Il tribunale del riesame di Catanzaro ha accolto otto ricorsi presentati da altrettanti indagati contro il recente provvedimento cautelare emesso nell’ambito del nuovo filone dell’inchiesta sulla manomissione dei plichi contenenti i test per l’ammissione a facolta’ a numero chiuso dell’Universita’ Magna Graecia negli anni dal 2005 al 2008, che aveva imposto loro l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma. La misura cautelare e’ stata dunque revocata nei confronti di Antonietta Occhiuto, Giuseppe Ingui’, Loredana Grieco, Lucia Muraca, Daniela Corapi, Emanuele Critelli, Daniela Sacco, e Patrizia Scandale.
Nell’inchiesta si ipotizzano i reati di peculato, falso e ricettazione che, secondo i sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sarebbero stati a vario titolo commessi nell’ambito di uno stabile sistema illecito grazie al quale i testi delle prove per l’ammissione ai corsi di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria dell’Ateneo calabrese venivano rubati in modo che i quesiti potessero essere comunicati prima degli scritti a candidati da agevolare, i quali li pagavano con soldi o favori. L’ordinanza cautelare impugnata da molti difensori ha portato in carcere i due principali accusati, Valter Mancuso e Antonio Cuteri, entrambi catanzaresi di 42 anni, impiegato come addetto alla manutenzione uno ed assistente tecnico l’altro delle aule di Medicina all’Universita’ Magna Graecia; ed ai domiciliari Giuseppe La Rocca, di 29 anni, all’epoca impiegato con contratto di prestazione d’opera, Manuela Costanzo, 37, Patrizia Scandale, 28, entrambe studentesse all’epoca dei fatti contestati. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia i primi due si sono avvalsi della facolta’ di non rispondere, mentre la sola Costanzo ha respinto ogni accusa proclamandosi innocente.
Ha invece ammesso la propria responsabilita’ La Rocca, che svolgeva attivita’ di vigilanza nel luogo dove erano custoditi i test di ammissione del 2007, ed ha spiegato di aver saputo del furto dei plichi, ma di non averlo impedito ne’ denunciato perche’ gli serviva una raccomandazione di Mancuso per superare un esame. Allo stesso modo quasi tutti gli indagati sottoposti all’obbligo di firma hanno ammesso di aver avuto i test in anticipo, mostrandosi pentiti. Lo scorso primo aprile il Collegio del riesame ha accolto altri sette ricorsi, sostituendo la custodia in carcere con gli arresti domiciliari per Mancuso, rimettendo completamente in liberta’ Cuteri e Manuela Costanzo, e revocando l’obbligo di presentazione alla pg per Alessandro Parentela, Saveria Lamanna, Vincenzo Laudadio e Alba Assunta Valle.
(AGI)