Di seguito la lettera inviata dall’on. Traversa al commissario straordinario Asp di Catanzaro, Mancuso
Caro Commissario,
intendo innanzitutto manifestarti tutto il mio apprezzamento per il non facile lavoro di riordino e riorganizzazione delle strutture sanitarie dell’ASP di Catanzaro. Un impegno che stai assolvendo egregiamente, con fermezza e misura, dando ragione alla lungimiranza e alla fiducia riposte in te dal governatore Scopelliti. Ed è proprio a proposito delle prossime scelte relative ad una migliore e più funzionale localizzazione delle strutture sanitarie cittadine e della conseguente incidenza sul tessuto sociale della città di Catanzaro che, in quanto candidato a sindaco di questa città, ritengo opportuno formularti alcune proposte che faranno parte del mio programma elettorale.
Una di queste riguarda l’eventuale realizzazione del Centro regionale di Medicina dello Sport a ridosso dell’impianto sportivo polifunzionale di Giovino. La qualità e la varietà degli impianti che compongono il Poligiovino potrebbero essere preziose per favorire la più piena rieducazione dei degenti, mentre il quartiere marino della città si arricchirebbe di una struttura sanitaria d’eccellenza, realizzando così una piena sinergia tra quest’ultima, l’impianto sportivo e il tessuto sociale catanzarese.
Inciderebbe invece profondamente sul centro storico della città capoluogo il secondo progetto, che prevede una riorganizzazione complessiva dell’area che comprende l’ospedale vecchio e l’Istituto Umberto I. Il semplice recupero delle strutture, se non inquadrato in un progetto organico che ne consenta una funzione più articolata sarebbe certamente riduttivo, mentre occorre, a mio avviso, immaginare l’area come un tutt’uno, assegnando a ciascuno stabile un ruolo diverso eppure complementare. La struttura dell’ ex Umberto I, profondamente rinnovata e quindi perfettamente adeguata ai requisiti di legge, potrebbe ospitare un importante polo sanitario, sostituendo la sede inadeguata e fatiscente di via Acri e le tante altre, attualmente attive all’interno del centro storico, le cui difficoltà logistiche impediscono una ottimale erogazione dei servizi.
La nuova destinazione consentirebbe di attivare, al centro della città, ambulatori specialistici di I e di II livello, da supportare con una diagnostica di laboratorio e con un servizio di radiologia comprensivo di TAC. Una risposta adeguata ai bisogni della cittadinanza e l’opportuna valorizzazione delle professionalità presenti sul territorio, all’interno di una struttura la cui centralità consentirebbe facile accesso a quelle fasce fragili di popolazione (anziani in particolar modo) che affrontano enormi disagi per recarsi presso le strutture ospedaliere, ad oggi pressoché unico riferimento per vedere soddisfatti i propri bisogni di salute.
Tale scelta, peraltro, prevedendo un’apertura al pubblico di 12 ore con opportune integrazioni operative con la medicina generale, consentirebbe di ridurre gli accessi al pronto soccorso, decongestionando il presidio Ospedaliero “A. Pugliese”, restituito così alle proprie prioritarie e precipue funzioni ospedaliere.
Parte essenziale del progetto è dell’area dell’ospedale vecchio, il recupero della quale può apportare un grande valore aggiunto non soltanto al sistema della sanità, ma all’intera città capoluogo. L’idea è in questo caso quella di una parziale demolizione, con l’eliminazione delle parti più fatiscenti ma recuperando insieme ai resti del chiostro cinquecentesco del preesistente convento, uno dei tanti tesori perduti dell’antica Catanzaro, la parte meglio conservata e più funzionale dello stabile. Una piazza completa di parcheggi, da destinare prevalentemente al centro poliambulatoriale ma anche a disposizione della cittadinanza, completerebbe un eccellente recupero urbanistico e la realizzazione di due importanti e funzionali strutture sanitarie.
La terza proposta è rivolta a contenere i disagi derivanti dalla progressiva dismissione del Centro direzionale ASP di Madonna dei Cieli e il conseguente trasferimento del personale. Penso alla realizzazione del nuovo centro direzionale a ridosso del nuovo ospedale di Germaneto e dunque alle porte della città. L’avvicinamento di due strutture sanitarie così importanti consentirebbe una ottimizzazione del lavoro.
Sono certo che, con il pragmatismo che ha fin qui contraddistinto tutta la tua azione amministrativa, non mancherai di valutare con la dovuta attenzione un contributo di idee che spero possano essere utili alla causa comune di una sanità più efficiente e di una città migliore. In attesa di un tuo cenno al riguardo, ti saluto cordialmente manifestandoti la mia più ampia disponibilità per un eventuale confronto ad ogni collaborazione.