Il Catanzaro espugna lo “Iacovone” di Taranto, conquista la sesta vittoria consecutiva e si conferma in grande crescita sotto il profilo tecnico-tattico. Giallorossi padroni del campo a partire dalle battute iniziali del match ed autori di una prestazione di alto livello contro un Taranto volenteroso a cui non è bastata la qualità di Di Gennaro e Giovinco per uscire indenne dalla sfida contro le aquile. Evidente il lavoro quotidiano di mister Vivarini e l’applicazione dei principi di gioco richiesti dall’allenatore. La grande organizzazione di gioco unita alla consapevolezza dei propri punti di forza, rendono il Catanzaro un candidato sempre più credibile nella lotta al vertice del girone C.
I sistemi di gioco
Il Taranto schiera un 4-3-3 che si trasforma in 4-5-1 in fase di non possesso palla complici i movimenti a scalare di Giovinco e Manneh che si posizionano ai lati dei tre di centrocampo. Di Gennaro inizia il match da centrocampista centrale ma in seguito, considerata la marcatura asfissiante di un ottimo Sounas, sposta il suo raggio d’azione sul centro-sinistra scambiandosi di posizione con Labriola.
Il Catanzaro schiera un 3-4-1-2 ultra-offensivo con una costante ricerca del terzo uomo in zona di rifinitura o in profondità.
Gli interpreti
La porta dei giallorossi è difesa da Branduani. Il terzetto centrale di difesa è composto da Fazio (difensore laterale di destra), De Santis (difensore centrale) e un monumentale capitan Martinelli (difensore laterale di sinistra). Sui lati Bayeye a destra e Vandeputte a sinistra. A centrocampo si posizionano Cinelli e Verna con Sounas alle spalle di Biasci e Vazquez.
La fase di possesso palla
Ormai consolidata la disposizione dei giallorossi in sotto-fase di costruzione del gioco. Branduani, i tre difensori e i due centrali di centrocampo (oggi Cinelli e Verna) hanno la delega di costruire il gioco per creare la palla aperta sui lati o in zona di rifinitura.
Il Catanzaro, soprattutto nel primo tempo, gioca con un baricentro molto alto e spesso si evidenziano le incursioni nella metà-campo avversaria di uno fra Martinelli e Fazio. Appare costante l’occupazione degli spazi al limite dell’area di rigore tarantina e con frequenti scambi stretti e successivi inserimenti in profondità, i giallorossi macinano gioco e divertono, creando numerose palle-gol che non riescono però a finalizzare.
Nella ripresa i giallorossi sbloccano la partita grazie ad un ottimo schema su calcio di punizione laterale attraverso il quale Fazio, libero da marcature, colpisce la palla di testa gonfiando la rete della porta difesa da Chiorra.
La fase di non possesso palla
Il Taranto rinuncia a costruire dal basso palla a terra per saltare la prima pressione degli uomini di Vivarini. Come già evidenziato nelle partite precedenti il Catanzaro risulta molto organizzato nella suddetta situazione di gioco, posizionando tanti uomini quanti sono i riferimenti avversari. Ottimo il lavoro di Sounas che marcando stretto Di Gennaro, gli impedisce di sviluppare il gioco tarantino e lo costringe a scambiarsi di posizione con Labriola.
Nella prima frazione di gara i giallorossi soffrono veramente poco e solo dopo il vantaggio corrono qualche rischio. Nel complesso la fase difensiva è molto attenta e permette alla squadra di gestire il risultato con grande lucidità.
Cos’ha funzionato?
Praticamente tutto. Oggi il Catanzaro ha divertito i propri tifosi e gli amanti di questo sport. Ennesima dimostrazione di grande qualità tecnica e di maturità nella gestione del risultato.
Cosa non ha funzionato?
La fase di finalizzazione che avrebbe permesso alla squadra di chiudere la partita.