Calligara colpisce l’esterno della rete.  Caserta effettua il primo cambio a tredici minuti dal termine, facendo entrare Pompetti per un monumentale e stremato Pontisso che dopo aver fatto la doppia fase nel mezzo andando anche a rete,  ora è stanco  come tutti i suoi compagni.

A seguire entrerà anche Volpe, che fa il suo esordio in Serie B al posto di Biasci. Sul finale, Grosso può pescare ancora dalla panchina e mette dentro Kumi Paz e Russo (che sarà pericolo su un colpo di testa sventato da Pigliacelli) freschi Campioni d’Italia del campionato Primavera. Caserta risponde con Krajnc per rinforzare la retroguardia e tenere botta a un Sassuolo che cerca l’accerchiamento per trovare la giocata decisiva.

Nei minuti di recupero, si cerca di gestire il pallone, ma un errore di trasmissione di Petriccione (stanchissimo e con crampi)  lancia il veloce Kumi, che serve Laurienté.

Antonini decide di abbracciarlo in stile rugby prima che il francese calci a rete ed è ammonito, mentre viene concesso un penalty ai sassolesi.

Il rigore del francese viene battuto sotto la Curva Capraro, fra i fischi assordanti dei tifosi giallorossi, che stanno per assaporare una sconfitta che sarebbe una vera beffa. Pigliacelli rimane freddo e si muove solo all’ultimo istante. L’attaccante neroverde frena la rincorsa ed appare indeciso su come calciare. La palla vola altissima sulla traversa e finisce in curva. Il punto conquistato, grazie all’impegno, al sudore della maglia  e al sacrificio di tutti i ragazzi schierati in campo, ora è realtà.

LE COSE BELLE DA SOTTOLINEARE

Del pubblico abbiamo già parlato, ma è importante sottolineare la bravura di Caserta, che è riuscito a dare a una squadra l’autostima necessaria, dopo un pre-campionato non positivo, creando un’identità non solo tattico-tecnica. Giocare contro il Sassuolo che è in una condizione atletica migliore della nostra (ritiro dei neroverdi iniziato il 3 luglio) era davvero difficile.

Ha inculcato in nuovi e vecchi giocatori l’importanza di aiutarsi l’uno con l’altro per superare un ostacolo che alla vigilia sembrava insormontabile. Ripartire non era facile, eppure il mister non ha affatto abbandonato i concetti di quel gioco vincente che abbiamo visto nei due anni precedenti, aggiungendo anche qualcosa di suo. Il primo mattoncino verso la salvezza adesso è stato messo e bisognerà proseguire su questa strada.

Sappiamo bene quanto sarà importante, in un torneo così difficile, l’unione di intenti tra pubblico, società e squadra. Ieri ci sono stati segnali significativi. Gli applausi a tutti, e in particolare al mister, sia all’inizio della partita che alla fine, meritano di essere sottolineati. E infine, come non menzionare la corsa di Pigliacelli, Iemmello e degli altri compagni per abbracciare Petriccione, reo di aver commesso l’errore nell’azione del rigore finale. Sono segnali importanti, e il risultato di ieri può servire a portare autostima e consapevolezza a tutto il gruppo, che alla fine si è abbracciato nel cerchio e poi si è avvicinato a raccogliere gli applausi della curva e di tutto lo stadio.

Già da oggi il Catanzaro sarà rinforzato con gli arrivi di Seck (oggi l’annuncio dopo le visite mediche) e probabilmente di Cassandro, previsto per domani. Ci sarà ancora qualche uscita (Curcio, Piras) e sul taccuino di Polito c’è anche un centrocampista che dovrebbe aggregarsi alla rosa attuale.

Poi,  bisognerà pensare alla prossima partita. Al Ceravolo arriverà una storica avversaria della vecchia C2 e della Serie C: la sorprendente Juve Stabia, che ha sbancato Bari all’esordio. Non sarà il Sassuolo per potenziale tecnico, ma è una squadra che ha un gruppo consolidato. I giallorossi dovranno continuare a metter in campo quel qualcosa in più che va oltre i valori tecnici: la voglia, la fame di vittorie. E con un pubblico così, non può essere diversamente.

Redazione 24

 

 

 

 

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