Lâimpressione dilagante eâ un coro di dissensi, non solo per la sconfitta, ma per come questa eâ maturata. A Catania abbiamo visto âunâarmata Brancaleone senza ne testa e ne codaâ. Il Catanzaro di ieri in versione post calciomercato eâ quasi peggiore di quello visto precedentemente.
La prestazione di Bari e quella interna contro la Triestina sembrano sempre di più figlie di prodezze di singoli, leggi Lafuenti o Myrtaj, che di una coralità di intenti. âNel Catanzaro sembra regnare la confusione, questo eâ un dato di fatto dimostrato anche ieri nellâindecoroso modo di perdere contro una squadra, il Catania, che non ha fatto cose eccezionali per vincereâ.
Non spetta a noi decidere sulle sorti del nostro allenatore, ed oggi non vorremo essere nei panni dei dirigenti giallorossi. Questi signori hanno speso ingenti risorse economiche per portare degli uomini nuovi in “casa Cagni”, molti dei quali voluti dallo stesso bresciano.
Noi desideriamo fare luce su ogni eventualità e sui relativi costi/benefici delle relative scelte. Ci preme ricordare come l’avvento di un ipotetico nuovo tecnico comporterebbe comunque dei problemi sia economici (nuovo ingaggio), che umani (nello spogliatoio coesistono molti uomini voluti da Cagni).
Chi di umanamente e tecnicamente valido sarebbe disoposto a gestire una situazione cosi anomala come quella delle Aquile di oggi? Prima di effettuare scelte drastiche ci sono molti aspetti da valutare.
Forse eâ il caso di convocare un vertice societario e chiarire la posizione del tecnico riformulando i futuri obbiettivi; per programmare il nostro futuro già da oggi stesso.
La squadra eâ stata impostata male dallâinizio e diamo atto al Signor Cagni che le colpe non sono tutte le sue. Lui in ogni caso ha messo del suo per non farle migliorare come sperato. Un silenzio stampa assordante che rispettiamo, ma che non aiuta a fare chiarezza nel quadro attuale del Catanzaro, e nella testa dei tifosi che meriterebbero piu’ attenzione.
Continuiamo a svolgere il nostro umile compito, dando voce agli sfoghi dei tifosi che sportivamente sugli spalti del âMassiminoâ, hanno solo pensato ad incitare per tutti i 90 minuti.
Maria e Michele, infreddoliti e rassegnati dichiarano: âAbbiamo cantato per tutta la gara senza fischiare e contestare una sola volta, ora eâ il momento di dire quello che pensiamo in molti anche se doloroso. Non vogliamo sempre vincere, non e’ nel nostro DNA, siamo abituati a soffrite; ma almeno pretendiamo di perdere a testa alta, con Cagni anche questa eventualità e’ divenuta una chimera. Siamo qui a prendere freddo ed a fare da sparring a âcaricheâ da questi in divisa che alle undici di sera senza motivo e senza provocazioni decidono di tenerci chiusi qui dentro. Tutto questo perché?, per essere umiliati oltre che fuori anche in campo? Oggi gli unici a meritare lâonore delle armi siamo stati noi tifosi sugli spalti, sia dal lato giallorosso che dal lato rossazzurro. Permettetemi qualche domanda per Cagni:
Come si fa a schierare in campo ancora Vicari? Quante prove di insufficienza deve ancora dare per essere accantonato e riutilizzato solo quando rientra in forma?
Come si spiega la sostituzione fatta nel primo tempo e quelle mai fatte sul finire di gara contro il Bari e la Triestina. Almeno in questo ultimo caso, a 5 minuti dalla fine avrebbe potuto cambiare la punta per disorientare i difensori alabardati. O forse in casa non ha avuto il coraggio?
Con questi personaggi chi porta palla in avanti e chi crea la superiorità numerica che lo scorso anno per esempio era propiziata dai giocatori di fascia? Una punta (Myrtaj per esempio) deve anche essere messa in grado di fare bene; non può inventare sempre gol tirandoli dal cilindro del sua fantasia.â
Antonio: âNel Catanzaro sembra regnare la confusione, questo eâ un dato di fatto dimostrato anche ieri nellâindecoroso modo di perdere contro una squadra, il Catania, che non ha fatto cose eccezionali per vincere. Ogni domenica formazioni diverse, eâ questo ci può stare, ma con identità diverse e questo a me non va proprio giù. Cosa altro deve fare un allenatore prima di dimettersi? Con tutto il rispetto per lâuomo Cagni, ma non si può gestire una situazione come questa senza avere rapporti con i calciatori. Il buon Gigi dichiara che le porte del suo spogliatoio sono sempre aperte, ma di fatto se gli uomini in campo dimostrano il contrario, anche dopo essersi rifatti il trucco del calciomercato, qualcosa deve esserci dietro. Spetta alla società â fare chiarezza noi comunque sosterremo ad oltranza la maglia.â
Fabrizio: âIl quarto cambio tattico entro la prima mezzora di gioco eâ sintomatico dellâennesima formazione sbagliata. Siamo una squadra che non ha una sua fisionomia. Qualche punto che arriva eâ frutto del caso o della sparuta buona lena di qualcuno, non certo di un impianto di gioco corale. A fine gara normalmente si eseguono delle sostituzioni per spezzare il forcing degli avversari, Genoa, Bari, Trieste; niente di tutto ciò eâ accaduto. Penso che il nostro attuale allenatore sia in confusione, e che in ogni caso la colpa non eâ solo sua, di fatto abbiamo visto unâarmata Brancaleone senza ne testa e ne coda. Cagni ha fatto poco di costruttivo per invertire la rotta, lo dicono i numeri.
Inizio a chiedermi se il suo apporto nello spogliatoio sia equivalente a quello di una porta chiusa come quello dei giocatori che spesso reagiscono cosi ai suoi richiami in campo. Per la serie chi di spada ferisce di spada perisce, peccato che alla fine ci andiamo di sotto noi tifosi con le nostre coronarie.â
Vittore: âCosa aspettiamo ancora? Chiediamo le dimissioni del signor Cagni. Tanto non abbiamo niente da perdere con o senza di lui non cambia nulla. Purtroppo costui ha fallito in ogni senso, per prima cosa dal punto di vista umano e poi da quello tecnico. Cagni eâ un rispettabile allenatore, ma purtroppo non eâ riuscito a dare il contributo che aveva promesso, nemmeno ora che ha a disposizione tutti gli uomini che ha richiesto. Il non gioco in campo eâ lo specchio della realtà . Anche contro una derelitta Triestina abbiamo rischiato di pareggiare ed abbiamo dato unâindegna prova in campo, escluso il buon Lafuenti.
I rinforzi sono arrivati, ora ci rimettiamo nelle mani della società .â
Concludiamo questa amara passerella di riflessioni, con la speranza di vedere già da domenica prossima qualche segno di ripresa per una salvezza in B, con o senza Cagni. Agli uomini di via Lombardi va tutto il nostro sostegno affinché possano effettuare le scelte migliori per le nostri sorti future.
Ah già il futuro:
Pensare di cercare la salvezza in serie B con ogni forza anche economica (ed i conseguenti rischi) oppure iniziare ad impostare un campionato futuro vincente in serie C1 (valorizzando gli uomini giaâ a disposizione che potrebbero aiutarci in C1 a vincere il campionato)?
Inutile nascondersi dietro un dito, inutile dire che il cuore direbbe âSERIE Bâ, lasciamo questi interrogativi e lâamara decisione ai nostri dirigenti, ricordandogli che da questa scelta e dai conseguenti risultati potrebbe dipendere anche il futuro stesso dellâesistenza della gloriosa âUesseâ.
Davide Pane