Una stagione “strana” quella 2019/2020, sia per il Teramo che per il Catanzaro. Entrambe le compagini, infatti, erano partite con diverse ambizioni naufragate, poi, in un campionato con più bassi che alti. Sembrava tutto finito con il lockdown e, invece, con un colpo di coda le due squadre si ritrovano di fronte per cercare di coronare il sogno playoff.
Il Teramo è inevitabilmente la squadra del destino per il Catanzaro nella stagione 2019/2020. Era iniziato tutto ad agosto, con una vittoria per 2-1 al “Ceravolo” e con il portiere Di Gennaro sugli scudi, autore di un grande intervento ad inizio match e di un rigore parato in avvio di ripresa. Era stata, successivamente, la sconfitta esterna con i biancorossi a scrivere la parola fine sull’interregno di Grassadonia a gennaio. Adesso, dopo tre mesi di stop, è ancora il Teramo il primo avversario delle aquile sulla strada dei playoff.
Ci sono alcuni punti di contatto piuttosto netti tra le stagioni di Catanzaro e Teramo. Innanzitutto il rendimento e la posizione in classifica. Al “Ceravolo” si affrontano infatti la settima e l’ottava in classifica del girone C. Il margine è di soli due punti, coi giallorossi a 43 e gli abruzzesi a 41. Entrambe hanno chiuso piuttosto male prima del lockdown: i giallorossi non vincono da cinque giornate, con uno score di due pareggi con al centro tre sconfitte consecutive. Ilari e compagni invece hanno raccolto appena un punto nelle ultime tre partite.
Al netto del rendimento, il vero tratto comune tra Catanzaro e Teramo è il senso di delusione per un’annata che era partita con ben altri auspici. Giallorossi ed abruzzesi avevano puntato su due allenatori in grado, attraverso i principi e il lavoro collettivo, di far rendere la squadra ben oltre la somma dei singoli. Auteri e Tedino, pur in maniera differente, visti i ritmi più controllati del palleggio del secondo, sono abituati e dominare il campo e ad occupare la metà campo avversaria. La formula, però, non ha reso al meglio. Auteri, perlomeno, ha avuto l’occasione di tornare e avrà la possibilità di resettare tutto visto il lungo stop. Tedino. invece. ha fatto le valigie a metà febbraio, dopo un brutto 3-0 subìto in casa dal Monopoli. Il nuovo allenatore, Cetteo di Mascio, già responsabile del settore giovanile, ha raccolto una vittoria contro il derelitto Rieti, un pareggio con la Paganese e due sconfitte con Virtus Francavilla e Potenza. Insomma, l’inerzia della regular season non era cambiata.
A differenza di quasi tutti gli allenatori subentrati a stagione in corso nel girone C, Di Mascio non ha stravolto la squadra per passare al 3-5-2. Il tecnico pescarese ha mantenuto la difesa a quattro e ha alternato il rombo a centrocampo con l’albero di Natale. Con una circolazione palla meno fluida rispetto a quella di Tedino, il Catanzaro dovrà stare attento a non subire le trame abruzzesi nel corridoio centrale. Mungo e Ilari, in particolare, sono due giocatori bravissimi a galleggiare alle spalle del centrocampo e a creare grattacapi alle difese avversarie con le loro ricezioni tra le linee. A gennaio l’ultimo Catanzaro di Grassadonia non era mai stato in grado di leggere e disinnescare i movimenti proprio di Ilari sulla trequarti. L’ex giallorosso, se può girarsi fronte alla porta, è in grado di giocare precisi filtranti dietro la difesa sulla corsa degli attaccanti e proprio in questo modo aveva disegnato un paio di deliziosi assist nella gara di febbraio, tra cui quello vincente per il gol di Bombagi.
Preventivare le squadre che scenderanno in campo dopo i mesi di stop è compito assai arduo. Come abbiamo già potuto vedere nel campionato di Serie A, la condizione fisica dei calciatori è sicuramente precaria e in un playoff così atipico sicuramente bisognerà tener conto delle singole situazioni dei calciatori.
Come ha dichiarato il tecnico Di Mascio in conferenza stampa, le variabili di cui tener conto sono molte e ha già annunciato diverse defezioni per le sua squadra. Non saranno sicuramente della partita Lasik, Fiore, Costa Ferreira e Tomei, mentre Tentardini proverà a fare uno sforzo per essere della partita; altro probabile assente dal primo minuto sarà Di Matteo che siederà in panchina.
Il Teramo ha una rosa di ottimo livello, ma il Catanzaro, nella speranza di aver introiettato il calcio di Auteri durante la pausa, si è rinforzato con individualità in grado di piegare il contesto della partita a eliminazione diretta con la singola giocata: i calci piazzati di Corapi, la fisicità di Di Piazza, le doti balistiche di Tulli. Aspetto che lo scorso anno, nonostante una proposta di gioco più brillante, era mancato quasi del tutto. Riuscirà l’anomalia di un calcio senza pubblico e senza certezze dal punto di vista atletico a capovolgere il problematico rapporto del Catanzaro coi playoff?
Luca Pagano e Emanuele Mongiardo