Tato Sabadini colonna di Milan e Catanzaro degli anni ’70, ora allenatore della Woman Soccer Catanzaro, domenica scorsa è stato ospite di NetClub, il programma radio di Puntonet condotto da Francesco Panza e Matteo Pirritano. Ecco le sue parole.
Dopo le grandi esperienze da calciatore e da allenatore adesso sei nel mondo del calcio femminile. Com’è nata questa opportunità?
“Ho avuto la possibilità di allenare queste splendide ragazze l’anno scorso e devo ringraziare Giacomo Moscatelli, Pino Romeo, il sig. Zangari, il dott. Torano e Antonio Ruggiero l’ex presidente che è sempre li con noi ed è lui il creatore della squadra e grande promotore del calcio femminile a Catanzaro. Sarà sempre il nostro presidente a livello affettivo. L’anno scorso mentre ero impegnato con la scuola calcio vedevo le ragazze allenarsi e ho notato subito che avevano grosse qualità. Quando sono rimaste senza allenatore e mi hanno chiesto di allenare sono andato subito e da lì praticamente abbiamo sempre vinto. Io ho un modo di allenare: cerco sempre di parlare con loro e ridere per creare un bel clima nello spogliatoio. Non sono un mister tosto, anzi quando le vedo giù porto loro le caramelle.”
Siete stati protagonisti a Crotone di un evento all’Ezio Scida. Per quale motivazione siete scesi in campo?
Abbiamo preso parte a questo evento per condannare femminicidio, violenza e bullismo. Ci saranno state 3-4 mila persone, c’è stata una grande risposta da parte del pubblico. Il 20 novembre parteciperemo ad un altro evento con l’UNICEF. Quello contro la violenza è uno dei tanti messaggi che dobbiamo lanciare, perché in questo mondo succedono troppe cose che non vanno bene. Ai ragazzi dico sempre che devono rispettare le donne come fossero le loro mamme e le loro sorelle.”
Cosa ne pensi della nomina della Capotondi?
“Io sono dell’idea che per il bene del calcio femminile bisogna avere delle donne ai piani alti. Questa nomina mi fa piacere e spero ce ne siano altre. Il movimento del calcio femminile ha bisogno di aiuto per emergere, molte squadre non riescono ad iscriversi ai campionati perché non c’è neanche un minimo di impegno da parte delle società calcistiche. Indice del menefreghismo da parte delle società sono i ritardi del campionato di quest’anno che non inizia perché ad oggi siamo solo in quattro iscritte al campionato. Noi vincendo il campionato lo scorso anno dovevamo partecipare ad un campionato interregionale e volevamo portare in alto il nome del Catanzaro ma purtroppo non siamo riusciti a sostenere i costi in maniera autonoma visto la mancanza di sponsor. Abbiamo bisogno anche dell’aiuto della politica perché anche noi rappresentiamo la città e la regione. Per il momento le persone che ci aiutano di più sono le famiglie delle ragazze alle quali va il mio ringraziamento. I genitori sono i primi sostenitori della nostra causa.”
Durante la trasmissione è intervenuta anche una delle protagoniste della Woman Soccer Catanzaro, il capitano Elisabetta Cardamone. Ecco le sue dichiarazioni.
È vero che il mister può darvi qualcosa in più con la sua esperienza?
“La sua esperienza è fondamentale per spingerci al massimo sempre, io ogni allenamento, anche con piccoli gesti come portarci le caramelline quando siamo giù di morale.”
Siete stati protagonisti dell’evento benefico a Crotone, che evento è stato?
“È stato un evento contro il femminicidio e contro la violenza di ogni genere.”
Cosa hai provato a giocare per una motivazione così nobile?
“Giocare quel giorno è stata un’emozione doppia. Ero emozionata sia per la causa dell’evento, ovvero condannare qualsiasi tipo di violenza, sia perché stavamo giocando in uno stadio colmo di gente. Purtroppo, si parla sempre troppo poco del femminicidio. Bisogna combattere duramente contro questa piaga della nostra società”.
In lega Pro è stata eletta come vicepresidente Capotondi, pensi sia una figura positiva?
“Penso sia una cosa molto positiva perché credo che ci voglia una figura femminile anche nel calcio ai livelli superiori per spingere ancor di più il movimento.”