La prima serata e la seconda serata del Tarantella Power sono stati un bagno di folla. Oltre 4000 persone hanno preso d’assalto Piazza Fosso superando ogni aspettativa e facendo registrare una partecipazione ben superiore rispetto alle passate edizioni, ciò nonostante l’organizzazione si sia dovuta attivare con pochi giorni d’anticipo a causa notoria vicenda dei finanziamenti. Le navette non hanno avuto tregua, e fino a tarda notte hanno accompagnato giovani, anziani, intere famiglie con bambini e comitive. Il festival non è entrato solo nel cuore dei calabresi, che sempre di più tornano a Badolato per partecipare a quella che è ormai diventata una delle rotte principali della musica e della tarantella, perché questo contenitore (di suoni, danza, spettacolo e autentico divertimento) ormai affascina e trascina anche i flussi turistici del Bel Paese. I due concerti di apertura, Bunarma e Spakka Neapolis 55, sono stati un grande successo e un inno alla grande musica popolare del sud. In piazza Fosso – questa splendida terrazza da cui si può ammirare in lontananza il mare Jonio – donne, uomini, giovani e meno giovani, hanno danzato al ritmo delle tarantelle. Ma in ogni slargo, in ogni vicolo, fin dove arriva la musica, c’è l’irresistibile, voluttuoso, intimo e collettivo richiamo ad abbandonarsi,anche per un istante, nell’abbraccio della danza calabrese. Badolato borgo ormai palpita di vitalità: attorno alla location cuore del festival si snodano tante proposte. In primis i concerti, gli incontri, i recital che si svolgono nella Piazzetta Municipio dove ha esordito Nigun Quartet con un apprezzatissimo repertorio: dal barocco alle composizioni contemporanee passando attraverso il classicismo, il romanticismo, la musica descrittiva del primo Novecento, lo swing e brani di carattere jazzistico. Ma ci sono pure degli stand, come quello del CIR e dello SPRRAR che ospita la mostra fotografica di Mariagrazia de Siena, che sono l’autentica testimonianza dello spirito di solidarietà del popolo badolatese. Immancabili, come sempre, campeggiano poi i prodotti della cucina locale, che rendono ancora più piacevole la permanenza al festival. Intanto ieri pomeriggio in piazzetta Municipio si è svolto il recital ‘La umana commedia-Dentro gli universi di Fabrizio De André ’ , mentre alle 21.30 ha avuto inizio inizio il concerto dei Marasà. Ha chiuso la seconda serata, alle 23.30, l’esibizione della 99 Posse.
Oggi in piazza Fosso alle 21.30 saliranno sul palco i Lisarusa. E’ un vortice di note a metà tra la tradizione e l’innovazione quello che nasce dagli strumenti dei Lisarusa, gruppo etnico calabrese che mescola il ritmo frenetico della tarantella alle continue evoluzioni della musica moderna, dando vita ad un nuovo modo di pensare alle proprie radici e di fare musica popolare. Il gruppo nasce a Guardavalle, città che con la sua leggenda di Lisa “a russa” ha ispirato il nome del gruppo: la storia narra le vicende di una ragazza dai capelli rossi che da pagana si converte al cristianesimo, rapita dai Saraceni, per la sua liberazione pare si siano sacrificati circa quaranta giovani di Guardavalle.
Il progetto Lisarusa (ri)propone la canzone calabrese con un lavoro costante e appassionato di rivisitazione e innovazione che inserisce sonorità moderne tra più eterogenee alle melodie della musica tradizionale.
Alle 23.30 il secondo concerto della serata con i Lou Tapage. Il loro viaggio inizia alle porte del 2000 nel sud ovest del Piemonte, su quelle montagne dove si uniscono mare e pianura, Francia e Italia: una terra di confine in cui l’unirsi e il confondersi di lingue e tradizioni dà vita ad un mosaico di differenti voci, colori, suoni, un frastuono che tradotto in musica e in Occitano-Provenzale porta il nome Lou Tapage.
Un gruppo rock figlio del Folk – contaminato da un discreto numero di padri ignoti – la cui musica spazia dal ritmo dei balli popolari alle arie irlandesi, dal cantautorato italo-francese alla musica celtica, il tutto legato da un filo conduttore che è proprio lo stile eclettico e personale con il quale i Lou Tapage da 10 anni a questa parte suonano in giro per l’Europa.
Nel pomeriggio alle 18.30 in piazzetta Municipio prosegue il programma degli incontri con il concerto di Rosa Martirano. Il suo debutto sulle scene è come cantante d’opera in Tosca e La bohème con Anna Moffo e Katia Ricciarelli. Nel 1988 prende parte, in RAI, come ospite alla trasmissione di jazz D.O.C., di Renzo Arbore e Gegè Telesforo. Nel 1991 canta con altri jazzisti importanti al World Trade Center di New York e l’anno seguente è ospite in tour con Claudio Baglioni, con il quale esegue il brano Con tutto l’amore che posso. Nel 1995 partecipa, insieme a numerosi big della canzone italiana, all’ “Omaggio a Mia Martini” organizzato da Ruggero Pegna per Rai Due a Lamezia Terme. In duo con Roberto Musolino compone e canta nel progetto discografico Helahit ed il pezzo You stole my heart, incluso in alcune compilation, ha un discreto successo. Duetta ancora con Baglioni nella kermesse O’ Scià, invitata a Lampedusa nel 2004, e al Teatro Brancaccio in un concerto di beneficenza. Nel suo primo lavoro discografico ospita, tra gli altri, un jazzista del calibro di Toots Thielemans. Ha interpretato in un’originale versione bossanova, Albachiara di Vasco Rossi, realizzandone un videoclip per la regia e sceneggiatura di Orazio Sparano. La cantautrice calabrese è considerata tra le voci più belle del panorama pop jazz italiano.