CATANZARO  Ha finalmente rimesso a posto il ginocchio, gonfio e dolorante per più di una settimana dopo quel calcetto malandrino rifilato a un avversario nei primi e convulsi minuti della gara di Teramo. Tanto da suggerire a Piero Braglia di tenerlo inizialmente in panchina a Pesaro, dove era arrivato a corto di preparazione. Qualche giorno di parziale lavoro, allenamento differenziato e piscina, poi quegli spiccioli di partita giocati a Pesaro nel vano tentativo di rimettere in piedi una giornata no. Ma ormai è tutto alle spalle, Vis compresa.
Oggi Giovanni Caterino sta bene, e domenica si prepara a tornare al suo posto dall’inizio contro il pericoloso Lanciano. «Va tutto bene, adesso. Ovvio che a decidere se gioco dal primo minuto sarà il mister – dice il terzino nato a Milano il 21 gennaio del 1972 – ma l’importante è che le mie condizioni siano buone adesso. Sto bene, sono di nuovo in grado di dare il massimo, e do la disponibilità totale al tecnico».
Quello che gli interessa maggiormente è sentirsi il Caterino di sempre, dentro un Catanzaro che ha bisogno di questo “cavallo di fascia” capace di contribuire alla rifinitura delle manovre giallorosse e interrompere il gioco avversario con generosità e costanza. L’ex crotonese è un tipo positivo, e si sente dalle parole con le quali liquida l’infelice trasferta marchigiana. «La sconfitta di Pesaro ci può stare, in fondo venivamo da dodici partite in cui non avevamo mai perso. Certo siamo stati meno brillanti del solito ma le nostre occasioni le abbiamo create, anche se non siamo riusciti a sfruttarle. E’ stata una semplice battuta d’arresto, che ci dà fastidio perché avremmo voluto continuare la nostra striscia positiva, ma perdere fa parte del gioco».
Come ne fa parte una vittoria. Il calcio è così, perciò è sempre più utile guardare avanti che si vinca o si perda. La fiducia iniettata da Caterino contagia anche la prossima sfida, densa di significati. Gli abruzzesi hanno fatto un ottimo girone d’andata, e stanno tra le prime cinque a pieno merito. Soprattutto, sono tra le tre squadre che finora hanno lasciato i giallorossi senza nemmeno un punticino. «A Lanciano non c’ero – attacca – ma so che sono molto ostici, già da un po’ d’anni. Sarà una partita difficile, hanno una buona posizione in classifica che la dice tuttaÅ credo che ci aspetti una bella partita, insomma, ma se saremo bravi a interpretarla nel modo giusto andrà bene. Siamo carichi e vogliamo reagire, quello che conta è questo».
La reazione allo 0-1 di Pesaro è attesa da tutta la tifoseria. Caterino e compagni ne sono consapevoli, anche perché ormai ogni punto conquistato va ben oltre la dichiarata salvezza. Quasi secondo copione, neanche il terzino si tira indietro. «Credo che l’Acireale abbia qualcosa in più per la B, hanno preso solo otto gol e questo significa che se ne fanno uno è poi difficile farne uno a loro. Poi c’è la Viterbese, che a Lanciano ha dimostrato di non essere finita, il Crotone e noi».
Può arrivare in fondo il Catanzaro, forte di nuovi innesti che Caterino giudica utili alla causa. «De Simone lo conoscevo già perché abbiamo giocato insieme, Zattarin e Morello sono bravi giocatori. Sanno di aver trovato un gruppo ottimo e collaudato, sono alternative valide a chi ha già fatto mezzo campionato e ci daranno una mano. E’ gente arrivata in punta di piedi – aggiunge – e con molta umiltà , che la società ha scelto per puntare più in alto».
“ASPETTANDO DOMENICA”. Ivano Pastore sarà ospite, stasera, della trasmissione radiofonica condotta da Davide Lamanna e Riccardo Di Nardo dai microfoni di Radio Catanzaro centro. Dalle sette e mezza alle nove, il difensore centrale potrà rispondere alle domande dei sostenitori che ogni venerdì si sintonizzano sulle frequenze dell’emittente cittadina.
Ivan Montesano