La Striscia

Umiliati? Sì, ma anche cornuti e mazziati!

Una “splendida” giornata

 

Avrei voluto scrivervi che Gaglione e Orosz si allenano a parte, che la squadra è in forma e che l’allenamento di oggi lascia presagire che con questi ragazzi e questa stupenda società che li accompagna, il Catanzaro non potrà non andare nella serie superiore. Macché, nulla di tutto questo. La bomba è scoppiata, il solito film riappare come d’incanto, ma non è un film come quello delle altre volte. In questa fase, se non s’interviene immediatamente, l’atto finale rischia di compierlo un presidente sul quale tanti avevano riposto fiducia a occhi chiusi, a cominciare dalle istituzioni, il Comune, la CCIAA e la Provincia.

Ebbene l’omino di Cuneo rischia di fare scomparire per la seconda volta nella sua storia il calcio a Catanzaro. Ormai questo è un dato di fatto e non smentibile da nessuno, neanche dai suoi più stretti collaboratori. Quell’omino che, sulla base della fiducia accordatagli, ha beccato contributi a pioggia dalle istituzioni e, dopo aver ricevuto oboli sotto qualsiasi forma, ha proseguito la sua folle corsa. Per ultimi ha ottenuto settantacinquemila euro dalla Provincia.

Prima di riferire e riassumere sui fatti accaduti oggi è importante fare un passo indietro. I tifosi del Blocco 1929 avevano già saputo che questa società non avrebbe potuto continuare a garantire il minimo indispensabile. Eravamo a metà marzo circa, ma il consiglio spassionato dei tifosi di lasciare tutto e portare la squadra al sindaco non fu ascoltato. Nulla è avvenuto. Aiello, imperterrito, è andato avanti (non rammento per decenza e per non offendere, la stronzata di apertura a qualcuno) e il precipizio è oramai a due passi.

La giornata di oggi è indicativa. Siamo attaccati alla canna del gas. Di buon’ora, per l’ennesima volta, il presidente del Catanzaro si recava in Comune per essere ricevuto dal sindaco. Le solite petulanti richieste che vanno avanti ormai da molto tempo e che vertono su una convenzione per lo stadio da affidare e su contributi da dare a un soggetto che si è dimostrato totalmente inaffidabile. Lo dicono i fatti, tra cui, per ultimi, l’ennesimo deferimento e tutto quello che è accaduto oggi. “Il Catanzaro non sarà più umiliato” dichiarò Aiello al momento dell’iscrizione garantita da altri. Non voglio infierire più di tanto se penso a quei tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento, a quei tifosi non residenti che hanno acquistato la tessera per aiutare la società, a quei tifosi che dalla provincia spendono soldi per arrivare al “Nicola Ceravolo”, a quei tifosi che macinano chilometri per seguire le Aquile in trasferte.

Umiliati e, aggiungo senza mezzi termini, raggirati. 

Finita la visita dal sindaco, è toccato ai tifosi andare dal primo cittadino (ndr: a margine riportiamo la nota dell’ufficio stampa del comune). Poche parole e un documento a supporto sono bastati per fare capire al Sig.Rosario Olivo che i sacrifici fatti al momento dell’iscrizione, per garantire una squadra di calcio a Catanzaro che trasmettesse l’immagine della città, sono andati in fumo. “Intervenga al più presto e obblighi il Sig.Aiello a restituirgli ciò che gli è stato regalato”. Sintetizzo così le richieste del mattino. E non si sapeva ancora ciò che sarebbe accaduto nel pomeriggio.

Allo stadio accade di tutto. I tifosi che seguono quotidianamente gli allenamenti chiedono ad alta voce ad Aiello semplicemente: “ma chi piscia si?”. Quei tifosi, è bene ricordarlo al presidente, sono quelli che l’hanno supportato e che hanno creduto in lui.

I calciatori non entrano in campo (faranno poi una lieve sgambatura). L’aria che si respira è pesante sia sugli spalti sia in campo. Mentre il presidente abbandona lo stadio, succede di tutto. Memori della contestazione subita a dicembre in occasione dello sciopero, i ragazzi di Auteri questa volta adottano una strategia corretta. Contattano Andrea Amendola, capo degli Ultras, e chiedono d’incontrare urgentemente la tifoseria.

L’incontro avviene presso la sede del Catanzaro Club 79. Gli atleti affermano chiaramente che questa società non rispetta gli impegni assunti (promesse su promesse non mantenute) e che il loro gesto deve essere interpretato come un campanello d’allarme serio perché il Catanzaro in queste condizioni non ha alcun futuro. Per la cronaca, per quanto possa servire, garantiscono l’impegno sino al termine della stagione. E’ chiaro che i calciatori temono di dover subire le angherie della tifoseria giacché sono loro a scendere in campo.

Attenzione: che lo staff tecnico fosse in subbuglio lo avevamo anche anticipato ieri. Ma il fatto che all’appuntamento con i tifosi non si siano presentati Pitino e Auteri è indicativo di qualche malessere. La squadra in questo momento è sola. Ed è solo anche Auteri. La società non esiste più. Il mister già domenica aveva dovuto difendere i suoi ragazzi da alcune sporadiche accuse subite a fine partita. Forse gli epiteti rivolti ai tifosi potrebbero essere interpretati in altro modo: “idioti, contestate loro e non guardate cosa c’è in società?”. Qualche risposta dal mister in merito sarebbe dovuta. Allo stesso modo qualche risposta dovrebbe darla anche il Dg Pitino che, pur ammettendo le difficoltà, ha sempre difeso il suo datore di lavoro. Ma sappiamo bene come potrebbe andare a finire. Dal primo luglio, chi si è visto si è visto.

Paradossalmente, con il Catanzaro a rischio, una cosa buona in tutta questa triste vicenda c’è. La tifoseria è unita. I club e i tifosi liberi oggi erano tutti insiemi ad ascoltare i calciatori e a proporre iniziative da intraprendere non appena (a questo punto accelerino i tempi) sarà fatto questo benedetto tavolo istituzionale.

Nel frattempo ad Aiello si chiede un nuovo sforzo. Vada via da subito prima che possa combinare altri danni. E nulla a pretendere. Grazie, a non rivederci. Cari tifosi, bisogna giocarci l’ultima carta, tutti uniti se vogliamo ancora parlare di Catanzaro. Ogni tentativo deve essere fatto senza dimenticare le responsabilità delle istituzioni che hanno avallato le strategie di questo presidente.

Sia chiaro: senza santificare nessuno del recente e del lontano passato. Solo resettando e pretendendo una società, possiamo sperare di non essere più umiliati.

SF

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Nota dell’ufficio stampa del comune

I TIFOSI DEL CATANZARO RICEVUTI DAL SINDACO: “RIPRENDERO’ LE FILA DEL DIALOGO CON ISTITUZIONI E IMPRENDITORI PER TENTARE DI RISOLLEVARE LE SORTI DELLA SOCIETA’”/ A PALAZZO DE NOBILI ANCHE IL PRESIDENTE AIELLO

Questa mattina il sindaco, on. Rosario Olivo, ha ricevuto un’ampia delegazione del tifo organizzato. Al centro del colloquio l’attuale situazione che vive la squadra di calcio, l’Effecì Catanzaro. I tifosi hanno illustrato al primo cittadino le difficoltà che sta incontrando la società giallorosa, evidenziando le ansie e le paure per il futuro dei colori giallorossi. Per questo hanno richiesto l’intervento del Comune – così come già avvenuto in passato – e delle altre istituzioni affinché si possa trovare una soluzione. Il sindaco ha ricordato le traversie vissute dall’Effecì Catanzaro, “anche perché – ha detto – prima del mio insediamento era fallita l’US Catanzaro e dovetti, sin da subito, occuparmi della vicenda del lodo Petrucci e della nascita della nuova società”. L’on. Olivo ha ricordato l’impegno istituzionale che non è mai venuto meno, anche nel recente passato, confermando che non mancherà, nelle prossime settimane, di riprendere le fila del dialogo con tutte le istituzioni e il mondo imprenditoriale. “Dialogo che oggi potrà avvenire – ha affermato – in un clima rasserenato visto che è finita la campagna elettorale e dunque si è lontani da ogni possibile  strumentalizzazione o da personalismi fuori luogo”.  Il sindaco, assieme al presidente del Consiglio comunale Francesco Passafaro, ha, inoltre, ricevuto il presidente dell’Effecì Catanzaro, Antonio Aiello, e il socio Filippo Catalano. Anche in questo incontro si è discusso della situazione attuale della società con la riconferma, da parte dell’on. Olivo, di un suo impegno per aiutare la squadra giallorosa “che rappresenta – ha concluso – una grande tradizione, un patrimonio e una risorsa per la nostra città”.

Autore

Salvatore Ferragina

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