Il Rompicalcio

Un anno di calcio a Catanzaro – Apoteosi

Dalla vergogna del Flaminio al mancato ripescaggio: il capolavoro costruito da vecchi soci e Tribuna Gianna nega qualsiasi futuro al Catanzaro. La terza delle quattro puntate del racconto di Francesco Guerrieri

GIUGNO

La società della Cisco Roma, sulla base della capienza dello stadio Flaminio, fissa in 500 i posti destinati alla tifoseria ospite. Il Sindaco Olivo tuona: “Questa Amministrazione Comunale chiede che il numero dei biglietti di ingresso allo stadio sia almeno di cinquemila tagliandi…questa Amministrazione chiede a chi di competenza, di poter pensare ad una situazione diversa dallo stadio Flaminio che potrebbe essere individuata nello stadio Olimpico, struttura che, sicuramente, avrebbe tutti i requisiti soprattutto dal punto di vista della sicurezza, per garantire l’accesso a tutti coloro che vorranno assistere alla partita”. Naturalmente non si giocherà né all’Olimpico né al Maracanà, alla fine saranno 1.500 i tagliandi destinati ai supporter giallorossi e risulteranno sufficienti.

Nel frattempo il 4 Giugno è prevista nello studio del notaio Guglielmo la tanto sospirata ricapitalizzazione, che secondo le ultime indiscrezioni che circolano in città, dovrebbe portare una cordata capeggiata da Gatto e Speziali a rilevare il 40% del pacchetto azionario, mentre un gruppo di piccoli imprenditori acquisirebbe il 20%. I vecchi soci conserverebbero il residuo 40%.

Non avviene nulla di tutto ciò, dal momento che Aiello, Bove, Catalano e Soluri decidono di mantenere la maggioranza del capitale azionario della F.C. Catanzaro (54% circa) confermandosi di fatto alla guida della società. Come risposta alla ricapitalizzazione, le Aquile sfoderano una prestazione indegna al Flaminio (0-4), in cui Gimmelli e Di Maio vengono ridicolizzati da Ciofani, Mosciaro sbaglia un rigore e Bruno si fa espellere a metà partita per una reazione immotivata. Il mister Auteri commenta: “Abbiamo avuto paura, troppa paura, non c’è riuscito nulla di quanto provato in settimana“, ma rimangono molte, troppe ombre su questa partita.

Alla ripresa degli allenamenti al Ceravolo, scoppia la contestazione della tifoseria. Un centinaio di sostenitori giallorossi inferociti inveiscono contro i soci ed i giocatori. La Vecchia Guardia tuona: “Società o fallimento”. Il Blocco 1929 vuole riaprire un nuovo tavolo con i 4 moschettieri, il presidente di Confindustria Giuseppe Gatto ribadisce la propria disponibilità a guidare una cordata pronta a rilevare il 30%, a condizione che qualcun altro (Giuseppe Cosentino) si accolli il 70%. La cordata di Gatto comprenderebbe Marani, Mancuso, Monteverde, Speziali, Volpi ed il (non meglio definito) Centro Servizi S.r.l.

Il Catanzaro prova la reazione d’orgoglio nella finale di ritorno, ma nella cornice di un Ceravolo semi-deserto non va oltre un inutile 4-2. La Cisco Roma raggiunge la Juve Stabia in Prima Divisione, il Catanzaro di Auteri, dopo una strepitosa stagione, resta con un pugno di mosche in mano. Il Presidente Aiello viene aggredito e deve lasciare la tribuna scortato dai carabinieri.

La sera stessa il tavolo istituzionale per il salvataggio del Catanzaro accerta “l’effettiva disponibilità dei soli gruppi: Abramo, Colosimo, Figorilli, Galante, Gatto, Guglielmo, Noto, Speziali, i quali domani mattina provvederanno a depositare fiduciariamente presso il Notaio Guglielmo di Catanzaro la somma complessiva di 500mila euro, conferendo allo stesso professionista mandato ad utilizzare la somma a fondo perduto nel caso in cui si raggiunga l’importo immediatamente occorrente per evitare il fallimento. A questo punto occorrono soltanto ulteriori 350mila euro circa, con i quali potrà essere acquisita la maggioranza del capitale sociale, grazie alla dichiarata rinuncia degli attuali soci nelle precedenti riunioni”. Il tavolo istituzionale quindi “ha esaurito il proprio compito ed ha preso atto della mancata presenza di chi in precedenza aveva comunque garantito una certa forma di partecipazione, che avrebbe potuto consentire addirittura il superamento della somma minima necessaria”.

Lo sanno già tutti che i restanti 350.000 euro arriveranno dal Comune di Catanzaro, da fondi destinati prevalentemente per spettacoli e concerti. Inizialmente si ipotizza addirittura che possa essere la Pro Loco a compiere l’operazione di ricapitalizzazione, primo caso al mondo. Il 17 Giugno viene allora costituita l’associazione “Tribuna Gianna”, allo scopo di entrare nel pacchetto azionario della società giallorossa e traghettarla in questa delicatissima fase verso un nuovo proprietario. L’associazione, che prende il nome dalla vecchia denominazione della Tribuna Est del “Ceravolo”, è presieduta dall’avvocato Gregorio Buccolieri, che tramite il movimento civico “Catanzaro nel cuore” è molto vicino all’assessore Talarico. Il Comune delibera la concessione di 350.000 euro all’FC Catanzaro attraverso l’associazione Tribuna Gianna, che detiene adesso il 46% delle quote dell’FC. Buccolieri chiede la cessione da parte degli attuali soci di un’ulteriore percentuale (intorno al 10%) di quote che garantisca a “Tribuna Gianna” di avere la maggioranza del pacchetto azionario.

Catalano, dalla tifoseria identificato come mediatore per l’accesso in società di Cosentino, denuncia l’ostruzionismo in atto da parte degli altri soci: “Un assetto societario come quello attuale non può supportare il futuro”.  Aiello, Soluri e Bove rispondono di essere disponibili a cedere le proprie quote ad un eventuale acquirente, ma solo in concomitanza alla cessione delle quote di Tribuna Gianna: “Non solo siamo disponibili, ma assolutamente vogliamo cedere le nostre quote societarie ad un personaggio che possa portare agevolmente sulle proprie spalle il peso della gestione della squadra di calcioquote che dovranno essere cedute all’interessato in contemporanea con quelle di Tribuna Gianna”. E lanciano una frecciata: “Non siamo invece disponibili a prestarci, immolandoci, a piccoli e meschini giochi di potere portati avanti da personaggi ben noti che vorrebbero sfruttare le difficoltà del Catanzaro Calcio per trasformarlo, grazie oltretutto a soldi pubblici, in una sorta di feudo personale da portare “nel cuore”….”

La barca effeccì sta affondando inesorabilmente e l’avvocato Raffaele Silipo, consulente legale della società, con una breve nota rassegna le proprie dimissioni.

Il 24 Giugno Tribuna Gianna comunica di aver provveduto alla ricapitalizzazione dell’FC Catanzaro mediante l’utilizzo dei contributi di liberalità degli imprenditori e dell’importo stanziato dal Comune di Catanzaro pari a 350.000 euro. Gli operatori economici che hanno contribuito alla causa giallorossa sono i gruppi Noto (100.000 euro), Colosimo (100.000 euro), Gatto (75.000 euro), Speziali (75.000 euro), Abramo (50.000 euro), Galante (50.000 euro) e Guglielmo (50.000 euro). Al termine dell’operazione di ricapitalizzazione, le quote sono così suddivise: Tribuna Gianna 46,10%, Antonio Aiello 26,30%, Giuseppe Soluri 12,00%, Pasquale Bove 11,80%, Filippo Catalano 3,80%.

Nulla è cambiato, se non che Tribuna Gianna dichiara di aver “sottoscritto una scrittura privata per l’acquisto del 10% delle quote di proprietà di Antonio Aiello”. Pare che tra i vecchi soci e Tribuna Gianna abbia giocato un ruolo di intermediazione anche il Catanzaro Club di Franco Rotella, che dichiara: “non vi è stato nessun nostro intervento economico ma solo la richiesta al socio Bove di una sua eventuale disponibilità a cedere alla nostra associazione una quota pari al 2%. Quota che comunque sarebbe da subito nella disponibilità dell’associazione Tribuna Gianna”.

Buccolieri incontra Vecchia Guardia e Blocco 29 per condividere il ruolo e la missione di Tribuna Gianna, il cui compito sarebbe quello di consegnare in mani sicure una società depurata dai debiti, ma che non avrebbe responsabilità di ricerca del compratore, che spetterebbero invece alle istituzioni. Una singolare triangolazione, i cui benefici stenteranno a palesarsi, a differenza dei costi per la città di Catanzaro.

I vecchi soci Aiello, Bove e Soluri hanno il dente avvelenato contro la neo-costituita Tribuna Gianna, e attaccano a mezzo stampa:  “Nella serata di sabato 26 l’assessore Roberto Talarico, non si sa se nella veste di assessore o di “responsabile di fatto” della associazione Tribuna Gianna beneficiaria del contributo comunale, ha chiamato al telefono il socio Antonio Aiello chiedendogli di mettere a disposizione, attraverso lo svincolo (impossibile) di una precedente fideiussione personale, la somma di centomila euro per poter eventualmente predisporre la fideiussione di 200.000 euro necessaria per l’iscrizione al campionato di C2. Sempre nella serata di sabato 26, analoga richiesta Talarico ha rivolto, seppure per interposta persona, al socio Giuseppe Soluri. In sostanza la certificazione che Tribuna Gianna, esauriti i fondi regalati da altri (Comune e imprenditori privati) non ha risorse di alcun tipo su cui contare e pensa magari che a togliere le castagne dal fuoco possano essere ancora una volta i tanto bistrattati vecchi soci un attimo prima di salutare ed andarsene”.

Al tavolo istituzionale decisivo per il reperimento dei fondi per l’iscrizione al nuovo campionato i tre vecchi soci sono assenti, mentre alla riunione presenziano gli assessori Danilo Gatto e Roberto Talarico del Comune di Catanzaro, Paolo Abramo della CCIAA, Gregorio Buccolieri, Rino Amato e Maurizio Ferrara per l’associazione Tribuna Gianna e Wanda Ferro presidente della Provincia di Catanzaro.  Una manifestazione spontanea dei tifosi raggiunge la sede della TV di cui è proprietario il socio Giuseppe Soluri.

Il 29 Giugno con 34 voti a favore (e nessuno contrario) il Consiglio comunale approva la variazione al bilancio che l’operazione del salvataggio FC ha comportato, a seguito del trasferimento di 350mila euro sul conto dell’associazione Tribuna Gianna.

Il 30 Giugno viene così, con immensa fatica, presentata la domanda d’iscrizione. La fidejussione da 200.000 euro non viene depositata in originale ma inviata a mezzo fax in Lega. Per questa infrazione è previsto un punto di penalizzazione da scontarsi nella prossima stagione. L’ennesimo regalo impacchettato ed infiocchettato da questa società.

 

LUGLIO

Il socio Catalano (quello del 3,80%) continua a dire che esisterebbe una nuova proprietà pronta a prendere la guida del FC Catanzaro: “I soggetti imprenditoriali da me coinvolti, hanno manifestato buone possibilità che tutto si concretizzi, anzi si è andati oltre ogni più rosea previsione, riuscendo anche a stilare un primo approccio di programmazione per l’imminente stagione”.

Pare inoltre che i commercialisti del Gruppo Gicos, che fanno riferimento a Giuseppe Cosentino, titolare della società di import-export con sede a Cinquefrondi, abbiano constatato ed apprezzato che la situazione economica della società Fc Catanzaro, dopo la ricapitalizzazione completata dall’Associazione Tribuna Gianna, è nettamente migliorata. 

Anche un altro socio minoritario dell’FC Catanzaro, Giuseppe Soluri, sarebbe disposto a cedere proprie quote a Cosentino “…nel caso in cui lo stesso deciderà, contestualmente, di acquisire la maggioranza azionaria del FC Catanzaro Spa rilevando ed intestando a sé anche le quote attualmente in capo a Tribuna Gianna (46%)”, mentre Buccolieri conferma l’esistenza di una trattativa con il Gruppo Gicos.

Dalle righe della Gazzetta del Sud, lo stesso Cosentino illustra le condizioni per un possibile intervento: 1) Impegno a rilevare la maggioranza del pacchetto azionario del FC Catanzaro, sottoscrivendo al massimo il 60% delle quote; 2) Investimento iniziale per circa 1,5 milioni di euro, di cui al massimo un milione a copertura del debito e il resto destinato al perfezionamento della domanda di ripescaggio; 3) Volontà di coinvolgere da 2 a 4 imprenditori, solidi e catanzaresi, disposti ad acquisire le quote residue e a coprire la parte rimanente del debito e della cifra necessaria per il ripescaggio; 4) Sottoscrizione di un protocollo attraverso cui le istituzioni si impegnano a versare il contributo promesso a chi avrebbe rilevato il Catanzaro salvandolo dal fallimento (un milione di euro almeno per tre anni).

L’assessore Tallini ringrazia il patron di Gicos e conferma il sostegno delle istituzioni. Sul restante 40% afferma che “ci sono le condizioni per un impegno dell’imprenditoria catanzarese”.

Mister Auteri nel frattempo lascia Catanzaro, al termine di una conferenza stampa che ricorda molto quella tenuta da Provenza 12 mesi prima in cui afferma che “la ricapitalizzazione è stata decisiva per la sconfitta di Roma” e “non comprendevo perché i tifosi non ci seguissero durante la stagione. Poi ho capito tutto a Roma” . Anche l’ormai ex Direttore Generale Pitino attacca duramente l’Effeccì: “Non è possibile lavorare così, senza luce e telefono. Consegniamo una C1 a chi non conosce neanche la burocrazia per l’iscrizione”.

Ma per il ripescaggio sarebbe necessario un contributo a fondo perduto di 400.000 euro e una fidejussione di ulteriori 400.000 euro. In ogni caso, l’eventuale penalizzazione di un punto non incide sulle possibilità di ripescaggio del Catanzaro, che restano legate essenzialmente ad un cambio di proprietà immediato che garantisca solidità e liquidità per ambire alla C1.

L’8 Luglio la Covisoc dà l’ok per l’iscrizione del Catanzaro al campionato di Seconda Divisione ed i giallorossi a questo punto sembrano essere addirittura in pole position per il ripescaggio in Prima Divisione.

Antonio Aiello sembra uscire di scena lasciando le proprie quote a Catalano (4%), Ruga e Santaguida, dichiarando: “sarebbe cosa oltremodo opportuna che lo stesso signor Cosentino dicesse se davvero lo stesso Catalano è il suo referente e persona eventualmente incaricata di amministrare per suo conto il Catanzaro”.

La famiglia Albano, a mezzo stampa, formula una nuova proposta di acquisto: gli Albano rilevebbero il 100% delle azioni, a condizione che siano garantiti i contributi delle Istituzioni (oltre 4 milioni di euro in tre anni) e che i debiti vengano certificati. Girolamo Albano rilascia un’intervista con cui accorda piena fiducia a Gianni Improta che dovrebbe rivestire la carica di Presidente, mentre alcune vecchie conoscenze avrebbero degli incarichi dirigenziali. Il Comune ne azzecca finalmente una e bolla come improponibile l’offerta formulata.

Filippo Catalano lascia intendere che il progetto Gicos è ormai decollato, con Franco Ceravolo consulente e Antonio Soda come tecnico è stata già individuata la sede del ritiro. Il tutto “non grava assolutamente sulle casse sociali, già abbastanza martoriate, della società F.C. Catanzaro S.p.A.”. Aiello ed i vecchi soci rispondono picche dicendo “No a progetti tecnici non condivisi”, perché “potrebbero essere un ostacolo per eventuali compratori”.

Il 15 Luglio un Catanzaro dimezzato (costituito da 16 reduci della passata stagione) parte per San Quirico d’Orcia, in provincia di Siena, sede designata del ritiro pre-campionato, voluto e organizzato da Filippo Catalano insieme a Franco Ceravolo (consulente a titolo gratuito) e a mister Soda. Aiello ha autorizzato la partenza per il ritiro negando, tuttavia, la possibilità di aggregarsi per Soda e altri calciatori senza contratto.

Il tempo stringe per effettuare il passaggio di proprietà in tempo utile da garantire il ripescaggio e Giuseppe Gatto si dice nuovamente disponibile a rilevare una quota del 30% (l’altro 10% rimarrebbe ai soci Catalano, Santaguida e Ruga) che servirebbe a soddisfare la condizione più importante posta dall’imprenditore Giuseppe Cosentino per rilevare il pacchetto di maggioranza del FC Catanzaro. Ma i vecchi soci non mollano.

La sera del 23 Luglio (termine ultimo) sono nove le squadre che hanno presentato regolare domanda di ripescaggio in Prima Divisone, tra queste non c’è il Catanzaro.

Il 24 Luglio, l’Assemblea dei Soci dell’FC Catanzaro nomina il nuovo Consiglio d’Amministrazione, che sarà presieduto da Maurizio Ferrara. Si parla di “linea verde” e “gestione spartana” in attesa di nuovi acquirenti. Il consulente dell’Effeccì Franco Ceravolo lascia il Catanzaro: “Non condivido il progetto tecnico che sta nascendo a seguito dell’ultimo CdA”.  

Il Blocco 1929, adesso che la frittata è servita, chiede trasparenza sui fondi pubblici: “disapproviamo totalmente l’operato dell’Associazione Tribuna Gianna, nata per garantire i tifosi del Catanzaro. Come associazione di scopo ha ottenuto l’unico obiettivo di regalarci un presidente etereo e consiglieri di provata inesperienza, fallendo clamorosamente il mandato e tradendo la fiducia che la tifoseria aveva riposto nel suo lavoro”.

E’ evidente che il Catanzaro in Seconda Divisione rappresenti un affare assai meno allettante che in Prima. In questo senso, risultano vani gli ultimi tentativi “di tavolo” per convincere Cosentino ad effettuare l’operazione. Aiello, Bove e Soluri si dicono addirittura disponibili a cedere gratis le proprie quote: “diffidiamo chiunque dal dare informazioni distorte o addirittura false sulla nostra posizione inventandosi finanche ostacoli da parte nostra che mai ci sono stati e mai ci saranno…. se la trattativa con il signor Cosentino non si chiuderà non sarà certo per colpa nostra”.

L’obiettivo degli ultimi giorni di Luglio sembra più che la mediazione verso il possibile acquirente, quello di raggiungere l’unità di intenti tra le istituzioni, pronte a dividersi equamente meriti o responsabilità del successo o del fallimento della trattativa. Ennesima stortura di un modello patologico di partecipazione pubblica alla gestione di una società privata.

Così ci svegliamo una mattina di luglio e capiamo che il ruolo di Tribuna Gianna è stato quello di pagare con soldi pubblici i debiti delle ultime gestioni dell’Effeccì, lasciando in sella i vecchi soci, consentendo loro di nominare il nuovo cda e negando di fatto al Catanzaro di avere un futuro.

Francesco Guerrieri

(3 – continua)

2 – CRESCENDO

Autore

Redazione

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