Come tre anni fa a Mugnano. La storia si ripete e Mimmo Giampà è ancora il protagonista indiscusso di questa storia che sembra scritta da uno sceneggiatore giallorosso. Come tre anni fa Mimmo Giampà torna a Catanzaro nel mercato invernale (un minuto dopo la rescissione con la Vigor), firma, si allena, si prende la sua maglia numero 7, gioca dall’inizio ad Aprilia, segna dopo meno di 14 minuti e a 5 dalla fine serve un assist al bacio a Barraco, dopo una perfetta discesa sulla fascia.
Dopo 85 minuti di corsa, grinta, saggezza, qualità e un gol, Giampà a quasi 38 anni ha ancora la forza di scendere sulla destra, ricevere lo scarico di Russotto – favorito da una sponda di Fofana – e pennellare sulla testa dell’ex Latina il pallone della vittoria. Splendido lo stacco di Barraco che anticipa il suo diretto avversario e la mette all’angolino come il più navigato dei centravanti. Un’azione che riassume il verbo predicato da Sanderra in questi giorni: umiltà e sacrificio ripartendo dalle cose semplici. Come una sponda di Fofana, un assist di Russotto, un cross di Giampà e una testata di Barraco. Lineare, semplice, vincente.
Tre punti pesanti per il Catanzaro. Che fanno morale e classifica. E regalano continuità anche ai risultati con una mini-striscia di due vittorie che dimostra come il campionato sia tutt’altro che finito. Fanno festa sugli spalti i 150 tifosi giallorossi, giunti ad Aprilia nel giorno della Befana per sostenere le Aquile nonostante una situazione di classifica non certo incoraggiante. Ma l’amore per la propria squadra va oltre e fra tribuna e settore ospiti, i sostenitori del Catanzaro sono più di quelli di casa.
Una vittoria esaltante perché arriva nei minuti finali e perché porta la firma di un protagonista assoluto, “un’icona del calcio catanzarese“, come Cosentino definì Giampà il giorno del suo primo ritorno. Poi il presidente lo ripudiò in un botta e risposta durissimo nel momento dell’addio dopo la promozione. Quando il presidente era annebbiato dalle idee di Cozza, presente oggi sugli spalti del “Quinto Ricci”, insieme all’altro ex tecnico giallorosso D’Adderio. La cacciata di Giampà è uno dei più gravi errori della società in questi tre anni e mezzo. Apprezzabile è stato però il riavvicinamento in questi anni e il nuovo, recente matrimonio. Che di fatto è il riconoscimento di quell’errore.
Sanderra schiera il Catanzaro, quasi identico a quello di fine 2014, con un 4-4-2 pratico. Calvarese e Squillace sono i terzini, Russotto e Fofana gli attaccanti, Giampà e Ilari le ali. L’unica sorpresa è Pacciardi in mezzo al campo al posto di Maiorano, uno dei migliori nel girone d’andata. Sanderra pensa di poter sopperire al fiato di Maiorano con l’apporto in fase difensiva di Giampà. Ma la sua scelta non si rivela azzeccata.
La Lupa Roma corre e verticalizza molto velocemente, mettendo in difficoltà il Catanzaro, al di là di una punizione pericolosa di Russotto che impegna Rossi. Così al 13esimo un cross pennellato da Bariti trova Raffaello sul secondo palo, complice la mancata uscita di Bindi. Il montante respinge il colpo di testa del capitano laziale ma la palla finisce sui piedi di Del Sorbo che segna l’1-0. Palla al centro, palla in profondità, palla a Giampà che la ruba a un difensore della Lupa, la controlla e trafigge in diagonale Rossi per poi correre e inginocchiarsi a braccia alzate davanti al settore occupato dai tifosi del Catanzaro.
Il primo tempo scorre senza troppi sussulti, anche se la partita è ben giocata. Nella ripresa, invece, i ritmi si abbassano e gli errori si moltiplicano, anche se paradossalmente ci sono più occasioni da gol. Un paio di volte ci prova Ilari che prima serve al limite Maiorano per un tiro al volo di poco alto, poi si gira e prova un diagonale fiacco. Sono i cambi di Sanderra ad essere decisivi. Con Maiorano al posto di uno spento Pacciardi e poi con Barraco per Ilari, il Catanzaro acquista dinamismo in mezzo al campo e maggiore pericolosità sulla fascia sinistra. Prima era stato Ferraro con un miracolo a tenere in partita i giallorossi, salvando sulla linea un colpo di testa a botta sicura del solito Raffaello su un altro cross spettacolare di Bariti.
Barraco diventa protagonista prima con una rovesciata spettacolare, deviata in corner da Rossi, poi facendosi trovare pronto all’84’ all’appuntamento con il cross perfetto di Giampà. Sul 2-1 il Catanzaro controlla con facilità, sempre con Giampà e Barraco sugli scudi. I due addormentano la partita e regalano una vittoria di speranza al Catanzaro. Ora servono calma e sangue freddo in società. I play-off distano solo sei punti e buttare alle ortiche una stagione non avrebbe senso. Con due-tre innesti mirati e la cessione di quegli elementi non più funzionali al calcio di Sanderra, il Catanzaro può comunque provarci fino alla fine. E la gestione della vicenda Kamara sarà fondamentale. Perché Mimmo Giampà insegna che il Catanzaro ha bisogno di giocatori di qualità e di giocatori che hanno la maglia giallorossa come una seconda pelle.
Caro Presidente,<br />
Mimmo può insegnare tanto…<br />
A tutti!!!<br />
L’importante è avere gente con le… Scusi… Con gli attributi!<br />
Buon anno a tutti!!!<br />
Straniero e Gabriele perché mi fanno morire…<br />
Pagherei per bere una birra con entrambi!<br />
E mastrobirraio… Un guru!
Grazie per il guru… Non ricordo di aver mai parlato male di Giampa’ se non per dire che non mi sentivo di accostare il ritorno di O’Rey a quello di Giampa’ e Kamara, ma lo dissi con tutto l’affetto del mondo per entrambi.<br />
Penso che il nome di Palanca non vada nominato in vano, tutto qui. Detto cio’ avanti cosi’, non posso che essere contento del ritorno di Giampa’ su questi livelli. Per la birra volentieri, non mi chiamo Mastrobirraio a caso 😉
Per la birra non c’è problema ma non in compagnia di gabriele che si è reso disponibile a firmare la petizione a che il sottoscritto venisse bannato dal forum. A meno che non sia gabriele stesso a pagare le birre. Scherzo gabrie’ un abbraccio. Ps ma qualcuno sa che fine ha fatto essereononessere? E dulbecco? E i lavori allo stadio?
Era ora,si puo’ anche perdere ma almeno si corre,Bindi stava rovinando la festa anche lui è uno di quelli che deve andare in platee più importanti.
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Torno a ripetere quanto scritto PRIma della partita di ieri:<br />
Mimmo Giampá vero professionista in una squadra di dilettanti (escluso russotto).<br> Vacca va caca cu sti tocchetti.<br />
Aggiungo:<br />
Calvarese, mi spiace, il tuo sport, se esiste, è un altro<br />
Non concordo, molti sono giocatori di valore, non diamo alibi alla società che per far cassa potrebbe smantellare la squadra, detto ciò è vero che 5-6 elementi si potrebbero tranquillamente dar via, ma molti domenica erano già in panchina o in tribuna.
Lo show finale del’ "anastesista" Giampá mi ha riconciliato con uno spettacolo che era diventato purtroppo quello delle "signorine perdipalla". Chissá cosa avrá pensato Cozza dagli spalti!
Correggo: Dell’ anestesista.
ricordo a tutti che giampà è un grande ma non può rappresentare il futuro del Catanzaro, purtroppo ha 38 anni.<br />
Ricordo anche che i giocatori non vanno giudicati per 1 partita o per 2 mesi di campionato ma per periodi di carriera molto più lunghi, persinok palanca, messi, ronaldo o maradona hanno avuto dei periodi bui, anche lunghi.
Chiariamo 2 cose, 1) andiamo indietro nel tempo e leggiamo che gabriele1 ha sempre detto al Presidente Cosentino che è stata una CAPPELLATA mandare via GIAMPA’ E QUANDO LE COSE ANDAVANO MALE PRONTAMENTE SCRIVEVO CHE ERA LA maledizione di GIAMPA’.<br />
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2) Non ho mai proposto e ne tantomeno firmato PETIZIONI per cacciare fuori da PUNTONET stranieronellanotte. Detto questo, Vi auguro buon ANNO e buon prosieguo di campionato.<br />
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Dimenticavo, KAMARA’ prendi, impara e porta via le palle.<br />
gabriele1 non hai però dato risposta se sei disponibile ad andare a bere una birra assieme a mastrobirraio e a stranieronellanotte. Confermo, qualora per qualcuno ce ne fosse bisogno, che effettivamente dopo la cacciata di Giampà hai sempre fatto il "casino" per la sua esclusione dalla squadra giallorossa.
Ti ringrazio per la puntualizzazione e accetto volentieri di pagare le birre.