Si è conclusa, nei giorni scorsi, all’Università Magna Graecia l’edizione 2008 dei Seminari di Medicina e Chirurgia Cardiovascolare, organizzati dall’Unità Operativa di Cardiochirurgia, diretta dal Professor Attilio Renzulli, e patrocinati dall’Ateneo catanzarese e dall’Azienda Ospedaliera Mater Domini.
Il tema scientifico dell’ultimo appuntamento in programma ha riguardato il trattamento dell’ipertensione polmonare. I lavori del seminario sono stati coordinati dal Professor Rosario Maselli, direttore della Cattedra di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e moderati dal Professor Serafino Marsico della Seconda Università degli Studi di Napoli.
”Quando per l’organizzazione di questo appuntamento – ha spiegato il Professor Maselli – mi venne chiesto il tema da coordinare durante i lavori seminariali ho pensato subito ad un argomento scientifico di interesse quale l’ipertensione polmonare, perché ritengo che su questa tematica convergano insieme le tre discipline: pneumologia, cardiologia e cardiochirurgia”.
Sono intervenuti nel corso del seminario il Dottor Girolamo Pelaia e il Dottor Fernando Roccia, entrambi componenti dell’equipe diretta dal Professor Maselli, che hanno relazionato rispettivamente sulla fisiopatologia dell’ipertensione polmonare e sull’approccio terapeutico e sulle complicanze cardiache delle sindromi overlap.
Sulla terapia medica ha focalizzato la sua attenzione invece il Dottor Massimo Calderazzo dell’Unità Operativa di Broncopneumologia del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme.
Le letture magistrali sul delicato tema della terapia chirurgica conservativa e sui risultati del trapianto sono stati trattati rispettivamente dal Professor Gaetano Minzioni della Cardiochirurgia universitaria di Pisa e dal Professor Enrico Ruffini della Cardiochirurgia universitaria di Torino.
L’obiettivo dei seminari è stato quello di promuovere l’aggiornamento professionale e la formazione specialistica nell’ambito della medicina e chirurgia cardiovascolare, al fine di migliorare la qualità della ricerca e dell’assistenza e omologare i percorsi diagnostici e terapeutici alle linee guida internazionali, ponendosi, allo stesso tempo, come importante momento formativo e culturale.
