Cinquanta persone fuori dal nostro “Nicola Ceravolo” per assistere ancora una volta a qualcosa che ha dell’inverosimile. I ragazzini dei New Eagles espongono una striscione che esprime tutta la rabbia di un’interà comunità. Il Catanzaro, il nostro Catanzaro, viene calpestato nella sua storia e nella sua dignità. Ho visto tifosi piangere per gioie e delusioni. Non avevo ancora visto piangere tifosi perché provano vergogna. Ci siete riusciti, soci!
Ve lo abbiamo detto in tutte le salse, ve lo abbiamo ripetuto dal mese di marzo in poi e ancora oggi, 28 novembre del 2010, siamo ancora qua a ripeterci. Egregi “signori” soci, Il Catanzaro Calcio non sapete minimamente cos’è stato e cos’ha rappresentato per noi catanzaresi, per i tifosi della provincia e della regione, per gli emigrati e per tutti quelli che non ci sono più. Il vostro perseverare nel continuare in questa tragica esperienza è un vero e proprio attentato.
Santaguida, Catalano e Ruga ufficialmente sono gli azionisti che stanno mandando avanti questa specie di zattera che affonda. Degli altri due soci (Soluri-Aiello), oggi abbiamo “ufficiosamente” una procura consegnata al Sindaco per la cessione delle proprie quote. Di Pasquale Bove si sono perse le tracce.
I prossimi tre giorni saranno decisivi, ma bisogna partire da un punto fermo e imprescindibile. Aiello, Soluri, Bove, Catalano, Santaguida e Ruga non devono più far parte di questa società. Abbiamo visto dichiarazioni e annunci contro questo o quel socio per poi ritrovarli insieme in quest’ incubo. Non siete più credibili e non può interessare a nessuno se avete perso qualche euro. Sono affari vostri, il vostro è stato un investimento sbagliato e non potete chiedere ai tifosi e ai cittadini catanzaresi di continuare a pagare il vostro giocattolo. Andate via subito, smettendola d’illudere i tifosi con discorsetti fatti in piazza. Qualsiasi imprenditore o politico che pensa di potervi supportare sarà identico a voi.
Calciatori costretti a dormire in luoghi di fortuna, stadio fatiscente, dipendenti costretti a lavorare in condizioni disastrose, stadio chiuso per mancanza di disponibilità economica, umiliazioni su umiliazioni in campo: solo questo dovrebbe bastare per farvi ritornare alle vostre professioni, lasciando definitivamente il calcio. In questi mesi avete scritto pagine vergognose per la storia del calcio catanzarese, sin dal famoso venerdì prima di Cisco Roma-Catanzaro.
Dopo le bellicose intenzioni d’inizio estate che dovevano portarci una promozione in Prima Divisione o almeno una nuova società, si è arrivati alla soluzione della gestione spartana che prevedeva riduzione dei costi e punti necessari per l’obiettivo salvezza. “Possibile che non vinciamo dieci partite e che non facciamo qualche pareggio?” Cosi venne detto quando ci si rese conto che il duo Soluri-Aiello era riuscito nell’intento di iscrivere la squadra esclusivamente grazie ai contributi pubblici e alla catastrofica operazione Tribuna Gianna.
Il resto è storia: dopo le apparizioni allo stadio con tanto di foto e passerella c’è stato il fuggi fuggi generale. Tribuna Gianna è ancora in società e possiede il 46%. Ufficiosamente la rappresenta Maurizio Ferrara. Vorremmo che finalmente agisse da vero socio e tutelasse tutti i tifosi del Catanzaro che non ne possono più. Senza addentrarci nelle complicate norme che regolano le società, fate solo ciò che la stragrande maggioranza dei tifosi (organizzati e non) vi chiede: una proprietà solida o libri in tribunale.
Scriviamo queste righe non per la sconfitta di oggi ma per la vergogna infinita che solo voi non provate. Volutamente non abbiamo citato la “trattativa” in corso con il gruppo giuliano che intenderebbe rilevare il 100% del pacchetto azionario. Domani in città dovrebbe arrivare D’Ambrosio, il direttore generale designato dall’eventuale nuova proprietà, per cercare soluzioni logistiche e tecniche per rilanciare società e squadra.
Non è ancora tempo di esaltarsi per un cambio di proprietà che tutti ci auguriamo, ma che dovrà essere supportato dalle necessarie garanzie economiche. Sperando che si possa mettere una pietra su vent’anni di calcio a Catanzaro. Le dichiarazioni rese da Di Vincenz vanno in un’unica direzione. Nessuno potrà impedire al suo gruppo di acquisire la società se alle parole seguiranno i fatti, ovvero i soldi necessari per mandare a casa questi personaggi che stanno spingendo l’Effeccì verso il fallimento. Non mancano le soluzioni tecniche e finanziarie per mettere con le spalle al muro tutti coloro i quali dovessero mettersi di traverso o porre ostacoli al passaggio di proprietà. Soprattutto adesso che il bilancio è stato approvato.
Se la trattativa non dovesse andare in porto, sarebbe esclusivamente per mancanza di possibilità o volontà da parte degli acquirenti. In questo caso, l’ennesima delusione per i tifosi giallorossi consiglierebbe comunque un’unica strada: la fine di questo scempio e l’avvio della procedura fallimentare, senza ulteriori “tirare a campare“.
SF