Quando le parole sono troppe, quando le parole sono troppo poche, quando la fortuna non vede che te, quando la fortuna fa finta che tu sia un fantasma, quando tutto il mondo sembra ai tuoi piedi, quando tu sei ai piedi del mondoâ¦. Queste e tante tante altre sono le sensazioni forti che nel breve giro di due anni e mezzo, il popolo giallorosso ha vissuto, con unâanticamera infernale lunga 13 lunghi anni.
Dopo nove gare del nuovo campionato di serie B, il Catanzaro si trova in fondo alla classifica con 4 miseri punticini frutto di un pareggio ed una vittoria (giunta peraltro in maniera affannosa contro un Pescara, che alla fine ha chiuso la partita in 9), entrambe tra le mura amiche, peggio di noi in casa ha fatto solo il Vicenza che ha colto 3 punti.
Ad oggi il Catanzaro si trova a dover affrontare lunedì in posticipo (serale o pomeridiano, decideranno le autorità competenti), un Crotone che finora ha stupito un poâ tutti vincendo contro il Catania ed a Bologna e pareggiando al Delle Alpi contro una corazzata granata. Il Crotone al momento con 14 punti allâattivo, è immediatamente a ridosso delle prime con pieno merito visto anche il bel gioco espresso.
Di contro un Catanzaro che in confronto sembra lâarmata Brancaleone; maggior numero di sconfitte (siamo già a quota 7); 5 goal fatti (peggior attacco insieme ad AlbinoLeffe e Ternana), peggiore difesa con 14 goal incassati (seconda solo a Ternana ed Avellino che ne hanno subito 16).
E’ giusto riportare il commento di alcuni giornalisti di Modena: “il Catanzaro non merita la posizione che occupa, …e’ stata la migliore squadra vista sin qui sulla via Emilia”.
In effetti a parte le sconfitte meritate di Rimini ed in casa con lâAvellino, la storia degli ultimi 45 giorni raccontano di sconfitte maturate a mio avviso anche senza demeriti delle Aquile, vedi Verona, Modena stessa (dove abbiamo giocato la piu’ bell agara del campionato), e Trieste dove un pari non avrebbe stonato troppo.
Sarà un caso, ma il Catanzaro visto in campo a Modena con gli innesti di Mattioli dal primo minuto e di Russo a dare una marcia in più alla manovra della squadra, è sembrato molto vicino a quello ben schierato da Braglia nel recente campionato vinto di C1
Anche le fasce laterali hanno risentito positivamente di questo innesto, sono stati molto più partecipi al gioco infatti sia Nervo (attendiamo come una manna la sua migliore condizione, per tentare la risalita), che Sussi, dai cui piedi sono partiti lanci lunghi precisissimi per i compagni che però non hanno saputo concretizzare.
Una squadra tonica e brillante di cui conosciamo i limiti.
Per essere franchi, e’ inutile trincerarsi dietro false convinzioni (parlo della dirigenza) o mere illusioni (parlo della tifoseria), al momento siamo da retrocessione (i numeri dicono questo), ma fortunatamente ancora nulla è compromesso.
Lâanno scorso di questi tempi, quindi a seguito della nona di campionato la classifica recitava :
Crotone 8, Pescara, Salernitana e Venezia 7, Bari 6, Treviso 5.
Tutti sappiamo come è finita. Con questo non voglio dire che dobbiamo tener a mente il percorso quasi netto del Treviso da quel punto in poi, ma se pensiamo che delle restanti 5 solo 2 sono realmente retrocesse a fine stagione; questo la dice tutta sulle possibilità delle contendenti in questa parte della stagione.
Semmai lâunico dato che preoccupa e la perduranza, nonostante i nuovi tasselli in organico (vedi Martino ed un buon allenatore quale Buso) di situazioni ambientali al limite, (dirigenza ai ferri corti si spera per poco ancora, e tifoseria in continuo e giusto fermento viste le figuracce a ripetizione), che volenti o nolenti se continuative determinano allâinterno della squadra situazioni di malessere ed instabilità difficili da ricondurre sui binari della normalità .
Eâ il momento delle risposte, a partire da lunedì, con un nuovo accordo di suddivisione quote societarie e probabilmente anche un nuovo organigramma (cosi lasci aintendere un comunicato di via Lombardi), che faccia da garante alla conquista di quella serie B, che questa volta dovremo meritare sul campo. La geografia dice che sarà derby, questa volta purtroppo anche se non siamo allâultima spiaggia, fallire vorrebbe dire bastonare ulteriormente gli animi dei calciatori e surriscaldare ancor più un ambiente che già di per sé è una pentola a pressione.
Con coraggio e la passione che da sempre ci contraddistingue riempiamo e coloriamo gli spalti del Ceravolo. La vittoria della squadra in questo momento deve partire prima dalle menti dei calciatori e poi anche dal nostro caldo e incondizionato incitamento, come recitavano tempo fa gli Ultras â¦â¦. ENTUSIASMO GIOCANO LE AQUILE !
Massimo Saverino