TARANTO Vivere all’interno di una sorta di paradosso non deve essere facile. Ma il Taranto ci sta provando, adeguandosi ad una situazione societaria che, stando a quanto riferiscono i proprietari, è in via di definizione, ad una classifica che ha quasi detto tutto ( toccano i playout, va solo stabilita la posizione di partenza), ad una capolista in arrivo ( domenica si ospita il Catanzaro, coinquilino di vetta del Crotone) e ad un’infermeria piena.
Riflessione che rimbalza da un giovedì apparentemente di normale preparazione, quando sul campo si muove un Taranto possibile e fuori si ammucchiano i pensieri derivati da un contorno morale di difficile comprensione. Il primo segnale, tecnicamente, non rassicura: Salvo Bianchetti, tecnico rossoblu, deve fare la conta degli uomini utilizzabili. Il bollettino è impietoso: se Passiatore, Bennardo e Signorile erano già iscritti nel registro degli indisponibili di lungo corso, adesso si sono aggiunti Catinali e Braca, operati mercoledì al ginocchio e difficilmente recuperabili prima dei playout. Come non bastasse, Panarelli è ancora ai box, Triuzzi è fermo da tre giorni e non dovrebbe giocare domenica, Di Fausto e Del Signore non hanno terminato l’allenamento di ieri, colpiti il primo da una leggera botta al ginocchio e il secondo da una forma influenzale.
In queste condizioni il test di metà settimana non diventa altamente indicativo, ma lascia qualche idea sulle alternative possibili. Bianchetti cerca di variare il meno possibile: conferma il 4- 3- 3, deve decidere gli interpreti. Una novità possibile in difesa ( DiMeo per Esposito), il resto è un grosso dubbio: dovessero farcela Di Fausto e Del Signore il primo giocherebbe al posto di Triuzzi ( altrimenti spazio a Mignogna), il secondo consentirebbe di non dover reperire altre forze ( ne restano poche) per il centrocampo. L’emergenza, però, non spaventa il tecnico: « Bisogna cominciare a vincere, in qualunque condizione. E io, contro il Catanzaro, voglio vincere. Ci sono molti infortunati? Non mi preoccupo, avrò la possibilità di vedere anche gli altri. E ho bisogno di farlo » .
Dal test spunta anche una sorpresa: la fine della squalifica non garantisce a Vidallè il rientro nella formazione titolare.
Bianchetti, in queste due giornate, è rimasto favorevolmente impressionato dalle capacità di Abate, punta giovane giunta a gennaio dall’Isernia. E ieri lo ha provato titolare, ripagato addirittura da cinque gol. « Abate sta bene – dice Bianchetti -: sta avvertendo la fiducia nei suoi confronti, si muove nel modo giusto. I gol sono ancora pochi? Ma in avanti ci arriviamo, vuol dire che ci sono le potenzialità » .
Idee e rimedi che prendono corpo dinanzi allo staff dirigenziale al completo: c’erano tutti ieri, come a voler sottolineare la rinnovata operatività societaria. Il presidente Stanzione, il direttore generale Telegrafo, il direttore sportivo Barone, il responsabile dell’area tecnica Evangelisti e Massimo Giove, ex presidente in moto per la salvezza della società : tutti al fianco dei tecnici e dei giocatori, cosa che non accadeva da tempo immemorabile e che conforta molto Salvo Bianchetti: « Quando c’è la società c’è tutto. E in questo momento ci accorgiamo della presenza di una struttura valida. Vi faccio un esempio: in quante società si operano due giocatori nel giro di ventiquattro ore? C’è un’aria serena, i ragazzi certe atmosfere le avvertono subito. E’ importante e può darci una mano, perchè non dobbiamo mollare in questo momento: il nostro obiettivo dev’essere quello di raggiungere la Vis Pesaro. Possiamo cominciare la rincorsa già a partire da domenica » .
Fulvio Paglialunga