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Un 3 a 3 pirotecnico con Iemmello che si prende la scena

Scritto da Redazione

L’espulsione di Pompetti a dieci minuti dal termine regala alla Samp un pareggio davanti a un ottimo Catanzaro

IL MARASSI HA SEMPRE IL SUO FASCINO

È sempre bello vedere il Catanzaro giocare in uno stadio come il Luigi Ferraris, noto come stadio di Marassi, il nome del quartiere in cui si trova l’impianto sportivo.

Pur essendo un impianto vetusto – l’ultima ristrutturazione risale al 1989 – possiamo tranquillamente affermare che è uno dei pochi stadi d’Italia dove lo spettacolo del calcio si respira a pieni polmoni. Inoltre, le due curve colorate di blucerchiato rendono tutto ancora più affascinante, soprattutto quando nel settore ospiti, affianco della Nord, si trova una tifoseria come quella del Catanzaro, che riempie il settore con oltre 1600 spettatori e sostiene la propria squadra per tutti i novanta minuti, oltre al recupero.

Il dato finale della partita di ieri è di 22.986 presenti, con 1.602 catanzaresi nel settore ospiti e oltre un centinaio distribuiti tra tribuna e gradinata. Questi ultimi hanno assistito alla partita con le loro sciarpe al collo, a fianco dei tifosi blucerchiati, grazie a una vecchia amicizia tra le due tifoserie.

PARTITA EQUILIBRATA

Una Samp “all’arrabbiata” è quella che ha schierato Sottil, come promesso alla vigilia, con l’intento di ottenere risultati a tutti i costi. Al 4-2-3-1 del tecnico doriano, mister Caserta ha risposto con un 3-5-2, proponendo Petriccione dall’inizio al posto di Koutsoupias e confermando di fatto 10 degli 11 giocatori che avevano affrontato il Mantova.

All’inizio, la Samp cerca di partire a spron battuto, con l’obiettivo di mettere alle corde il Catanzaro. I giallorossi, però, senza alcun timore reverenziale, sfidano i blucerchiati, rispondendo ai tentativi di sfondamento dei giocatori in maglia blucerchiata. Il primo tempo è avaro di occasioni da gol: dal fronte doriano si segnalano solo due percussioni di La Gumina e di Sekulov, che non creano particolari problemi a Pigliacelli. I giallorossi, invece, pur proponendosi bene in attacco, soffrono la poca verve di Seck, ben controllato da Ioannou. Dall’altro lato, Ceresoli cerca di inserirsi, ma non è incisivo quando è il momento di alimentare l’azione offensiva.

Un altro aspetto da considerare è il comportamento dei giallorossi, che con Biasci spesso cincischiano in area senza cercare la conclusione. Anche un affondo di Pompetti, sempre per Biasci, avrebbe potuto portare a un’azione più pericolosa, ma quest’ultimo ha forse perso l’occasione di attaccare il primo palo, anticipando il difensore. Gli errori nella fase dell’ultimo passaggio si rivelano decisivi, in particolare quando Scognamillo supera la prima barriera di centrocampo avversaria, ma sbaglia un facile tocco per Iemmello, che avrebbe potuto continuare l’azione in superiorità numerica.

Al termine del primo tempo, la Samp passa inaspettatamente in vantaggio. Akisanmiro recupera un pallone per La Gumina, a cui Bonni concede troppo spazio per il cross. L’attaccante ha la fortuna di trovare le gambe di Petriccione, che devia un cross altrimenti innocuo. Il pallone, deviato inganna Brighenti e arriva sui piedi di Sekulov, il quale deve solo spingerlo in rete, portando la sua squadra in vantaggio, un risultato che nessuno si aspettava.

RIPRESA PIROTECNICA CON RE PIETRO CHE SI PRENDE LA SCENA

Nel secondo tempo, il Catanzaro riesce a pareggiare i conti dopo soli otto minuti. Un cross di Pontisso, sbucciato di testa da Bonini, viene sfruttato da Iemmello, che fulmina Silvestri anticipando Venuti e Ferrari. A questo punto, il punteggio rimane in equilibrio, così come le giocate, fino a quando Serra, incaricato del Var, dopo un colpo di testa di Tutino e dopo che il gioco è proseguito per almeno tre minuti, non richiama al monitor Tremolada, che assegna un rigore poiché Bonini tocca impercettibilmente il pallone con il braccio. Tutino realizza, spiazzando Pigliacelli.

Nove minuti dopo, Buso viene toccato in area da Ferrari e questa volta il Var interviene rapidamente, dato che il fallo di Ferrari sull’ex Lecco è evidente; Iemmello, con un cucchiaio delicato emula Giannone in positivo e beffa Silvestri. Sulle ali dell’entusiasmo, il Catanzaro domina il campo e, grazie a un preciso cross da palla inattiva di Pompetti, Iemmello di testa segna la sua prima tripletta con la maglia giallorossa, portandosi a casa il pallone.

La Sampdoria, ora in difficoltà è miracolata dall’ingenuità  di Pompetti, che commette fallo su Pedrola, un errore che costa caro a lui e alla sua squadra, che stava ampiamente meritando la vittoria. Rimanendo in dieci, il Catanzaro deve ora soffrire, e Compagnon e D’Alessandro, subentrati per rinforzare le corsie esterne, devono adattarsi alla fase difensiva, che non è nelle loro corde. Mentre D’Alessandro, grazie alla sua esperienza, riesce a adattarsi, Compagnon fa più fatica. Con un uomo in meno entrano anche Pittarello e Koutsoupias per dare fisicità.

Proprio dal lato destro della difesa del Catanzaro arriva un cross di Ioannou, sul quale Bonini commette un errore grave, offrendo un pallone da spingere in rete al giovane Leonardi, carta della disperazione di Sottil. Sempre dallo stesso lato, la Sampdoria potrebbe addirittura trovare il sorpasso con Tutino, ma sarebbe stato troppo per una squadra che, senza l’uomo in più, probabilmente si sarebbe sbilanciata, rischiando di subire la quarta rete definitiva.

A FINE PARTITA FISCHI SONORI DA UNA PARTE APPLAUSI DALL’ALTRA

Al novantesimo, il pubblico doriano si fa notare con forti fischi indirizzati alla propria squadra e al tecnico Sottil, da tempo sul banco degli imputati. I giocatori giallorossi, nel mezzo del campo, si abbracciano perché un punto, in certe situazioni e dopo una buona prestazione, è sempre da apprezzare. Tuttavia, rimane l’amaro in bocca: se il Catanzaro avesse portato a casa i tre punti, non avrebbe rubato nulla e avrebbe interrotto quella serie di pareggi che tanto fa discutere.

Nonostante la delusione per la mancata vittoria sia palpabile, la squadra si dirige verso il settore ospiti, dove i tifosi riconoscono ai calciatori e al tecnico il giusto tributo, intonando cori di incitamento e ringraziandoli per la prestazione offerta. Ora, ci aspetta la sfida al Brescia, il Catanzaro dimostra grinta, voglia e determinazione: manca solo la ciliegina sulla torta, che si chiama vittoria.

Redazione 24

 

 

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