Si torna a giocare al Ceravolo ad una settimana di distanza dall’ultima gara pareggiata contro il Palermo. Gara che ha segnato un solco nella stagione del Catanzaro. Risultato amarissimo seguito dal ritiro punitivo indetto dal direttore Foresti che ha avuto effetto positivo nelle menti dei calciatori e dell’allenatore, effetto concretizzato nella vincente e convincente trasferta di Avellino.
L’immagine di una squadra che si è stretta intorno all’allenatore per cercare una comunione di intenti è l’abbraccio dopo il vantaggio giallorosso di Di Massimo, con l’autore del gol in primis, a cercare l’abbraccio di Calabro poi sommerso da tutta la squadra.
Il processo di recupero è però appena iniziato e dopo aver strappato l’imbattibilità stagionale agli irpini si cerca il bis contro il Teramo che, alla pari della Ternana nel girone C, non ha ancora subito sconfitte seppur giocando 2 partite in meno delle fere.
I biancorossi arrivano in Calabria dopo un turno di riposo, ben accolto da mister Massimo Paci, che dopo la vittoria esterna sulla Paganese di Erra ha dichiarato: “Sono contento della sosta perché avevamo qualche acciacco di troppo, avremo modo così di recuperare le energie”.
Vittoria sulla Paganese griffata Carlo Ilari, che ha fatto volare in cielo i biancorossi grazie ad una doppietta, siglando il definitivo vantaggio al 90′. Quattro i gol stagionali per quello che sarà l’ex di turno al “Ceravolo”. Una sola stagione, quella 2014/2015, con la maglia giallorossa addosso condita da 2 reti in 24 presenze.
Molto importanti tra le fila del Teramo sono i recuperi di Santoro e Costa Ferreira, che consentiranno a mister Paci il ritorno all’abituale assetto tattico dopo l’esperimento 4-3-3 di Pagani che ha sì portato una vittoria, ma ha lasciato moltissimi dubbi. Non partiranno per la Calabria invece Bombagi, Gerbi, Lasik e Viero.
Alla vigilia il tecnico degli abruzzesi ha parlato dell’importanza dell’approccio alla partita di domani: “Domani sarà una gara molto difficile, sono sicuro che i primi minuti saranno infuocati, ci presseranno alti, ma noi dovremmo avere un piccolo vantaggio, quello di affrontare un avversario reduce da tre sfide in sette giorni. Cercheremo di sfruttare i giorni di riposo in più”.
Sempre in conferenza stampa, Paci loda l’organico avversario pur ribadendo la fiducia nella forza della sua squadra: “Il Catanzaro ha tanta qualità ed esperienza, è una squadra di assoluto valore. Dal canto nostro abbiamo preparato la partita in base alle nostre caratteristiche migliori. Metteremo in campo intensità e aggressività cercando di adattarci all’avversario e al tipo di incontro, rimanendo in fiducia ed equilibrati nelle difficoltà che si potranno creare”.
Il miglior calcio del girone C?
La partita del Ceravolo potrebbe essere interessante anche dal punto di vista tattico, visto che si affrontano due sistemi di gioco quasi antitetici alla base. Se Calabro col suo 3-5-2 vuole proporre un calcio fatto di schemi codificati, con pattern mandati a memoria e giocatori chiamati a eseguire uno spartito rigido, – probabilmente uno dei motivi per cui la squadra fatica a ingranare – il Teramo di Paci invece è una squadra di principi, su cui si innesta il talento dei giocatori, senza soluzioni predeterminate.
Il Teramo nei suoi momenti migliori ha il sistema di gioco più evoluto della Serie C, forse anche il più appagante da osservare.
Mai però confondere la bellezza con la leziosità, perché Paci non predica un calcio fine a sé stesso e cerca solo soluzioni razionali con cui vincere. Da qui l’occupazione ordinata di tutti i corridoi verticali del campo e l’uso di strumenti tipici del gioco di posizione, sempre più diffusi in Italia ma purtroppo ancora poco esplorati in Serie C.
Gli abruzzesi si dispongono con un 4-2-3-1 in cui di solito i mediani sono capitan Arrigoni e Santoro. Quest’ultimo ha saltato la partita con la Paganese ma dovrebbe essere disponibile contro il Catanzaro. Così come dovrebbe tornare Costa Ferreira. A quel punto i pretendenti per un posto tra i tre dietro la punta sarebbero quattro: l’ex Lecce, Mungo, Cappa e Ilari, l’unico sicuro, sulla carta, del posto da titolare. Assente invece Lasik, terzino destro titolare.
Il Teramo prova a sviluppare attraverso un palleggio ragionato in cui i primi registi sono i difensori centrali, soprattutto il maliano Diakité, abile a trovare centrocampisti o trequartisti con le sue verticalizzazioni rasoterra. In fase di sviluppo i terzini si alzano (il più propositivo è quello di destra, vedremo come Paci sopperirà all’assenza di Lasik), perché le mezzepunte stringono e gli lasciano lo spazio per salire. La presenza di due giocatori alti e aperti è fondamentale: serve ad allargare la difesa e a creare buchi nei corridoi intermedi del campo, dove si posizionano, insieme al trequartista centrale Cappa, Ilari e Mungo. Questi ultimi due insidieranno lo spazio sui fianchi del mediano del Catanzaro, quelle porzioni di campo che Guardiola chiama zone indifendibili. Il fine della manovra di Paci è proprio innescare lì Ilari e Mungo, in modo che poi possano girarsi e verticalizzare sulla punta o aprire per i terzini.
Il Catanzaro sarà abbastanza ostico da inaridire un calcio sempre volto alla ricerca della superiorità posizionale come quello del Teramo?
Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo
Bisogna dare continuità alla prestazione di domenica. Gli avversari vanno affrontati tutti con l’imperativo che devono essere battuti, ma questo succede se mettiamo la grinta la determinazione e l’amore per questa maglia, senza avere timore di nessuno.