ROMA â Tre generazioni di giocatori, un grande
vivaio, una società solida e un allenatore grintoso: se il calcio fosse
matematica il Piacenza di Garilli Jr. sarebbe uno dei
principali candidati alla massima serie. Dallâultima retrocessione in B,
invece, gli emiliani faticano ad essere protagonisti.
Con questi presupposti, però, un futuro a buon livello è comunque
garantito.
ESPERIENZA AL SERVIZIO DEI GIOVANI â Confermato in panchina lâex mediano
della Fiorentina Iachini, lâorganico dello scorso
anno non ha subito molti ritocchi. Pochi giocatori dâesperienza devono guidare
la consacrazione di alcuni giovani sulla breccia da qualche anno (Olivi, Ganci,
Degano, Cacia)
e il battesimo dei baby del vivaio (DâAgostino, Piccolo, Maccoppi,
Abbate), pronti a dare una mano in prima squadra. La
difesa è immutata, con la conferma di Olivi, arrivato
a gennaio dopo la rottura con la Salernitana. A
centrocampo, invece, una mezza rivoluzione. Sguarnite le ali dalle partenze di Tarana, DâAnna e Lucenti, sono
arrivati tre giovani emergenti: lo svizzero Padalino
dopo la bella stagione a Catania; il talento del Milan
Abate (lâanno scorso a Napoli) e il siciliano Stamilla,
decisivo alla Sangiovannese nellâultimo campionato
con 8 gol. Pesante anche il prestito di Moscardi
che va a formare con Riccio in mediana una coppia di mastini ex cosentini. Lâattacco ha perso gran parte del suo
potenziale con la cessione di Beghetto e Pepe, non
per niente finiti a Treviso e Palermo in serie A. Lâaltro prestito vicentino Margiotta e il rientro di Cacia dalla Pistoiese
rimpolpano un reparto che punta molto sulla definitiva esplosione di Ganci e Degano.
PARTENZA IN SORDINA â Nonostante lâaffiatamento, lâavvio di campionato è
stato quasi traumatico. Tre sconfitte nelle prime cinque partite lasciavano
presagire un’altra stagione di transizione. Invece, nelle ultime 11 partite il Piacenza ha perso una sola volta a Torino, risalendo la
classifica e attestandosi subito a ridosso delle prime. Le tre vittorie
consecutive contro Ternana, Cremonese e Avellino
hanno rilanciato gli emiliani, ancora discontinui nel rendimento. Deludente il
pareggio col Pescara nellâultima gara.
POCA FANTASIA, MOLTA TENACIA â Il gioco della squadra di Iachini
continua ad essere intermittente, sulla scia delle prestazioni dello scorso
campionato. Molto compatta tra difesa e centrocampo, il Piacenza
sembra avere qualche lacuna sulle fasce e in attacco, nonostante la rivelazione
Cacia abbia segnato finora di sei gol. Manca un
pizzico di fantasia che i due mediani non possono garantire. Lo spostamento di
Ganci allâala sinistra potrebbe aggiungere qualità col rischio di scoprire
quella fascia in fase difensiva. Contro il Catanzaro
lâassenza di Degano potrebbe riportare Ganci al
fianco di Cacia, anche se non è da escludere
lâinnesto di Margiotta. In mediana rientrerà dalla
squalifica Moscardi. In difesa
Sardo ha recuperato e sarà della partita, con Bocchetti
terzino sinistro. Al centro, accanto a Olivi
ballottaggio Miglionico-Campagnaro con lâargentino
favorito. Sulle ali Padalino giocherà a destra,
mentre lâultima maglia (quella di ala sinistra) è un
rebus la cui soluzione dipende dallâimpostazione che Iachini
vorrà dare alla gara. In lizza Ganci, Abate, Radice, Stella e Stamilla.
LE EMOZIONI DI CACIA
â Non sarà una partita come tutte
le altre per Daniele Cacia, tornato da protagonista a
Piacenza dopo la parentesi in prestito a Pistoia. Lâattaccante del Piacenza giocherà contro la squadra della sua città e
del suo cuore, provando a dare un dispiacere a tutti coloro i quali non hanno
creduto e investito in lui. E cercherà di proseguire la favorevole striscia di
precedenti che vedono il Piacenza sempre protagonista
al âCeravoloâ. A parte due nette vittorie in C negli
anni â50, il Catanzaro ha battuto gli emiliani in una
sola occasione, nel 1976, grazie a un gol di Palanca. Nelle
altre quattro sfide tra i cadetti, un solo pareggio e tre successi piacentini.
Nella stagione 69-70 (0-1) un gol annullato ai giallo-rossi
allo scadere fece esplodere la rabbia dei tifosi. Gli incidenti portarono alla
squalifica per quattro turni del âCeravoloâ. Lâanno
scorso, invece, un gol di Carbone non fu sufficiente al
Catanzaro, steso da una doppietta di Beghetto
e dal sigillo di Pepe. Fortunatamente domani non ci sarà nessuno dei due.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2): Aldegani; Sardo, Campagnaro,
Olivi, Bocchetti; Padalino,
Riccio, Moscardi, Ganci (Stella); Margiotta
(Ganci), Cacia. All.: Iachini.
Ivan Pugliese