“Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione, Antonio Marziale, ha partecipato giovedì ad un incontro organizzato e coordinato dal Commissario straordinario alla Sanità, Massimo Scura. Il Garante, motivando la richiesta di incontro con il commissario Scura – riporta un comunicato – aveva evidenziato la mancanza in Calabria di reparti di rianimazione pediatrica nei principali ospedali Hub.
Nel corso dell’incontro, ‘insieme si è addivenuti ad una soluzione che prevede l’istituzione dell’importante servizio’, individuando due posti di ricovero per ogni Hub’”. “Dal non avere alcun servizio ad avviarne tre – ha dichiarato Marziale al termine dell’incontro – è da considerarsi un passo significativo, verso un percorso che nel tempo mira ad organizzare in Calabria una Pediatria degna di questo nome. La rianimazione pediatrica nei tre Hub di Reggio, Catanzaro e Cosenza potrà contare sin da subito di personale qualificato in servizio, ma molto va fatto sul piano della formazione costante ed è per questo che ho deciso di investire metà del budget dato in dotazione al mio Ufficio destinandolo alla formazione del personale sanitario pediatrico”.
“Sono davvero grato al Commissario Scura – prosegue Marziale – per avere risposto positivamente, in un territorio dove finanche la richiesta di risposta scritta è da considerarsi una chimera, per avere colto la necessità impellente di fornire ai bambini e adolescenti la rianimazione pediatrica affrontando un problema che non è limitato alla salvaguardia della loro salute, ma anche ai disagi economici delle famiglie, molto spesso costrette ad andare fuori regione con aggravi di spesa insostenibili.
Parlare di diritti dei minori non può essere un esercizio di mera retorica, perché ciò deve invece comportare azioni e le strutture sono da considerarsi le azioni da cui possono muoversi le politiche sociali e di sicurezza sociale, con in testa la sicurezza dei bambini”. All’incontro tra il commissario Scura e Marziale hanno partecipato pediatri e anestesisti delle tre Aziende provinciali calabresi e rappresentanti dell’Università Magna Graecia.