AGI) – Catanzaro, 20 feb. – E’ drammatica la condizione con cui vengono affrontati i processi amministrativi in Calabria.
La denuncia e’ del presidente del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, Giuseppe Romeo, espressa nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Romeo ha sottolineato: “C’e’ una problematica che ha assunto toni drammatici. Mi riferisco alla lungaggine dei processi dovuta al consistente arretrato che si e’ accumulato nel tempo, sin dalla data di funzionamento dei tribunali amministrativi regionali che risale al 1974. La problematica non e’ di poco conto perche’ tocca un settore vitale della societa’ quale e’ quello della giustizia, ovviamente non solo amministrativa”.
Un’analisi che ha trovato pieno riscontro nei numeri. Lo scorso anno, infatti, sono pervenuti al Tar 1.625 ricorsi, con le pronunce cautelari, tra ordinanze e decreti, che sono state complessivamente 1.370, mentre le pronunce di merito, tra sentenze e decreti, sono state 1.509. I ricorsi pendenti nel 2009 dinanzi ai giudici del Tar erano 24.457, mentre nel 2008 erano 24.186. L’anno scorso ne sono stati definiti 1.354, ma allo stesso tempo sono stati depositati altri 1.625 nuovi ricorsi. Sono enormi le cifre che riguardano i ricorsi pendenti in settori chiave; e’ il caso del pubblico impiego con 7.131, l’edilizia e urbanistica con 6.067 ed al demanio statale e regionale con 3.096. “Il processo – ha specificato Romeo – non ha una durata ragionevole per la semplice ragione che il numero dei ricorsi non definiti, accumulatisi negli anni, non consente una rapida trattazione di quelli introitati annualmente, che sono superiori alla capacita’ dell’apparato, magistrati e personale di segreteria. E’ una vera illusione quella di pensare che il processo non funziona per colpa delle norme esistenti”. Per quanto concerne il contenzioso definito, il presidente del Tar ha sottolineato “la ancora persistente dimensione cospicua dei ricorsi dinanzi al tribunale amministrativo per la mancata esecuzione di sentenze da parte dell’amministrazione. Altro settore che merita di essere segnalato – ha aggiunto Romeo – e’ quello che riguarda i provvedimenti adottati ai sensi della normativa antimafia, ispirata da un particolare rigore perche’ diretta a rendere possibile la pacifica convivenza di tutti. Un contenzioso, questo, che presenta aspetti di particolare complessita’ per la delicatezza delle sue ricadute sul piano socio-economico, e anche politico”. In rappresentanza della Regione Calabria, e’ intervenuto l’assessore all’Agricoltura Piero Amato, il quale ha dichiarato che “la Regione sta perseguendo la legalita’ in ogni suo settore. C’e’ stata, da parte nostra, – ha affermato – una diminuzione del contenzioso dovuto ad un impegno proprio in favore della legalita’
La denuncia e’ del presidente del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, Giuseppe Romeo, espressa nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Romeo ha sottolineato: “C’e’ una problematica che ha assunto toni drammatici. Mi riferisco alla lungaggine dei processi dovuta al consistente arretrato che si e’ accumulato nel tempo, sin dalla data di funzionamento dei tribunali amministrativi regionali che risale al 1974. La problematica non e’ di poco conto perche’ tocca un settore vitale della societa’ quale e’ quello della giustizia, ovviamente non solo amministrativa”.
Un’analisi che ha trovato pieno riscontro nei numeri. Lo scorso anno, infatti, sono pervenuti al Tar 1.625 ricorsi, con le pronunce cautelari, tra ordinanze e decreti, che sono state complessivamente 1.370, mentre le pronunce di merito, tra sentenze e decreti, sono state 1.509. I ricorsi pendenti nel 2009 dinanzi ai giudici del Tar erano 24.457, mentre nel 2008 erano 24.186. L’anno scorso ne sono stati definiti 1.354, ma allo stesso tempo sono stati depositati altri 1.625 nuovi ricorsi. Sono enormi le cifre che riguardano i ricorsi pendenti in settori chiave; e’ il caso del pubblico impiego con 7.131, l’edilizia e urbanistica con 6.067 ed al demanio statale e regionale con 3.096. “Il processo – ha specificato Romeo – non ha una durata ragionevole per la semplice ragione che il numero dei ricorsi non definiti, accumulatisi negli anni, non consente una rapida trattazione di quelli introitati annualmente, che sono superiori alla capacita’ dell’apparato, magistrati e personale di segreteria. E’ una vera illusione quella di pensare che il processo non funziona per colpa delle norme esistenti”. Per quanto concerne il contenzioso definito, il presidente del Tar ha sottolineato “la ancora persistente dimensione cospicua dei ricorsi dinanzi al tribunale amministrativo per la mancata esecuzione di sentenze da parte dell’amministrazione. Altro settore che merita di essere segnalato – ha aggiunto Romeo – e’ quello che riguarda i provvedimenti adottati ai sensi della normativa antimafia, ispirata da un particolare rigore perche’ diretta a rendere possibile la pacifica convivenza di tutti. Un contenzioso, questo, che presenta aspetti di particolare complessita’ per la delicatezza delle sue ricadute sul piano socio-economico, e anche politico”. In rappresentanza della Regione Calabria, e’ intervenuto l’assessore all’Agricoltura Piero Amato, il quale ha dichiarato che “la Regione sta perseguendo la legalita’ in ogni suo settore. C’e’ stata, da parte nostra, – ha affermato – una diminuzione del contenzioso dovuto ad un impegno proprio in favore della legalita’
“. (AGI)