Non è stata una partita di calcio. Per due motivi. Il primo è quell’odioso provvedimento delle porte chiuse, che trasforma una festa annunciata tra due tifoserie sorelle in una triste messinscena. È la resa di un sistema che, non riuscendo con le sue leggi sempre più restrittive a colpire pochi delinquenti, punisce due interi popoli pronti a riabbracciarsi come sempre. Lo ribadisce anche Oscar Brevi, tecnico giallorosso, nel dopopartita, indicando nel pubblico il vero motore del calcio, senza cui questo sport non esisterebbe.
Il secondo motivo è invece tecnico. Il Catanzaro ha surclassato la Nocerina in ogni zona del campo e sotto tutti i punti di vista. I campani hanno provato nel primo tempo a reagire al gol immediato di Tortolano, ma nella ripresa si sono sciolti completamente, tanto da far imbestialire il mister rossonero e catanzarese Gaetano Fontana. I giallorossi hanno sfoderato una grande prestazione dimostrandosi squadra solida e quadrata tatticamente, con picchi di qualità nel gioco fino ad oggi inespressi e una ferocia, persino sullo 0-4, che è un po’ il marchio di fabbrica impresso da Brevi sui suoi ragazzi.
All’ingresso delle squadre in campo, nonostante il gran caldo, lo stadio “San Francesco” è gelido. Spalti vuoti in tre settori, un centinaio gli spettatori in tribuna, tra addetti ai lavori, giornalisti e accreditati delle due società. Nessuna sorpresa nella lettura delle formazioni. Calvarese e Tortolano vincono i ballottaggi rispettivamente con Sabatino e Martignago che vanno in panchina. Uliano si piazza al centro al posto di Vitiello e Catacchini si sposta sulla fascia sinistra. Nella Nocerina Danti a sorpresa finisce tra le riserve.
I due allenatori si sfidano con schieramenti speculari. Ma se nel 4-3-3 nocerino gli esterni d’attacco sono due ali pure che giocano molto larghe, Brevi preferisce piazzare Russotto e Tortolano sulla trequarti più accentrati. E dopo 90 secondi di gioco Marchi solo davanti a Gragnaniello cicca il pallone clamorosamente. Ma il Catanzaro non si scoraggia e al 7′ passa proprio con l’esordiente Tortolano. Il gol è quasi un replay dello schema di Lecce: lancio lungo di Ferraro, il furetto giallorosso s’infila tra i centrali difensivi e segna in diagonale. Imparabile. Tortolano fa ammattire tutta la difesa rossonera, svariando e scambiandosi la posizione con Russotto. Capitan De Franco è costretto a ricorrere spesso alle maniere forti, ma ha più speranze di vedere qualche euro da Cosentino (nella triste vicenda di Contrattopoli) che di anticipare il trottolino giallorosso.
Dopo un quarto d’ora c’è un’interessante variazione tattica per Brevi che allarga Russotto sull’esterno sinistro di centrocampo, con Marchi sulla stessa linea a destra e Tortolano un po’ più avanzato e vicino a Fioretti. Una sorta di 4-4-2 in fase difensiva, 4-2-4 in proiezione offensiva. Inizia lo show dei due fantasisti giallorossi che dialogano nello stretto, costringendo i difensori nocerini a una serie di falli che costano l’ammonizione a Vitale (subito sostituito per infortunio) e De Franco. Una splendida combinazione volante porta Russotto vicinissimo al raddoppio. Un raddoppio che si concretizza subito dopo con un guizzo di Tortolano che punta l’area e scarica su Fioretti decentrato a sinistra. Il diagonale del bomber romano è di una precisione millimetrica: 0-2.
Qualche amnesia a centrocampo costa due gialli ai due centrali giallorossi Ferraro e Rigione che peraltro non concedono nulla. La Nocerina è tutta in un paio di tiri da fuori area che non impensieriscono Bindi. La ripresa sembra una formalità da sbrigare. I rossoneri effettuano un paio di cambi e provano un forcing di 10-15 minuti a inizio ripresa, ma senza costrutto. Il Catanzaro potrebbe dilagare in contropiede, ma Fioretti prima si vede respingere una girata in area da Gragnaniello, poi spreca un magistrale contropiede orchestrato da Tortolano con un cucchiaio fuori misura. La Nocerina si spegne, il Catanzaro colpisce con Russotto che ubriaca di finte il terzino rossonero, sterza in area e appoggia per l’accorrente Uliano: tiro e 3-0 facile. Entrano per la gloria Fiore, Martignago e Casini, Fioretti ha il tempo in contropiede di realizzare la sua personale doppietta. Poi non resta che festeggiare anche senza tifosi.
Brevi fa giustamente il pompiere in sala stampa. Ma questo Catanzaro ha subito due soli gol (un rigore) in 6 partite e sembra aver trovato un assetto convincente, grazie a un Russotto che ha giocato un partitone di sacrificio e qualità, a un Tortolano imprendibile, a un Fioretti di nuovo Terminator, a un portiere che trasuda sicurezza, a una coppia centrale impenetrabile. Un gruppo senza primedonne, in cui tutti hanno l’opportunità di aggiungere il loro tassello alla casa del Catanzaro.
Ora arriva l’Ascoli nell’anticipo di venerdì. Un test leggermente più probante, sotto le luci dei riflettori e della tv, finalmente davanti ai propri tifosi che si stringeranno attorno alla squadra. Sognare non costa nulla. Sognare si può.
Ivan Pugliese