La settimana che porta alla sfida tra Catanzaro e Teramo è stata vissuta sicuramente con animi totalmente opposti per le due squadre. Se per le aquile c’è stato l’impegno infrasettimanale contro l’Avellino che ha lasciato tantissimi strascichi polemici con tanto di sfogo del presidente Floriano Noto, per gli abruzzesi il clima è stato notevolmente più sereno per via del turno di riposo infrasettimanale e per la ritrovata vittoria nell’ultimo impegno contro la Paganese.
La squadra di mister Paci ha ritrovato i tre punti contro la squadra campana a distanza di un mese dall’ultimo successo contro il Bari. Nuovo anno non esaltante per il Teramo che ha collezionato solo le due sopracitate vittorie in ben 10 partite, raccogliendo solamente 11 punti che mantengono la squadra al sesto posto e quindi in piena zona playoff.
La partita del girone d’andata, giocata al “Ceravolo“, è stata una delle migliori prestazioni della squadra di mister Calabro dal punto di vista della qualità di gioco espresso. Grande prestazione che però ha mantenuto una delle costanti del campionato giallorosso, ovvero la difficoltà a mettere la palla nel sacco. A sbloccare una gara largamente dominata è stato il capocannoniere stagionale del Catanzaro, Massimiliano Carlini che sarà il grande assente della sfida per via dell’espulsione rimediata nel turno infrasettimanale.
Assenze pesanti anche per i teramani che non potranno avere a disposizione, per squalifica, il difensore Matteo Piacentini e soprattutto l’attaccante Francesco Bombagi autore di sei reti in questo campionato, capocannoniere della squadra a pari merito con all’ex giallorosso Carlo Ilari ed entrambi a segno nel 2-0 dell’ultimo impegno.
Domenica allo stadio “Gaetano Bonolis” ci sarà una vera e propria battaglia. Il Teramo per consolidare la posizione playoff e magari per rendere il finale di stagione più stuzzicante, mentre il Catanzaro con l’obiettivo di scrollarsi di dosso la sconfitta di mercoledì per raddrizzare fin da subito il mese di marzo, iniziato male dopo l’esaltante successo contro la corazzata Ternana.
L’ANALISI TATTICA
Il Teramo aveva iniziato bene la stagione e sembrava essere una seria contender per il secondo e il terzo posto. Paci aveva offerto un sistema di gioco interessante, un 4-2-3-1 in cui i trequartisti nei corridoi intermedi del campo erano i protagonisti assoluti. Una squadra piacevole da guardare, con trame di gioco evolute per la categoria. A fine autunno, però, è iniziata un’inversione di rotta preoccupante, che ha ridimensionato le ambizioni degli abruzzesi e ha costretto Paci a rivedere qualcosa dal punto di vista tattico.
Dal 22 novembre, giorno della sconfitta per 3-0 contro la Ternana, il Teramo ha inanellato una serie di nove partite consecutive senza vittoria, con tre sconfitte e sei pareggi. I tre punti sono arrivati solo il 30 gennaio, dopo due mesi, grazie al successo casalingo per 2-1 contro il Bari. Poi però è ricominciata la carestia, con tre pareggi e due vittorie nelle seguenti cinque gare. Domenica scorsa sono comunque tornati i tre punti, grazie a un 2-0 sulla derelitta Paganese.
A gennaio sono arrivati diversi under 21, ma l’acquisto più importante è stato Vitturini dalla Feralpisalò, che si è preso il ruolo di terzino destro titolare. Per il resto, l’undici titolare è rimasto quello del girone d’andata: Piacentini e Diakite davanti al portiere e Arrigoni e Santoro a gestire il pallone e a formare una delle coppie di centrocampisti meglio assortite del girone C. I quattro trequartisti – Costa Ferreira, Bombagi, Ilari e Mungo – si giocano i tre posti alle spalle di Pinzauti.
Come detto, però, l’atteggiamento è cambiato. Il Teramo è più diretto negli attacchi e rischia di meno nella costruzione della manovra. Si ricorre più spesso ai passaggi lunghi, ma l’obiettivo è sempre quello di innescare i trequartisti. Il campo in ampiezza lo occupano i terzini, mentre le mezzepunte si dispongono nei corridoi centrali per cercare di ricevere e minacciare frontalmente la difesa.
In fase difensiva il Teramo si dispone in un blocco medio con un 4-4-2. Il punto debole degli abruzzesi è che, se si allungano le distanze, Arrigoni e Santoro sono una coppia di centrocampo che fatica a correre all’indietro per recuperare sugli avversari. Particolare invece l’atteggiamento della squadra di Paci appena persa la palla. Il Teramo infatti è una delle poche squadre del girone C che, appena perde il possesso, prova a riconquistarlo riaggredendo in avanti l’avversario.
Rispetto a un girone fa, adesso la squadra con più certezze a livello tattico sembra essere il Catanzaro. Allungare sul resto delle contendenti ai play off adesso è l’obiettivo principale, ecco perché una vittoria sul Teramo, sesto in classifica e a sei punti dai giallorossi, sarebbe particolarmente importante.
Samuele Cardamone e Emanuele Mongiardo
LE PAROLE DI BRAGLIA CONTRO LA NOSTRA SOCIETA’ DOPO LA PARTITA SONO UN VERO E PROPRIO OLTRAGGIO DA CODICE PENALE . SECONDO STO MESTIERANTE DA 4 SOLDI CHE INSEGNA AI SUOI L’ANTISPORTIVITA’ E L’OSTRUZIONISMO CON L’AIUTO DI ARBITRI COMPIACENTI ,DOVEVAMO STARE ZITTI . DALL”NIZIO DELL’ANNO CHE SUBIAMO DI OGNI E DI PIU’ … AUGURO A LUI E A TUTTO L’AVELLINO TUTTO IL MALE POSSIBILE E IMMAGINABILE . E MI FERMO QUI….
a tutti coloro che volevano braglia a tutti i costi…
Braglia vai a fare in culo, era meglio se non parlavi, anzi potevi anche chiedere scusa tanto i 3 punti ve li siete fottuti e non ve li tolgono più.
Abbi la compiacenza di ammettere che avete fatto un gol in fuorigioco talmente evidente che ti dovresti vergognare anche a parlarne. Ma siccome questo mondo dek calcio è un mondo di merda fatto per lo più da persone di merda, pur di portare a casa il risultato si nega anche l evidenza più chiara e lampante.
Comunque braglia dei muei coglioni non ti può andare sempre bene, ladro di merda, domenica con la paganese perdi, perché dio è grande e vexe tutto.
Voglio fare un applauso, e non so come hanno fatto a non prendere a bastonate il guardalinee e l arbitro per quel gol da annullare.
Io da ex calciatore dilettante mi avrebbero squalificato a vita e oltre
Braglia si permette di dire che con queste polemiche contro l’arbitro dimostriamo di non essere una grande squadra, parla proprio lui che una partita e un’altra no viene espulso per reiterate proteste contro gli arbitri. Fasullo e ipocrita, gli altri epiteti li avete già detti.
Hai perfettamente ragione corner. Sta più fuori che in panchina ma ha tanto ma tanto culo, mercoledì a parte il goal regalato dalla terna deve ringraziare calabro per avergli messo su un piatto d’argento i tre punti.
HO SEGUITO LA CONFERENZA PRE AVELLINO -PAGANESE , HA DETTO CHE NON HA VISTO IL FUORIGIOCO LORO MA HA VISTO QUELLO DI CURIALE SUL COLPO DI TESTA E SEMPRE SECONDO STO ESCREMENTO DOVEVA ESSERE ESPULSO SCOGNAMILLO E PRIMA ANCHE CARLINI , CONCLUDENDO CHE LUI NON SI LAMENTA MAI . DIRE CHE QUESTA SPAZZATURA HA UNA FACCIA DA CULO E’ UN EUFEMISMO . GLI AUGURO UNA MORTE LENTA TRA ATROCI SOFFERENZE !
Da calciatore era un lavativo… Da allenatore pratica un calcio fatto di furbizie, ostruzionismo, e probabilmente anche di corruzione. Preferisco Calabro quando smette di reiterare esperimenti già falliti, come Casoli a sinistra, Grillo, Jefferson, Garufo esterno in attacco. Semmai esperimenti Schimmenti