TRATTA DI ESSERI UMANI: Ida D’Ippolito ”E’ aberrante”

«Nella scala degli orrori commessi da questi criminali, la tratta dei bambini è la cosa più aberrante». Lo afferma in una nota la senatrice Ida d’Ippolito – membro della Commissione parlamentare per l’infanzia – esprimendo le sue più vive congratulazioni alla Dda di Catanzaro e alla Polizia di Stato per la complessa operazione condotta, provvidenziale per sgominare un’organizzazione italo-bulgara dedita al commercio di esseri umani.
La d’Ippolito, presidente della Commissione Pari Opportunità, aggiunge: «La disperazione e la miseria di tante persone provenienti dai Paesi dell’Est – in particolare le donne – vengono troppo spesso sfruttate da queste bande di criminali senza scrupoli che le illudono di coronare il loro sogno di venire in Italia per imporre poi il lavoro nero agli uomini e la prostituzione alle donne. Dalle indagini dei magistrati tuttora in corso, inoltre, potrebbe emergere una vergognosa compravendita di bambini e neonati, non solo per le adozioni illegali – già accertate – ma anche per un traffico internazionale di organi. Si tratterebbe di un’ennesima grave atrocità perpetrata a danno dei soggetti più indifesi».
«È necessario – sostiene la parlamentare – continuare a percorrere un doppio binario: da una parte contrastare l’arrivo indiscriminato dei clandestini, instaurando un rapporto sempre più intenso con i Governi dei Paesi di provenienza e colpendo le organizzazioni criminali italiane che lucrano sulla pelle degli immigrati; dall’altra rafforzare il sentimento di accoglienza tipico del nostro Paese, guidare e sostenere gli immigrati regolari nell’integrazione, non lasciarsi influenzare dal maggiore risalto che viene dato a episodi criminosi commessi dagli stranieri. Perché i delinquenti non hanno nazionalità».
La senatrice d’Ippolito conclude: «I miei complimenti anche ai Carabinieri dei Ros per aver portato a termine la difficile operazione “Nostromo”, altra vicenda che dimostra – se mai ce ne fosse bisogno – la pericolosità di un crimine sempre più globalizzato.